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Mercoledì, 3 Dicembre, 2008 - 14:02

Papale condanna ...

LaStampa.it
Il Vaticano sbaglia

Cara LaStampa.it,
ma perché il Vaticano ha oggi deciso di mettersi nel novero dei paesi che ammettono il reato di omosessualità? Quale ispirazione divina, ha consigliato al rappresentante osservatore all’Onu della chiesa cattolica di scagliarsi contro la richiesta presentata dal governo francese, e sottoscritta anche dal governo italiano, di depenalizzare l’omosessualità?
Cara LaStampa.it, ma perché il Vaticano ha oggi deciso di mettersi nel novero dei paesi che ammettono il reato di omosessualità? Quale ispirazione divina, ha consigliato al rappresentante osservatore all’Onu della chiesa cattolica di scagliarsi contro la richiesta presentata dal governo francese, e sottoscritta anche dal governo italiano, di depenalizzare l’omosessualità?
Circa novanta paesi nel mondo prevedono il reato di omosessualità, una cinquantina di questi lo puniscono con il carcere, le sevizie, la tortura, i lavori forzati, di questi una decina prevedono la pena capitale. Non c’è ragione ideale, religiosa, culturale che possa giustificare una simile presa di posizione vaticana! Ci attendiamo una retro marcia, una presa di distanza diffusa dentro la chiesa, una reazione da parte del mondo intellettuale, civile e politico italiano. Quello che è accaduto non ha giustificazione, non è ammissibile nella comunità internazionale libera dalle dittature, dalle teocrazie, di regimi sanguinari che impiccano, lapidano, schiacciano vivi, migliaia di gay, di lesbiche, di donne. Invochiamo delle scuse, ci appelliamo a tutti i cittadini italiani affinché a facciano sentire la propria voce!
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Liberazione
Ecco, il vero volto del pontificato di Ratzinger si rivela finalmente fino in fondo
Ecco, il vero volto del pontificato di Ratzinger si rivela finalmente fino in fondo. L'opposizione, annunciata in pompa magna, contro la richiesta presentata all'Onu dal governo francese (e firmata anche dal nostro governo) di depenalizzare l'omosessualità nel mondo, è il chiaro segno della vera natura antropologica di una gerarchia ormai talmente spaventata da diventare cattiva, nemica degli uomini e delle donne, dei loro diritti fondamentali. L'osservatore vaticano presso l'Onu tenta di giustificare la presa di posizione in difesa degli stati che non riconoscono le unioni gay e lesbiche, perché una volta passata la richiesta sarebbero messi alla gogna. Si tratta di una enorme, inaudita bugia. La richiesta parla esplicitamente della necessità che nei 91 paesi dove l'omosessualità è ritenuta un reato sia cancellata questa infamia. Di questi una cinquantina prevedono il carcere, la tortura, i lavori forzati; in una decina l'esecuzione capitale. E di omosessualità si muore abbondantemente in Iran, dove proseguono nel silenzio generale del mondo, le esecuzioni contro ragazzi omosessuali, di solito impiccati sulla pubblica piazza. E come non avere davanti agli occhi, al tempo del regime talebano in Afghanistan, i corpi dei rei omosessuali legati ad un muro e schiacciati da camion che in corsa li investivano? E cosa dire delle lapidazioni, con piccoli sassi per renderle più crudeli, subite da giovani lesbiche? Ecco a cosa si oppone il Vaticano: alla possibilità che questi nostri fratelli e sorelle abbiano salva la vita. Che nessuno possa più toccare una persona omosessuale e seviziarla, torturarla, rinchiuderla per anni in orrende prigioni.
