Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

Palazzo Marino

Zincar. Proposto concordato fallimentare

Il Consiglio comunale ha approvato la delibera. L’argomento è stato illustrato all’Aula dall’assessore al Bilancio Giacomo Beretta

Milano, 20 luglio 2010 - Il Consiglio Comunale di Milano ha approvato la deliberazione di approvazione dell’indirizzo di proposta di concordato fallimentare nell’ambito della vicenda Zincar Srl.
L’argomento, che è stato oggetto di approfondimento di recenti sedute di  Commissioni Consiliari congiunte, è stato illustrato ai Consiglieri comunali dall’assessore al Bilancio Giacomo Beretta.

Beretta ha elencato le ragioni che hanno portato l’Amministrazione a proporre quale migliore soluzione l’istituto del concordato fallimentare. Tale soluzione infatti consentirebbe all’Amministrazione Comunale di rientrare in pieno possesso del Centro di Sicurezza Urbano di Via Drago, in cui la Polizia Locale intende realizzare un centro destinato a concentrare attività dedicate  alla sicurezza dei cittadini, oltre a costituirvi un presidio territoriale nel quartiere attraverso la realizzazione della cosiddetta “control room” sul traffico.

Il concordato fallimentare inoltre consentirebbe  l’acquisizione della proprietà dei progetti parzialmente realizzati dalla Zincar srl nell’ambito delle commesse ancora aperte,  per le quali sono stati già erogati al Comune di Milano dei finanziamenti da parte del Ministero dell’Ambiente e di altri enti.
Subentrando con il concordato nell’azione intrapresa dal fallimento, il comune potrebbe direttamente far valere le proprie pretese a tutela dell’interesse pubblico.

Il concordato fallimentare consente inoltre di chiudere il fallimento e di contribuire, altresì, ad attenuare le criticità economico-sociali delle imprese e dei lavoratori coinvolti nel fallimento Zincar Srl.
La proposta di concordato dovrà essere presentata al Giudice Delegato: una volta acquisito il parere favorevole del Curatore e del Comitato Creditori seguirà il decreto di omologazione, e la società tornerà in vita per il tempo strettamente necessario a completare l’operazione di cancellazione dal registro delle imprese.