.: Discussione: Zincar. Il Consiglio deciderà sulla messa in liquidazione

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 17 Giu 2009 - 22:06
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Da milano.corriere.it:

Arriva a Palazzo Marino lo scandalo dell’azienda pubblica

Provasoli: il fallimento della Zincar?
Il Comune non ha accettato alternative


Il liquidatore alla commissione Bilancio: «Una società senza controlli». Confermato il crac di 14 milioni di euro


MILANO - I liquidatori ci avevano provato. Per evitare il crac di Zincar, la so­cietà nata da Aem e ora partecipa­ta da Comune e A2A, finita nel mi­rino della magistratura e dichiara­ta fallita dal Tribunale, il professor Angelo Provasoli, incaricato di tro­vare una soluzione in bonis, aveva prospettato alcune vie d’uscita. «Ma i soci non hanno accettato e in particolare, con nostro rammari­co, il Comune», ha ammesso ieri Provasoli durante l’audizione a Pa­lazzo Marino sul caso Zincar.

In commissione Bilancio, l’ex rettore della Bocconi ha consegna­to documenti e ricostruito le trap­pe salienti della vicenda, specifi­cando che «sia per le cifre in gio­co, sia per alcuni motivi ammini­­strativi », il Comune aveva chiesto il rinvio dell’assemblea in cui si sa­rebbero dovute concordare le mo­dalità della liquidazione volonta­ria. «A quel punto — ha sintetizza­to Provasoli — il fallimento era l’unica alternativa percorribile, considerati i tempi a disposizione e la situazione complessiva della società». Assente il sindaco, che ha la de­lega alle Partecipate, è stato il diret­tore generale Giuseppe Sala a chia­rire la posizione del vertice comu­nale: «Il rinvio era stato chiesto perché stavamo ancora lavorando alla ricerca di una soluzione. An­che per noi la dichiarazione di falli­mento è stata una sorpresa, ma francamente non siamo certi che avremmo trovato una via d’uscita diversa».

E dunque. Insieme al fallimen­to, e dopo quello che era stato pre­sentato nell’ottobre 2008 dall’ulti­mo presidente di Zincar, Vincenzo Giudice, sono arrivati altri due esposti: uno a firma dei liquidatori stessi, il 22 maggio, e uno, il 26 maggio, del Comune che si rivolge­rà anche alla Corte dei Conti. Il ca­so, su esplicita richiesta dei consi­glieri comunali di maggioranza e opposizione, arriverà anche in au­la «e a questo punto è fondamenta­le la presenza del sindaco», hanno insistito i rappresentanti del cen­trosinistra. Già, perché Provasoli ha ieri ri­badito i termini del disastro Zin­car parlando fra l’altro di «totale inefficienza nei processi di gestio­ne delle commesse, mancanza to­tale di strumenti di controllo, man­canza di stima dei costi totali e di un aggiornamento periodico dei costi, attività negoziale approssi­mata, struttura aziendale sviluppa­ta in due gruppi in polemica fra lo­ro, spese rilevanti e ingiustificabili nelle consulenze e nella comunica­zione ». In mezzo, un buco da oltre 14 milioni di euro, commesse ri­maste a metà, decreti ingiuntivi da aziende che non sono state pa­gate. Il disastro, appunto.

Elisabetta Soglio

17 giugno 2009

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 7 Nov 2008 - 10:33
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