.: Discussione: Venezia wireless, Milano ancora "digital divide"?

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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 26 Dic 2008 - 13:50
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A Venezia è bastata una delibera di Giunta e il sogno di molte italiane e molti italiani, soprattutto giovani generazioni di studentesse e di studenti, navigatori per professione e lavoro, ma diverse fasce di cittadinanza, si è avverato: la banda larga di connesisone wi-fi non è più un affare tra privati, ma diventa pubblico. Basta essere dotati di un codice di accesso, concidente con il codice fiscale, e l'accesso alla rete tra qualche giorno sarà possibile in Laguna. E' quello che viene definito dall'Assessorato alle Nuove Tecnologie del Comune di Venezia un diritto alla cittadinanza digitale: non più digital divide, ossia contratti commerciali per avere la connessione wireless, ma, bensì, solamente un numero per accedere gratuitamente a un servizio che diventa sempre più parte integrante di un nuovo welfare cittadino.
Si perchè di questo si tratta: diffondere in ogni modo e con ogni canale l'accesso ai saperi condivisi, che in rete vivono momenti e opportunità di confronto, incontro e visibilità. Si aprono nuovi scenari a questo punto: il file sharing, l'open source, il free software. Ma nel frattempo credo che garantire l'accesso alla rete senza preclusioni sociali ed economiche sia un buon risultato. Almeno si intende per poter partire e proseguire nella navigazione senza oneri: sarà impegno del Comune affidare con gara d'appalto la gestione della rete wireless, invitando le giovanissime generazioni di studentesse e di studenti a individuare i punti per approntare gli "hot spot", ossia le antennine che garantiscono l'accesso e la copertura di rete nelle diverse località. Il primo obiettivo è quello di raggiungerele abitazioni, non solo gli uffici e gli spazi amministrativi pubblici, gran parte, come le biblioteche, già coperte da alcuni anni dal servizio.
In Italia quello di Venezia è il primo caso di estensione della banda larga wi-fi su un territorio vasto che procede oltre alle dimensioni prettamente comunali e municipali, per giungere anche a Mestre e a tutta la laguna e i comuni viciniori.
Sembra una novità nel mentre molte città in Europa e nel mondo hanno già attivato simili pratiche: tra San Francisco e Filadelfia (quasi 200 città negli States), tra il Giappone e l' Europa, ma non sempre per iniziativa dei pubblici poteri.
Alcuni sociologi, tra cui Baumann, parlano di era di "internet degli oggetti": vari sono gli elementi che si avvalgono di connessione in rete per offrire servizi di informazione e conoscenza di diverso genere. Palmari che si collegano in rete e che tramite un servizio di riconoscimento del codice a barre ti porta a conoscenza di diverse nozioni sui monumenti presenti a Parigi o a Barcellona, oppure l'utilizzo della rete metropolitana per l'estensione di un servizio wireless di navigazione con possibilità di conoscenza di informazioni turistiche di notevole portata, come avviene a Londra.
Addirittura i servizi on-line diffusi tramite banda larga sono dei più variopinti: la "palina" che dice tra quanto passerà il prossimo autobus, l' ebook che scarica tutti i quotidiani del giorno, il dispositivo intelligente di telemedicina che comunica dati in tempo reale dal corpo del paziente.
A Roma la Provincia è pronta a estendere il servizio wireless su tutto il territorio provinciale: un esperimento impegnativo data la grande dimensione ed estensione del territorio e della giurisdizione, ma importante e fondamentale per il Presidente Zingaretti.
A Milano la roboante campagna pubblicitaria sull'estensione di wireless sembra ormai appartenere al passato prossimo: molti slogan, elevate promesse, interessanti auspici, dichiarazioni di intenti rimasti per ora sulla carta.
Nonostante alcuni consiglier comunali, tra cui il vicepresidente del Consiglio Comunale, Davide Corritore, e anche lo stesso Presidente Manfredi Palmeri avessero più volte investito in dichiarazioni e delibere sull'attivazione pronta e subitanea del servizio di estensione della rete gratuita. Il tutto rimane, però, ancora nell'archivio delle buone idee. Nessun bando è ancora stato fatto, mentre attendiamo di sapere dove tali hot spot verranno allocate, non essendoci stata, nonostante ripetute mozioni deliberate nei consigli di zona, in primis il Consiglio di Zona 4 su proposta del sottoscritto. E' stato, questo, un impegno elaborato al fine di eliminare la sperequazione sociale nell'accesso alla comunicazione e al sapere in rete.
A Milano ogni iniziativa viene disegnata come una grande novità all'avanguardia a livello amministrativo, mentre in altre città pratiche simili esistono ormai da anni. Si è visto con l'ecopass, nel momento in cui a Londra esistono pratiche interessanti di pollution charge. Lo si vede ancora con il bike sharing, soggetto in questi giorni a inconvenienti poco piacevoli nel servizio di attuazione e di accesso per la cittadinanza.  
Speriamo che come augurio di buon anno ci sia anche questa possibilità di vedere in bilancio o nel POP la realizzazione e attivazione del servizio di copertura wireless, non solo a livello municipale, ma anche metropolitano, almeno partendo da questa ottica di nuovo servizio per un rinnovato welfare state, necessario, basilare nella contemporaneità, fondamentale per creare contaminazioni nel sapere e nella conoscenza e informazione.
Alessandro Rizzo
Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Congilio di Zona 4 Milano