.: Discussione: Expo, al via la società di gestione

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 17 Feb 2009 - 09:15
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Da www.ilgiornale.it:

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=329391

Vertice ad Arcore e l’Expo 2015 riparte di slancio Raggiunta l’intesa al vertice tra Berlusconi, Bossi, Tremonti, La Russa, Castelli, Moratti e Formigoni

«Adesso mi occupo dell’Expo». Silvio Berlusconi lo ha annunciato ai collaboratori che lo hanno incontrato ieri pomeriggio, prima del vertice serale ad Arcore con i ministri, il sindaco e il governatore per rilanciare l’Expo 2015, impantanato tra i veti incrociati. E la giornata si è chiusa con un’intesa generale sui temi aperti a Milano e in Lombardia. Sono stati confermati tutti i finanziamenti, sia per le opere essenziali (un miliardo e 400 milioni) che per le opere connesse (1 miliardo e 880 milioni), anche se non è esclusa una rimodulazione delle destinazioni (ovvero delle priorità). Nessun commissariamento, ma un nuovo accordo in attesa che Berlusconi indichi la persona più adatta a guidare la società, come si è impegnato a fare a breve. In pole position per un ruolo di vertice resta l’ex ministro Lucio Stanca ma c’è anche chi vorrebbe Bruno Ermolli.
«Abbiamo raggiunto una larga intesa per rafforzare l’Expo» commenta soddisfatta Letizia Moratti alla fine del vertice, conclusosi dopo la mezzanotte. E ancora: «Il presidente Berlusconi e io, in collaborazione con Formigoni e la Provincia, verificheremo eventuali modifiche per garantire l’avvio più rapido della società». Soddisfatto Formigoni: «È stato realizzato il tagliando, grazie a noi meccanici il motore dell’Expo riparte con forza e benzina. Non c’è alcun bisogno di ridimensionare il progetto».
Al tavolo (e a tavola) i principali protagonisti della vicenda: i ministri dell’Economia, Giulio Tremonti, della Difesa (e reggente di An), Ignazio La Russa, delle Riforme, Umberto Bossi, della Semplificazione e coordinatore delle segreterie della Lega, Roberto Calderoli, il sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Castelli, insieme al presidente della Regione, Roberto Formigoni, e al sindaco, Letizia Moratti.
La Moratti si è presentata chiarendo di essere disponibile al confronto anche su Paolo Glisenti, suo uomo di fiducia e membro di Palazzo Marino nel cda della società di gestione dell’Expo, in cambio di rassicurazioni sulle competenze della società milanese. La Moratti l’aveva dichiarato già a Palazzo Marino, prima ancora di mettersi in macchina per andare ad Arcore: «Vado con uno spirito costruttivo».
Tra i motivi di discussione con il governo anche il destino degli aeroporti di Malpensa e di Linate. E ovviamente, il tema degli scali e dell’accessibilità di Milano è strettamente legato alla riuscita dell’Expo 2015. Il sindaco, parlando in aula a Palazzo Marino, ha chiesto la liberalizzazione della Linate Roma e ha difeso Linate dal piano Cai che vorrebbe ridurla alla sola navetta tra le due città («così l’aeroporto rischierebbe la chiusura» le previsioni della Moratti, basate sui conti della Sea che andrebbero in perdita). Secondo il sindaco, invece, è «impensabile» ridurre l’attività di Linate alla sola tratta Milano-Roma: «È impensabile per diversi motivi. Innanzitutto perché avremmo un margine operativo lordo negativo di 40 milioni, ma oltre a questo sarebbe negativo per l’intero sistema Paese, perché tutte le tratte interne che collegano in questo momento Milano ad altre città italiane non sarebbero più su Linate ma solo a Malpensa provocando costi insostenibili per chi viaggia. Il viaggio giornaliero sarebbe impossibile per moltissime tratte».
La Moratti, che ha incassato mozioni di sostegno votate all’unanimità dal consiglio comunale, ha spiegato di aver consegnato «un documento al presidente Berlusconi e al sottosegretario Letta» in cui si chiede la liberalizzazione della rotta Milano-Roma. Il sindaco ricorda che bisogna agire in fretta: «I tempi sono importantissimi, perché non possiamo pensare di non prendere delle decisioni: non prenderle significa non avere la possibilità di svilupparci».


Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/09_febbraio_17/expo_accordo_arcore_berlusconi_moratti_glisenti-1501008329605.shtml

PASSO INDIETRO DEL SINDACO LEGATO ALL'impegno del governo A NON COMMISSARIARE

Accordo sull'Expo. E la Moratti
è pronta a cedere su Glisenti


Il vertice con Berlusconi ad Arcore sblocca la Soge. Ermolli o Lucio Stanca candidati ad amministratori

MILANO - Ci saranno i finanziamenti, non ci sarà il commissario da Roma, ma non ci sarà neanche Paolo Glisenti. Vertice ad Arcore sul caso Expo: Silvio Berlusconi è talmente preoccupato per il futuro dell'operazione 2015 da rinviare il dibattito sulle ammini-strative e chiamare gli alleati a discutere della vicenda alla presenza del sindaco Letizia Moratti e del governatore Roberto Formigoni. «Adesso, ci penso io», ha sentenziato il premier. E così, in ordine sparso, arrivano in Villa San Martino il sottosegretario Gianni Letta, i ministri Umberto Bossi, Giulio Tremonti, Ignazio La Russa.

Quattro ore. E alla fine si è trovato l'accordo. Lo afferma la Moratti: «Abbiamo raggiunto una larga intesa con tutte le forze politiche per rafforzare il progetto Expo per Milano, la Lombardia e il Paese». Lo conferma Formigoni: «Il gruppo dei meccanici ha trovato l'accordo. Il motore è in grado di funzionare. Il serbatoio è pieno e tutti gli stanziamenti sono stati confermati». Ma il prezzo da pagare per la Moratti è stato il sacrificio del suo braccio destro, Paolo Glisenti, dato per sicuro amministratore delegato della Soge. È stato lo stesso sindaco a cambiare strategia dopo la pioggia di veti incrociati su Glisenti. A qualche esponente di Forza Italia il sindaco aveva anticipato le proprie intenzioni: nel senso che la Moratti avrebbe rinunciato a Glisenti a condizione che il governo avesse risposto facendo un passo indietro sul commissario.

Altra garanzia: il nuovo amministratore delegato deve essere uomo di fiducia del Comune e della Moratti. Strategia che evidentemente, anche se con altre parole, deve essere stata messa in atto nel vertice di Arcore per sbloccare la situazione. Lo si capisce dalle parole della Moratti e di Formigoni. «È stato dato mandato al presidente Berlusconi e a me — attacca il sindaco — in stretta collaborazione con il presidente Formigoni, con le altre istituzioni come la Provincia, di verificare quelle che possono essere eventuali modifiche per garantire l'avvio più rapido della società che dovrà gestire l'Expo con un percorso più agevole per l'organizzazione dell'evento».

Dietro quelle «eventuali modifiche» si nasconde il sacrificio di Glisenti. Formigoni continua nella sua metafora automobilistica: «Adesso toccherà a noi meccanici fare una revisione di eventuali problemi del motore ». Allusione chiara. Anche se resta ancora da capire perché Glisenti sta per essere giubilato, visto che è stato uno degli artefici della vittoria di Expo. Inevitabile che si parta già con il nuovo totonomine. Alla Moratti non dispiacerebbe Bruno Ermolli, vicino al sindaco e vicinissimo al Cavaliere. Berlusconi ha preso nota, anche se sono in molti a pensare che da tempo il premier abbia in testa di coniugare l'avventura Expo alla nomina dell'ex ministro Lucio Stanca.

Maurizio Giannattasio e Elisabetta Soglio

17 febbraio 2009

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 16 Feb 2009 - 16:50
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