.: Discussione: Expo e M6: leggenda metropolitana?

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 21 Maggio 2009 - 15:05
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Già e se poi non sono milanesi, come non saranno, dovremo aumentare il numero di carrozze: quelle per i milanesi e quelli per i non milanesi (in cui andrò anch'io dato che vivo a Milano, ma non sono  milanese!).

Per ulteriore informazione e riflessione ecco l'articolo pubblicato dal notiziario ChiamaMilano venerdì 15 maggio u.s.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
PS: candidata al collegio 12 Milano Lambrate - Forlanini
la lista civica "un'ALTRA PROVINCIA" Massimo Gatti Presidente
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TERREMOTATA ANCHE LA M6
Come avevamo previsto il costo del sisma abruzzese si abbatte sull’Expo e il Governo taglia i fondi per la linea 6 del metrò, l’unica inserita nel dossier della candidatura milanese presentata al BIE

La linea metropolitana fantasma rimarrà tale. La M6 inserita nel dossier di candidatura da Milano per l’Expo 2015 svanirà nella nebbia in cui è stata avvolta sin dal principio.
Poco più che un tratto di penna sulla piantina di Milano e lì siamo rimasti.
Anzi, nella pochade messa in scena nell’ultimo anno da Comune e Governo attorno all’Expo, tra veti, ripicche, rinvii e sgambetti, il rinvio –questa è la versione ufficiale, ma dati i tempi e la penuria di fondi bisogna leggere: rinuncia definitiva– della linea metropolitana che avrebbe dovuto andare da Bisceglie a via Ripamonti (disegnando un percorso a ferro di cavallo tutt’altro che indispensabile nell’economia dei flussi di traffico cittadini) rappresenta uno degli episodi più clamorosi: la prima metropolitana crollata sotto un terremoto quando non era nemmeno in fase di progetto.
E a proposito di terremoto lo dicemmo oltre un mese fa che i fondi necessari per la ricostruzione della provincia de L’Aquila sarebbero stati presi dal calderone dell’Expo.
Ieri (13 maggio), dopo aver passato settimane a rassicurare, il Sottosegretario leghista con delega alle infrastrutture, il leghista Roberto Castelli, ha dovuto ammettere: “Parte dei fondi destinati al programma infrastrutturale approvato dal Cipe il 6 dicembre 2008 è stata dirottata per la ricostruzione del post terremoto.” E tanti saluti alla sesta linea del metrò.
Sulla M6 si intrecciano alcune questioni di cui abbiamo tentato di dare conto nei mesi scorsi. La prima è quella del percorso (di cui abbiamo detto qui) e sulla quale ritorniamo rapidamente: quanto è indispensabile un inedito tracciato a ferro di cavallo che in parte si sovrapporrebbe latitudinalmente al tratto già esistente delle linea 1 e longitudinalmente scorrerebbe parallelo al tratto della MM2 poche centinaia di metri a ovest?
Le seconda è quella dei tempi: come sarebbe stato mai possibile rispettare il termine del 2015 per la costruzione di una metropolitana per la quale non solo non esiste ad oggi un progetto definitivo, ma nemmeno lo studio approfondito del tracciato e i relativi scavi-saggio per verificare quello che verrà trovato nel sottosuolo; non tanto i reperti archeologici dei quali, come hanno insegnato le vicende dei box sotterranei, si può fare tabula rasa, quanto i sottoservizi, i canali interrati le varie condutture.
La terza, forse la più spinosa, concerne lo scopo esplicito, e ribadito più volte dal Sottosegretario Castelli, per il quale Milano si è candidata ad ospitare l’Esposizione universale del 2015: creare l’occasione e il volano per dotare per far recuperare a Milano il suo gap infrastrutturale. Bene, proprio l’opera più importante presentata al Bureau International des Expositions viene cassata.  
Infine c’è il rapporto, ormai sempre più tormentato, proprio con il BIE. Almeno in teoria, il Capoluogo lombardo ha vinto su Smirne anche per il piano infrastrutturale presentato –che comprendeva la M6–. Che diranno a questo punto da Parigi? Vero è che ormai al BIE hanno fatto l’abitudine un po’ a tutto: dalle continue richieste fatte dal Comune di rinviare le visite per controllare lo stato d’avanzamento dei lavori all’attesa di un anno per veder formalizzare la struttura che dovrebbe gestire l’evento, fino alla patetica rissa di questi giorni sulla futura sede della So.Ge.
Si abitueranno –facendo passare quindi il principio– anche al fatto che pur di portare a casa l’assegnazione dell’evento si possono prendere impegni che non si manterranno?

B.P.  
In risposta al messaggio di Cittadino Anonimizzato a posteriori inserito il 16 Maggio 2009 - 16:28
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