.: Discussione: Se non ora quando? - Appello per commissione antimafia

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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 2 Gen 2009 - 14:25
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Cara Antonella,

grazie per l'intervento che ritengo molto puntuale e informativo. La Commissione è un organo previsto dal Regolamento del Comune. Ha un potere non di "supplenza" e surrogante l'attività della Magistratura e dell'organo giurisdizionale, ma, bensì, di ausilio soprattutto nella fase istruttoria e nella conoscenza delle cause politiche di un fenomeno di qualsiasi genere. In questo caso stiamo parlando di corruzione mafiosa, di fenomeni di macrocriminalità, di fenomeni di corruzione, di fenomeni di estorsione, di riciclaggio di denaro sporco, di sfruttamento della prostituzione, di commercio di droga. La Giunta più volte si esprime a favore di provvedimenti che siano indirizzati alla sicurezza: provvedimenti di sgombero di campi nomadi, in quanto definiti come "pericolosi soggetti a rischio crimine", anche se sono integrati magari da anni nel nostro tessuto culturale e civile, anche se sono spesso cittadine e cittadini italiani; provvedimenti per reprimere il giovane adolescente che fuma uno spinello in pubblico, in quanto considerato "potenzialmente un soggetto psicologicamente debole e su cui occorra intervenire con cure mediche intensive", quasi fosse un tossicodipendente cronico, oppure uno psicopatico; provvedimenti contro chi chiede l'elemosina, spesso perchè visto come deturpante il decoro urbano, spesso come soggetto che pesa sulla società, spesso come individuo che corrompe l'ordine pubblico. Questi provvedimenti di facciata sono tranquillamente presi e con una certa urgenza, in quanto occorre dimostrare che sulla "sicurezza" l'amministrazione promuove azioni di intervento. Chissà come mai queste azioni sono prese su soggetti deboli, o comunque non pericolose, con una certa dose preventiva di pregiudizio e di "catalogazione" del potenziale individuo fonte di reato non ancora commesso o irrilevante dal punto di vista della cosiddetta "odiosità sociale", parametro di valutazione della gravità di un reato all'atto di commutazione della pena. Una testimonianza dei pegiudizi che vivono in questi provvedimenti presi con una certa velocità procedurale dalla Giunta deriva dall'avere "censito" tutte le nomadi e tutti i nomadi presenti sul territorio comunale, nonostante l'80% di esse e di essi siano cittadini italiani, residenti a Milano, nonostante sia una proposta che lede il concetto di "perseguibilità a fronte di un reato materiale e dimostrabile, già avvenuto". Un'azione è stata condotta che ha generalizzato le colpe di singoli estendendole a tutti gli appartenenti a quella data "categoria" sociale, ed etnica.

Tutto questo è per dire che pur dinnanzi a provvedimenti di tale calibro, pur difronte a camionette dell'esercito poste davanti ai centri "strategici", arbitrariamente definiti, ho una certa insicurezza di vivere a Milano.

L'insicurezza deriva da un semplice fatto: Milano, a detta del presidente della Commissione Antimafia Nazionale, Vincenzo Macrì, è capitale della 'Ndrangheta. Il centro di Milano è territorio in cui si annidano sacche di commercio illegale di droga e di riciclaggio di denaro sporco, come testimonia un articolo di Gianni Barbacetto. Io ho senso di insicurezza nell'apprendere che in piena serata davanti a un follatissimo locale notturno vicino alla Stazione Centrale, il De Sade, venga freddato qualcuno per regolamento di conti. Io avverto un senso di insicurezza nel leggere e apprendere che anche a Milano da tempo si evidenzino atti di estorsione tramite il pagamento del pizzo e azioni di vendetta mafiosa qualora i pizzi non venissero assicurati, con negozi che saltano, vengono bruciati, macchine che vengono incendiate per pura intimidazione.

Io temo che questi fattori non siano, certamente non faccio dietrologie alquanto insostenibili e non convenienti del caso, seriamente avvertiti da parte dell'amministrazione se l'istituzione della Commissione Speciale, richiesta a gran voce da associazioni, Libera, Saveria Antiochia, Carovana Antimafia organizzata in primo luogo da ARCI, richiesta da una nostra petizione ricca di firme e sottoscrizioni di nomi autorevoli del mondo politico, culturale e sociale milanese e non solo, viene licenziata in modo affrettato e alquanto non ponderato in un clima di "contrattazione" in Consiglio Comunale nella lunga discussione sul bilancio.

E' un passo in avanti? Sicuramente qualcosa si è riuscito ad avere, ma cosa se è solamente concepita come organo "formale" e poco "funzionale", nonchè assente di ogni potestà e compito ben definito?

Come poter considerare la Commissione organo costituito in modo efficace e incisivo se il Capogruppo di AN in Consiglio comunale, Fidanza, dice "di non perdere tempo" nell'assicurarsi il coinvolgimento degli organi giudicanti e istruttori, assolutamente importanti e necessari perchè la commissione possa espletare le proprie competenze e funzioni.

Credo che tale prospettiva esautori il progetto e la proposta avanzata da gran parte della società civile organizzata e da singole e singoli cittadini che hanno fortemente consapevolezza che occorra indagare su un fenomeno dilagante e silentito nella propria portata da parte dei media. La Commissione Speciale, in una situazione di consapevolezza della gravità del fenomeno, avrebbe dovuto essere istituita senza alcuna necessità di mobilitazioni indirizzate a richiederne la costituzione: difronte a simili deposizioni da parte di autorevoli organi giudicanti e giurisdizionali, quale la Commissione Antimafia Nazionale, non era possibile tollerare altri dilazionamenti nel tempo e provvedere a istituire la commissione secondo regolamento e con tutte le funzioni previste nei brevi tempi previsti per l'approvazione di provvedimenti sulla sicurezza, il pacchetto famoso, dalla dubbia efficacia e portata, sia nel metodo adottato sia nel merito soprattutto. I dilazionamenti nel tempo per la discussione dell'istituzione della Commissione si sono avvicendati, nonostante ripetute mozioni da parte delle consigliere e dei comnsiglieri dell'opposizione di centrosinistra, richiedenti l'istituzione immediata della Commissione, nonostante le buone intenzioni espresse dal presidente del Consiglio Comunale, Manfredi Palmeri, in occasione del convegno "A 100 passi dal Duomo" avutosi a Palazzo Marino il 16 settembre us, molto partecipato e nutrito nella propria portata.

Che fare? Occorre proseguire nella mobilitazione richiedendo al Consiglio Comunale di rivedere le regole del funzionamento della Commissione, chiarificando e rendendo trasparente la composizione della medesima, le funzioni, i poteri, i rapporti con gli altri organi giudicanti e istituzionali, soprattutto per l'alta necessità di addurre tramite essa un'azione istruttoria efficace e di supporto alla conoscenza delle cause politiche e sociali di un'estensione preoccupante e allarmante di un fenomeno così "odioso" civicamente parlando e legalmente considerando.

Potrebbe essere un buon proposito per il 2009 per i lavori futuri di Consiglio Comunale, dato l'esordio non edificante dell'approvazione dell'istituzione della Commissione? Spero e auspico che sia così.

Un cordiale saluto 

Alessandro Rizzo

Consigliere Lista Uniti con Dario Fo - Gruppo La Sinistra
Consiglio di Zona 4 Milano

In risposta al messaggio di Antonella Fachin inserito il 29 Dic 2008 - 14:06
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