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Venerdì, 31 Ottobre, 2008 - 15:57

Cultura a Milano: RESPIRO INTERNAZIONALE O FIATO CORTO?

Riporto un articolo apparso su ChiamaMilano di oggi, 31 ottobre 2008
Cordiali saluti a tutti/e
Antonella Fachin

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RESPIRO INTERNAZIONALE O FIATO CORTO?
Il Sindaco nomina un nuovo, collaborativo, Assessore alla cultura ed evita la mina del rimpasto

“Finazzer chi?” il Consigliere comunale azzurro mostra un certo stupore nell’accogliere la notizia della nomina del nuovo Assessore alla cultura. Dalle voci che abbiamo raccolto non è il solo. Il fascinoso Finazzer Flory non sembra essere ai vertici della hit parade della notorietà tra i banchi di Palazzo Marino, e non si capisce se ciò vada a maggior danno di quei consiglieri comunali “ignoranti” o del successore di Sgarbi.
È comunque fuor di dubbio che con la nomina del nuovo Assessore alla cultura il Sindaco abbia messo a segno un doppio colpo: da una parte ha individuato un personaggio meno ingombrante e più collaborativo del vulcanico neo Sindaco di Salemi, il quale appena appresa la notizia ha definito la nomina di Finazzer illegittima e ha minacciato di adire alle vie legali; dall’altro ha stoppato nuovamente le velleità di rimpasto –nutrite soprattutto dal gruppo consiliare di Forza Italia– fattesi ancor più insistenti dopo la firma del decreto Expo da parte del Governo.
I malumori non serpeggiano solo tra gli azzurri, anche dalla Lega, nonostante commenti ufficiali favorevoli alla nomina del successore di Sgarbi, c’è più d’una perplessità, al di là della facile ironia di chi ha individuato nel cognome un po’ esotico del nuovo Assessore il mantenimento della promessa fatta dal Sindaco dopo la cacciata di Sgarbi: il nuovo responsabile della cultura sarà un nome di respiro internazionale.
Anche nel comitato di saggi che il Sindaco aveva costituito per affiancarla nella gestione del dopo-Sgarbi la nomina di Finazzer Flory non è stata presa bene.
Appena noto il nuovo Assessore è arrivata la lettera di dimissioni firmata da cinque nomi di tutto rilievo del milieu culturale meneghino: Andrée Ruth Shammah, regista e direttrice del Teatro Franco Parenti, Gianni Canova critico cinematografico, Massimo Vitta Zelman, editore, Davide Rampello, Presidente della Triennale, Enrico Micheli, finanziere ma anche ex Presidente del Conservatorio. Forse aspiravano a quella poltrona? Probabilmente, a detta di molti, ognuno di loro l’avrebbe occupata meglio.
Finazzer Flory garantisce una gestione tranquilla di quel poco cui le politiche culturali sono state ridotte ormai da un ventennio e soprattutto va a coprire la quindicesima poltrona in Giunta sulle sedici consentite dalla legge. A questo punto l’unico vacante posto da assessore rimane quello delle attività produttive, per il momento gestito ad interim, dopo la cacciata di Tiziana Maiolo, dall’Assessore Terzi. I consiglieri di Forza Italia dovranno accontentarsi. Speravano in due poltrone: quella alle attività produttive e quella nuova di Assessore al bilancio se il sindaco avesse rinunciato a quest’ultima delega e tenuto quella alla cultura.
Invece, gli scontenti che si lamentano sin dalla formazione delle liste per le ultime elezioni politiche che hanno escluso alcuni consiglieri che speravano di approdare a Roma, saranno costretti a rimuginare ancora.
Intanto il governo cittadino sembra ricalcare sempre più quello nazionale: un uomo –o donna– solo al comando, i pochi ruoli chiave occupati da fidatissimi e figure poco ingombranti sulle poltrone di minor peso.

B.P.