.: Discussione: Adunata di sindaci dei comuni "virtuosi", in marcia con Letizia Moratti contro i tagli

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 28 Ott 2009 - 13:00
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Da milano.corriere.it:

 

L’assessore Beretta: non abbiamo fondi. Costretti ad aprire mutui

Bilancio, il Comune sfida il governo

La giunta: o cambia il patto di stabilità o non lo rispettiamo. Slitta l'approvazione dei conti

MILANO - Il cappio del patto di stabilità rischia di strangolare Milano. «O lo si cambia o noi non sare­mo in grado di rispettarlo», l’aut aut che arriva dall’assessore al Bilancio Giacomo Beretta. In ballo ci sono 380 milioni di euro che il Comune di Milano sa­rebbe chiamato a risparmiare nel prossimo triennio. Un qua­dro finanziario delicatissimo che si aggiunge ai «dolori» che arrivano dalle società controlla­te. A2A, in prima battuta, con i suoi 80 milioni di euro di divi­dendi bloccati dalla stangata del governo sulle ex municipalizza­te. A Palazzo Marino si aspetta­no risposte da Roma, insomma. L’incertezza è tale che per la pri­ma volta nell’era Moratti il bilan­cio preventivo 2010 non sarà ap­provato entro il 31 dicembre. L’esercizio provvisorio è molto più che un’ipotesi.

È praticamen­te certo, anzi, che in Consiglio arriverà prima la discussione sul Pgt e poi, col nuovo anno, il documento contabile. «La condi­zione perché si possa approvare un bilancio di previsione — ha spiegato ieri l’assessore al Bilan­cio davanti ai consiglieri di Pa­lazzo Marino — è di avere certez­za sulle regole». «Nella nostra condizione si trova l’80% dei Co­muni italiani» assicura comun­que Beretta. Col governo la trat­tativa è avviata. Sul tavolo del­l’Anci (l’associazione che riuni­sce i Comuni italiani) Milano ha depositato una nuova proposta. Tutto si gioca sui trasferimenti statali. Milano — questo è il sen­so della richiesta — non dovreb­be essere considerata una città da un milione e trecentomila re­sidenti.

«Milano è una metropo­li con tre milioni di city users quotidiani e che spende in servi­zi il doppio rispetto alla sua ef­fettiva popolazione residente. Dobbiamo pretendere che i tra­sferimenti da Roma siano corret­ti, all’insù ovviamente, in rap­porto a questo parametro». Milano rischia di avere tanti quattrini in meno da spendere. «Eventi, promozioni, iniziative. Taglieremo lì» dice Beretta. Spe­rando che basti. Anche perché collegato al tema bilancio c’è quello dei finanziamenti per le nuove linee del metrò. Si atten­de (da mesi) la riunione del Ci­pe che dovrà liberare i fondi go­vernativi. Ma se e quando arri­veranno i soldi «romani», il Co­mune dovrà comunque coprire la sua parte. Centosessanta mi­lioni per il primo tratto della li­nea 4 e 130 per il secondo della 5. «Ma i soldi accantonati dai maxidividendi Sea ai tempi di Albertini sono stati impiegati nel rimborso del prestito obbli­gazionario Aem per mantenere il controllo della società nella fu­sione con Brescia» racconta Fa­brizio Spirolazzi del Pd.

Il Comu­ne dovrà allora rivolgersi al cre­dito e chiedere uno o più mu­tui. Ma bisogna farlo in fretta, entro la fine dell’anno, perché poi la scure del patto di stabi­lità si abbatterebbe anche sulla capacità d’indebita­mento del Comune. A2A, ma non solo. I do­lori che arrivano dalle società controllate so­no diffusi. C’è il caso di Sea, per esempio, alle prese con il nuovo piano di sviluppo industriale dopo la crisi Alitalia. «Ma se la società darà utili — di­ce Beretta — preleveremo i divi­dendi ». E poi la questione delle società in perenne difficoltà fi­nanziaria. Da Sogemi (ci sareb­be un buco da ripianare di quasi 10 milioni di euro) a Milano Ri­storazione, con l’eterno proble­ma delle rette per i pa­sti non pagati da al­meno una famiglia su cinque (il deficit è di nove milioni di euro). Pressing su Roma, dunque. An­che — dice Beretta — con l’aiuto dei parlamentari del Pd. La lobby Mila­no è bipartisan.

Andrea Senesi
28 ottobre 2009

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 15 Ott 2009 - 14:01
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