.: Discussione: Sant'Ambrogio 2008 - responsabilità e dialogo: una nuova alleanza per Milano

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 7 Dic 2008 - 15:29
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Dal sito Web del Comune di Milano:

Sant'Ambrogio 2008

Responsabilità e dialogo: una nuova alleanza per Milano

Il Sindaco Moratti interviene al Teatro Dal Verme per la Benemerenze Civiche
 
Milano, 7 dicembre 2008 - Domenica 7 dicembre è la giornata dedicata a chi ama Milano. Festa del patrono della città, al Teatro Dal Verme, il Sindaco Letizia Moratti è intervenuto alla tradizionale cerimonia per il conferimento delle Benemerenze Civiche.

L'intervento del Sindaco

"Cari amici, rivolgo il mio saluto a tutti voi. È un saluto che estendo a tutta la città. Come ogni anno ci incontriamo per la festa di Sant’Ambrogio, del nostro Santo patrono, per riflettere sulla nostra città. Per riscoprire e rinnovare l’anima più profonda e vera di Milano.
Guardando Voi vediamo il volto più bello della nostra Città. Nei vostri sguardi vedo quelli di tutti i milanesi che costruiscono ogni giorno una città solida, libera. 
Con la cerimonia di oggi vogliamo premiare in voi l’impegno e la passione civile, la stessa di tutti coloro che con senso di responsabilità lavorano per il bene comune. In voi sono premiati tutti loro.

CHIAMATI ALLA RESPONSABILITA’
La giornata di oggi è dedicata, in particolare, a chi ama Milano. A chi, cioè, non attende che altri agiscano, ma si assume la responsabilità del bene comune in prima persona. A chi conosce e interpreta un principio irrinunciabile, così come l’ha sottolineato l’Arcivescovo nel suo Pontificale: quello della responsabilità.
La responsabilità è una energia che nasce dal singolo e si riversa immediatamente nella collettività. La responsabilità è l’unico atteggiamento capace di far coincidere il bene personale con il bene di tutti. È l’assunzione della responsabilità personale che ci porta a confrontarci in maniera costruttiva gli uni con gli altri. È la responsabilità personale di ciascuno di noi che ci fa tendere a comprendere gli altri per costruire assieme una convivenza serena.
Ognuno di noi porta con se la propria storia, la propria formazione e il proprio percorso di vita. E proprio la responsabilità personale di ciascuno ci fa aprire agli altri, ci fa guardare oltre ciò che è “nostro” per aiutarci a dialogare, ascoltare e comprendere l’altro.

NON GENERALIZZARE
Tornare al senso di responsabilità personale, come ci ha invitato Sua Eminenza Tettamanzi, significa anche non formulare generalizzazioni affrettate. Siamo sempre più chiamati a conoscere e distinguere il valore di ciascuno, le aspettative come le risorse di ogni persona. È sempre più necessario riconoscere il merito che ciascuno porta in ogni ambito della propria azione.
Partiamo tutti da posizioni diverse, ma attraverso il dialogo e il confronto possiamo andare a costruire il bene comune.

LA COSTRUZIONE DEL BENE COMUNE
Il bene comune non si può delegare. È un patrimonio che nasce dalla sintesi della nostra responsabilità che diventa azione. Viviamo situazioni e responsabilità diverse.
Come padri  e madri, come educatori, come politici e amministratori, come imprenditori, come cittadini. Giocando la nostra responsabilità nella tensione al bene comune possiamo ritrovare la fiducia necessaria, tra noi così come tra le Istituzioni e i cittadini.
C’è davvero bisogno di tutti: ciascuno può e deve sentirsi chiamato alla costruzione di una città sempre più a misura d’uomo. Ciascuno con le proprie esperienze, con le proprie energie, con la propria forza, la propria passione. Ciascuno con la propria storia e identità. La città sarà libera e accogliente se potrà contare su donne e uomini coscienti della propria identità. E proprio perché coscienti e forti della propria identità aperti agli altri.
Si arriva così a costruire un “noi” in cui le ragioni di tutti e di ciascuno coesistono, si sviluppano e si arricchiscono vicendevolmente.
In questo momento storico, segnato in Italia come in tutto il mondo da prove e difficoltà, abbiamo bisogno di sentirci di nuovo parte di un’unità che cresce. Abbiamo bisogno di una nuova grande alleanza civile.

