.: Discussione: Se non ora quando? - Appello per commissione antimafia

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 26 Maggio 2009 - 15:15
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Da milano.corriere.it:

l'avvertimento di Vincenzo Ma­crì: «Milano è la vera capitale delle cosche»

E il Comune «cancella»
la Commissione Antimafia


Toni incandescenti durante e dopo il voto. L'opposi­zione abbandona l’aula. Manfredi Palmeri si astiene

MILANO - Affossata, e questa volta in via definiti­va, la Commissione Antimafia. La delibera voluta dal centrodestra per cancellare l’or­ganismo nato con il compito di indagare sul rischio di infiltrazioni criminali (an­che) in vista dell’Expo ha ottenuto il via li­bera del Consiglio comunale con 29 sì (tut­to il centrodestra), 24 no (l’opposizione) e un’astensione (il presidente dell’aula Man­fredi Palmeri, secondo cui «la Commissione era utile e legittima»). Toni incandescenti, durante e dopo il voto. «Dopo l’omicidio di Quarto Oggiaro, che sicuramente segnala la presenza della criminalità organizzata e a due giorni dal­la commemorazione di Giovanni Falcone, questo atto del Consiglio è un insulto», at­tacca il capogruppo pd Pierfrancesco Majo­rino. «Citano nomi e fatti in maniera stru­mentale», la replica di Giulio Gallera (Pdl): «Questa è una mistificazione e gli elettori ne sono consapevoli. Il Pd fa dema­gogia e la reazione di oggi dimostra che vo­leva usare le parole mafia e antimafia co­me semplice merce di attacco politico».

Ur­la, caos, proteste. Nel frattempo l'opposi­zione abbandona l’aula e il numero legale cade. Tutti a casa tra le polemiche. L’espe­rienza della Commissione antimafia è du­rata giusto tre mesi e un paio di sedute. Vita breve e tormentata. «Milano è la vera capitale delle cosche», l’avvertimento lan­ciato dal sostituto procuratore della Dire­zione nazionale antimafia, Vincenzo Ma­crì, nel giugno scorso. Nacque da lì il dibat­tito sull’opportunità di un organismo per investigare sulla presenza dei clan in città e provincia.

Dopo una prima bocciatura, scese in campo il sindaco Moratti per dire che sì, la Commissione d’inchiesta poteva anche essere strumento conoscitivo utile. Il cinque marzo arriva il via libera del Consiglio: tutti d’accordo, da destra a sini­stra. A scompaginare il tutto arriva però l’intervento del prefetto Gian Valerio Lom­bardi, che pochi giorni dopo prende carta e penna e scrive al sindaco Moratti: l’orga­nismo è illegittimo, non potrà avere un re­ale potere d’indagine. Il centrodestra a que­sto punto si sfila, passa la linea del boicot­taggio. Il Pdl spiega: «Abbiamo incontra­to, prefetto, questore e magistrati: ci han­no confermato che non avrebbero parteci­pato alle sedute. Senza contributi esterni la Commissione diventa inutile, un luogo dove discutere d’aria fritta». Poche setti­mane dopo, arriva anche la delibera killer, quella che della Commissione chiede la de­finitiva chiusura. Ieri, il colpo finale.

Andrea Senesi

26 maggio 2009
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 24 Maggio 2009 - 13:04
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