Ecco, il vero volto del pontificato di Ratzinger si rivela finalmente fino in fondo. L'opposizione, annunciata in pompa magna, contro la richiesta presentata all'Onu dal governo francese (e firmata anche dal nostro governo) di depenalizzare l'omosessualità nel mondo, è . L'osservatore vaticano presso l'Onu tenta di giustificare la presa di posizione in difesa degli stati che non riconoscono le unioni gay e lesbiche, perché una volta passata la richiesta sarebbero messi alla gogna. Si tratta di una enorme, inaudita bugia. La richiesta parla esplicitamente della necessità che nei 91 paesi dove l'omosessualità è ritenuta un reato sia cancellata questa infamia. Di questi una cinquantina prevedono il carcere, la tortura, i lavori forzati; in una decina l'esecuzione capitale. E di omosessualità si muore abbondantemente in Iran, dove proseguono nel silenzio generale del mondo, le esecuzioni contro ragazzi omosessuali, di solito impiccati sulla pubblica piazza. E come non avere davanti agli occhi, al tempo del regime talebano in Afghanistan, i corpi dei rei omosessuali legati ad un muro e schiacciati da camion che in corsa li investivano? E cosa dire delle lapidazioni, con piccoli sassi per renderle più crudeli, subite da giovani lesbiche? Ecco a cosa si oppone il Vaticano: alla possibilità che questi nostri fratelli e sorelle abbiano salva la vita. Che nessuno possa più toccare una persona omosessuale e seviziarla, torturarla, rinchiuderla per anni in orrende prigioni.
Questa chiesa ha con la dichiarazione di ieri fatto il definitivo salto indietro che tanti prevedevano. D'ora in poi non saranno più possibili furbeschi giri di parole. Chi avrà, anche all'interno, il coraggio di condannare apertamente questo atto contro l'umanità allora non sarà complice. Chissà cosa ne pensano in questo senso la Comunità di Sant'Egidio, le tante associazioni cattoliche pacifiste, impegnate nel volontariato internazionale. E il silenzio è sempre corresponsabilità, così come è avvenuto ieri, quando la gran parte dei mass media si è "dimenticato" che ricorreva la Giornata Mondiale di lotta contro l'Aids, rimozione probabilmente dettata dai tempi, dalle opportunità politiche, per tacere quello che il nostro paese non fa da decenni. Stare zitti è colpevole e nessuno si potrà sottrarre. Il Vaticano ha superato il limite, nessuna scappatoia è possibile: i politici di sinistra, centro sinistra, destra e centro destra, devono dire con chiarezza cosa ne pensano, senza arrampicarsi come al loro solito sugli specchi!
A niente vale l'obiezione che il Vaticano ha uno status di semplice osservatore e, quindi, non vota. Sappiamo bene quale profondo e continuativo lavoro di lobbying svolge in quel palazzo, in alleanza proprio con quei paesi dittatoriali, teocratici che negano la libertà alle donne e alle persone lgbt. Attendiamo con grande curiosità le parole che si sapranno pronunciare in queste ore da parte del mondo politico, ma anche da quello culturale, della comunicazione. Da oggi lo spartiacque è finalmente stato delimitato e non è necessario essere anticlericali per provare un moto di sdegno contro un'azione che di cristiano, di messaggio evangelico, non ha proprio nulla. Questa è la stessa gerarchia che piange (giustamente) quando i preti vengono uccisi, quando i cattolici vengono perseguitati, ma non fa altrettanto contro tutte le altre ingiustizie del mondo. E' la stessa gerarchia che ha stretto la mano a Pinochet, che ha taciuto sull'omicidio del vescovo Romero, che si è collusa con la mafia, con la P2, con le deviazioni criminali dello Stato italiano. E' la stessa gerarchia, che, strumentalizzando un profondo senso religioso, che è ben altra cosa rispetto ai giochi di potere del palazzo, utilizza i soldi per l'8 per mille per organizzare milizie reazionarie di contrasto alle libertà individuali, contro l'autodeterminazione delle donne, contro ogni possibile vita degna per le persone gay e lesbiche.
E noi viviamo nella stessa Italia, che da quasi ventanni non ha una classe politica adeguata a difendere la laicità dello Stato, che ha permesso lo spadroneggiare in tutti gli ambiti di una casta di uomini, eunuchi per il regno dei cieli, che senza averne titolo e mandato, continuano ad opprimere ogni volontà di vera riforma sociale e civile. Speriamo, che almeno in questa occasione, non siamo lasciati soli a difendere non solo noi stesse e noi stessi, ma a difendere il principio di libertà, salvaguardia delle vite, vera e quotidiana democrazia!
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il manifesto