IL “BENE COMUNE” DI MILANO OGGI
Il nostro tempo è ricco di opportunità, ma anche di difficoltà. Lo vediamo bene oggi con il momento di rallentamento dell’economia mondiale. Per questo è ancora più decisivo mettere a fattor comune le risorse, l’intelligenza, il contributo di ciascuno. Ma cosa significa “bene comune” oggi a Milano?
Milano vive profondamente diverse dimensioni. La cultura, l’innovazione, la politica, il volontariato, l’internazionalità e soprattutto il lavoro e l’impegno che attraversa tutti questi ambiti.
Riscopriamo, dunque, il valore più alto del lavoro: la capacità e il coraggio nel lavoro di ciascuno che s’intrecciano ad un forte senso di cittadinanza, a vantaggio sì del successo personale, ma facendo crescere tutta la società.
Senza bisogno di patti scritti, di proclami, di atti clamorosi, ma con la forza tranquilla della collaborazione quotidiana, con il lievito del dialogo. Milano è ricca di esempi e testimonianze di questa quotidiana operosità, nelle aziende come nei settori della salute, dell’educazione e della cultura.
Penso al Conservatorio Giuseppe Verdi, che da due secoli lega il suo nome a quello della nostra città. Penso all’Umanitaria, all’Istituto dei Tumori, ad una azienda come la Mondadori, che da cento anni è un ponte tra l’Italia e il mondo nel campo della cultura.
Penso all’Ispi, sempre attivo nel proporre occasioni di conoscenza e studio di Istituzioni e identità diverse.
E penso soprattutto al volontariato. Ben 29 attestati tra quelli che consegniamo oggi si riferiscono a realtà che vivono grazie al volontariato. È un giacimento di coraggio di forza che va potenziato, sostenuto, sviluppato.
Le realtà del volontariato hanno un punto di forza proprio nella capacità di essere sempre aperte al dialogo, al fare insieme. Sono realtà abituate a lavorare in rete, alla collaborazione con le Istituzioni e con il sociale.

I SEMI DI QUESTA ALLEANZA SONO GIA’ PIANTATI
I premi che vengono consegnati oggi grazie al lavoro del Consiglio comunale ci dicono con chiarezza che non partiamo da zero. Che i semi di questa nuova alleanza sono fertili nel territorio. Voi ne siete la prova.
Senza dimenticare nessuno, ma per esaltare le qualità di tutti, permettetemi di ricordarne alcuni in modo particolare.
Voglio ringraziare Edward Gardner, per molti semplicemente Eddy, che a rischio della sua stessa incolumità personale attraversa la nostra Città per aiutare i giovani a liberarsi dalla schiavitù della droga.
Un pensiero colmo di gratitudine va a Alma Cappiello, testimone appassionata dei diritti della donna nelle Istituzioni  e nella Società. Ravvivando la sua memoria desidero salutare le molte donne che oggi premiamo, e che bene rappresentano la forza di quello che in tanti Paesi è il vero motore della società.
Sono felice di ricordare anche due esperienze di dialogo tra fedi come il Centro Religioso Islamico in Italia o la scuola ebraica del Merkos. Sono realtà che tessono tutti giorni alleanze e dialogo tra le diversità, senza cedere nulla della propria identità, ma offrendola alla costruzione di una identità comune più ricca.

MILANO CAPITALE DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Un ultimo pensiero speciale, per la dimensione caratteristica della nostra città che è la cooperazione internazionale,  lo rivolgo al professor Frigiola. Nel corso della sua carriera di chirurgo ha salvato centinaia di bambini nel mondo, specialmente nei Paesi più poveri, senza distinzioni di provenienza o appartenenza etnica e religiosa.
E per questo stesso motivo sono particolarmente felice che il Cardinale Tettamanzi abbia colto il senso più profondo di Expo  2015.
“Qual è la ricchezza più vera dell’Expo?” – ci ha domandato il nostro Arcivescovo.
È “L’occasione di ripensare il futuro di Milano, per iniziative sull’emergenza alimentare, e per mostrare un volto che è la manifestazione dell’anima e del cuore della Città”.
Come il Cardinale Tettamanzi ha sottolineato, si tratta di “iniziative concrete, già in parte avviate ad opera di Istituzioni e di Organizzazioni di Volontariato in alcuni Paesi del mondo, dove l’emergenza alimentare è più forte.
In questo senso l’Expo è già cominciata: e questo inizio è un segno che fa ben sperare per la crescita culturale e operativa di una solidarietà sempre più ampia”.

GRAZIE AI TESTIMONI
A voi, che siete testimoni di questa solidarietà così come di tutti i valori che Milano interpreta e sa vivere, voglio dire il mio grazie, di cuore.
Voglio rivolgervi un ringraziamento e un augurio, perché la vostra forza, la vostra energia e il nostro impegno e passione si diffondano e siano di esempio a tutti. In modo speciale ai più giovani, che sempre più hanno bisogno di punti di riferimento e di speranza.
È l’augurio che possano costruire un percorso di vita che sia pieno e portatore di felicità per se e per gli altri come è il vostro. Grazie"

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