.: Discussione: Milano Expo 2015: in mostra la metamorfosi urbana di Milano

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 25 Nov 2008 - 16:19
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Da ViviMilano - caso del giorno:

http://www.corriere.it/vivimilano/caso_del_giorno/articoli/2008/11_Novembre/25/caso.shtml

Il caso del giorno

Milano con più abitanti: scommessa e dubbi

La città si è ingolfata di funzioni commerciali, il decentramento è fallito, l’area metropolitana è morta, il pendolarismo è esploso

Caro Schiavi,
riferendomi alla proposta dell’assessore Masseroli di innalzare da 0,65 ad 1 l’indice di edificabilità del Comune, vorrei osservare che nulla è più sbagliato che identificare Milano come una «città di 1.300.000 abitanti, prevalentemente anziani». Perché l’area urbana trascende ormai i confini amministrativi e assomma 4,5 milioni di abitanti, non 1,3, così come Parigi non ne conta 2 ma 10. Ma anche limitandosi ai soli confini amministrativi comunali, il conto effettivo dovrebbe riguardare le persone basate (ufficialmente domiciliate o meno) a Milano, che ci abitano e vivono la maggior parte del loro tempo: circa 300-400 mila abitanti, per lo più giovani (studenti e neoassunti), il che significa che i nuovi abitanti effettivi da aggiungere al Comune per arrivare ai 2 milioni di abitanti ipotizzati da Masseroli andrebbero dimezzati. Inoltre, uno dei principali fattori di degrado ed inefficienza dell’area milanese è storicamente proprio l’eccessivo decentramento degli abitanti dal capoluogo all’area metropolitana, con conseguente gravoso aumento del pendolarismo. La prospettiva di rivalutare la funzione residenziale del Comune di Milano riducendo la «forbice» tra chi vive e chi lavora in città non può che concretizzarsi con un richiamo di residenti entro i confini amministrativi.

Andrea Bruschi


Caro Bruschi,
l’idea di rivalutare la funzione residenziale di Milano non è nuova, risale almeno a venticinque anni fa, quando la città si trovò a fare i conti con la perdita di 540 mila abitanti rispetto al picco di 1.825.000 circa del 1972. Con la chiusura delle grandi fabbriche e il boom del terziario, Milano diventò una Milànin di poco più di 1.200.000 abitanti. «Staremo meglio», diceva il sociologo Guiducci. «Quanti meno saremo, tanto peggio staremo», profetizzava l’architetto Meneghetti. Allora un progetto come quello dell’assessore Masseroli sarebbe servito. Si fece invece l’esatto contrario: Milano si è ingolfata di funzioni commerciali, è diventata città di servizi, il decentramento è fallito, l’area metropolitana è morta, il pendolarismo è esploso. Più che ripopolare Milano oggi bisognerebbe creare una funzione urbana oltre i confini ormai datati e immutabili che definiscono la città e il suo hinterland. La vera scommessa è questa. Aumentare di più della metà l’edificabilità del territorio comunale appare un favore all’impresa del mattone più che un progetto di qualità urbana. Ci si chiede come farà una città gonfiata con 700 mila nuovi residenti a garantire servizi accettabili per tutti. Riconquistare la città e ripopolarla è una bella scommessa. Ma la crescita di Milano dipende solo dalle nuove volumetrie? gschiavi@rcs.it

Giangiacomo Schiavi
25 novembre 2008
In risposta al messaggio di Antonella Fachin inserito il 14 Nov 2008 - 17:07
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