.: Discussione: Adunata di sindaci dei comuni "virtuosi", in marcia con Letizia Moratti contro i tagli

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Oliverio Gentile

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Oliverio Gentile il 9 Dic 2009 - 17:55
Leggi la risposta a questo messaggio accedi per inviare commenti
Da milano.corriere.it:

Tensione sui conti. Calderoli: fino alla fine del mandato non cambia nulla

Finanziaria, stangata per il Comune
E scoppia il caso del direttore generale


Pronto l’emendamento: no alla vendita delle caserme, ma arrivano i soldi dell’Ici

MILANO - Arrivano (in parte) i soldi dell’Ici. Ma non ci saranno né caserme per recuperare entra­te perse con i mancati dividen­di, né deroghe ai Patti di stabi­lità per le opere di Expo. Men­tre resta alto l’allarme sul bi­lancio, scoppia a Palazzo Mari­no un’altra grana: il maxie­mendamento approvato in commissione Bilancio alla Ca­mera mette a rischio la poltro­na di tutti i direttori generali, compresa quella del Dg mila­nese, Giuseppe Sala. Ma il mi­nistro Roberto Calderoli, fir­matario del pacchetto rassicu­ra: «Almeno fino a fine man­dato non cambia nulla e poi le situazioni verranno esamina­te con buon senso. È chiaro che se c’è un Comune che può essere gestito dall’ammi­nistratore di condominio, non serve pagare un city ma­nager: ma non stiamo parlan­do di Milano».

Continua l’alta tensione sui conti del Comune: il sinda­co Letizia Moratti si defila spiegando che «sto ancora leggendo la Finanziaria». Ma nel documento non ci saran­no i passaggi su cui la politica milanese aveva contato mol­to, a partire dalla deroga del patto di stabilità per le opere di Expo, che avrebbe consen­tito di non tagliare gli investi­menti sulle altre voci. Nelle molte e convulse telefonate intercorse in questi giorni fra il sindaco e i vari rappresen­tanti del Governo, si sono cer­cate soluzioni alternative: non ultima quella della ces­sione, da parte dello Stato, di due caserme che avrebbero consentito al Comune di fare in qualche modo cassa. Ma alla resa dei conti, an­che questa ipotesi pare già tra­montata. La tesi sostenuta più o meno apertamente dai parla­mentari lombardi del Pdl è che Milano ha già avuto più di 4 miliardi per le opere di Expo e che quindi altri margini di manovra non se ne possono chiedere. L’onorevole Vinicio Peluffo, che insieme ai colle­ghi milanesi del Pd aveva pre­sentato un emendamento per la deroga al patto di stabilità, insiste: «La realtà è che si fan­no tante promesse di attenzio­ne a Milano e al Nord, ma poi il Governo più milanese che si ricordi mette in difficoltà i suoi stessi amministratori». L’assessore Giacomo Beret­ta volerà domani a Roma per una riunione del direttivo del­l’Anci, dove si cercherà di fare fronte comune rispetto ai ta­gli della Finanziaria e alle novi­tà del pacchetto Calderoli, che prevede tagli ai numeri di as­sessori e consiglieri comunali e provinciali.

Nel maxiemen­damento si fa esplicito riferi­mento anche alla eliminazio­ne di direttori generali e difensori civici. Un punto che ieri ha creato scompiglio a Palaz­zo Marino. Ma è stato Caldero­li a chiarire che «il nostro in­tervento di eliminazione degli sprechi è necessario ma verrà fatto senza creare disagi, so­prattutto ai Comuni che han­no seguito fin qui un percorso di rigore». Diverso il discorso delle Regioni: «Usano l’auto­nomia — attacca Calderoli — come scudo per continuare a garantire stipendi vergogno­si e numeri di consiglieri gon­fiati. È inaccettabile».

Elisabetta Soglio
09 dicembre 2009
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 20 Nov 2009 - 23:17
[ risposta precedente] [ torna al messaggio] [risposta successiva ]
[Torna alla lista dei messaggi]