.: Discussione: AIUTO! un'onda grigia di cemento su Milano

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 17 Lug 2009 - 11:20
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Purtroppo  la Giunta comunale ha licenziato la scorsa settimana il Piano di Governo del Territorio (PGT), eliminando quelle regole che costituivano il cardine del precedente piano regolatore.
Ora è di moda "liberalizzare" e non si capisce che dietro quella parola così accattivante ci sta il fallimento del PUBBLICO, la sua incapacità (rectius mancanza di volontà) di essere un contraltare importante -in quanto rappresentante pubblico degli interessi collettivi- al potere dei grandi operatori economici.
Negli altri paesi occidentali (v. Germania) questo sarebbe assolutamente impensabile, ma da noi quante cose altrove impensabili accadono ...

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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CEMENTO PER CHI?
Regione e Comune approvano Piano casa e PGT per milioni di metri cubi ma il mercato immobiliare è fermo

La Regione ha appena approvato il Piano casa e la Giunta comunale ha licenziato la scorsa settimana il Piano generale del territorio mandando definitivamente in soffitta il Piano regolatore e con esso la facoltà del pubblico di stabilire criteri stringenti per la gestione e lo sviluppo urbanistico.
Entrambi i provvedimenti danno di fatto il via ad una sorta di liberalizzazione edilizia con conseguenti colate di cemento che nei sogni dell’Assessore all’urbanistica del Comune di Milano, Carlo Masseroli, dovrebbero arrivare a “donare” alla città nuovi alloggi per 700.000 residenti che la deregulation del mattone dovrebbe attirate sotto la Madonnina.
Ma da dove trae forza tutto quest’ottimismo? Al di là di ogni considerazione sulla sostenibilità ambientale di queste operazioni, per chi verrà impastato tanto cemento?
Le proiezioni demografiche –sia per quel che concerne i tassi di natalità che per quanto riguarda i flussi migratori– prevedono per il prossimo ventennio al massimo un incremento di 50.000 residenti.
Ma non è solo la demografia a smontare il Lego di Masseroli, Formigoni & C., é anzitutto l’economia. Il mercato del mattone non tira più: dopo un decennio di corsa folle, da due anni le compravendite vanno ad un ritmo sempre più lento e nell’ultimo anno sono letteralmente crollate registrando un -20%.
È  vero che i prezzi non sono crollati, al contrario di altri paesi, ma il meccanismo che ha prodotto valore per mezzo del mattone si è inceppato. La leva finanziaria che aveva drogato il mercato e consentito megaoperazioni immobiliari si è spazzata, lasciando peraltro quartieri senza infrastrutture, come Santa Giulia, o voragini urbane, come Porta Vittoria.
Per chi si costruirà quindi? Per coloro che già oggi non comprano. A quali prezzi? Quelli attuali vengono giudicati ancora alti, ma non possono scendere pena la ‘svalorizzazione’ di piccoli e grandi patrimoni immobiliari. In una situazione di stagnazione forzata, nella quale l’unica richiesta vera di case è quella di edilizia popolare, si stanno creando le premesse per uno sboom gettando sul mercato futuro un eccesso di offerta?
A queste domande non rispondono né il Piano casa del Pirellone né il PGT di Masseroli.

Beniamino Piantieri        
In risposta al messaggio di Antonella Fachin inserito il 22 Maggio 2009 - 13:49
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