Papale condanna

Ma perché il Vaticano ha deciso di mettersi nel novero dei paesi che concepiscono il reato di omosessualità? Quale ispirazione divina, ha consigliato al rappresentante osservatore all’Onu della chiesa cattolica di scagliarsi contro la richiesta presentata dal governo francese, e sottoscritta anche dal governo italiano, di depenalizzare l’omosessualità?

Circa novanta paesi nel mondo prevedono il reato di omosessualità, una cinquantina di questi lo puniscono con il carcere, le sevizie, la tortura, i lavori forzati, di questi una decina prevedono la pena capitale. Non c’è ragione ideale, religiosa, culturale che possa giustificare una simile presa di posizione vaticana!
I volti terrorizzati dei ragazzi iraniani che continuano ad essere impiccati a causa della loro omosessualità, non muovono a sentimenti di pietà i gerarchi cattolici? Le donne lapidate, i giovani legati contro un muro e poi uccisi per schiacciamento dalle auto, sono variabili indifferenti rispetto alla necessità di proclamare una condanna definitiva non solo contro l’omosessualità, ma sulle persone gay e lesbiche?
Siamo davvero raggelati da un papato che ci attendavamo arcigno, antiquato, fedele alla peggiore Tradizione pre Conciliare, ma si è andati oltre, si è percorsa una strada senza ritorno. Lo Stato teocratico vaticano si è messo, pubblicamente allo stesso livello dell’Iran, degli altri regimi islamici, delle peggiori dittature di tutti i colori, passate e purtroppo presenti.
Da sempre l’osservatore vaticano all’Onu intriga, preme, blandisce decine di diplomazie del mondo affinché i diritti umani siano negati, quando non confacenti ai gusti della religione cattolica. Sull’ormai tristemente famoso Lexicon, edito alcuni anni fa, summa dottrinale del pensiero della Curia sulle libertà e i diritti, proprio alcune organizzazioni internazionali, le agenzie dell’Onu, venivano ferocemente attaccate perché lassiste sull’aborto, sulla contraccezione e così via. Da sempre in alleanza appunto con i peggiori regimi, a volte stringendo pubblicamente la mano a dittatori sanguinari, il papa e i suoi emissari, hanno promosso campagne internazionali di inaudita violenza. Nulla a che vedere con il messaggio cristiano e con il Vangelo. Solo pura pratica di potere, conservazione di una eretica storia di dominio sulle terre, invece che di guida spirituale delle anime. La storia drammaticamente si ripete e se possibile riesce a stupire a rilanciare una visione cattolica proprietaria del mondo, di oppressione delle libertà, di giustificazione dell’assassinio di massa, quando questo è coerente con l’impostazione tradizionale della chiesa.
Non c’è sentimento di vergogna che sia sufficiente e, ora attendiamo cosa sapranno dire vescovi, preti, popolo di Dio, da molti anni silenti. Vediamo cosa sapranno inventarsi i nostri politici, soprattutto quelli del variegato centro sinistra.
Quello che è accaduto non ha giustificazione, non è ammissibile nella comunità internazionale democratica. Ma questo è il paese del tutto è possibile, quindi, attendiamo, sperando che vi sia finalmente una reazione degna di questo nome, dentro e fuori la chiesa, nella società civile, per amore della vita, di quella esistenza, etero, gay, lesbica, trans, che non può essere violata da nessuno. Oggi i secoli oscuri del delitto legalizzato in nome di un povero Cristo, sono riemersi come in un incubo senza fine.
Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay
http://www.arcigay.it/vero-volto-del-vaticano