.: Discussione: Segnalazioni su www.sicurezzastradale.partecipaMi.it in Zona 5

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Oliverio Gentile

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Oliverio Gentile il 14 Mar 2009 - 15:30
accedi per inviare commenti

Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/dettaglio/lintervista/1604118

"Una battaglia per tutta la città"

Parla Silvia Fiore, la madre di Valentina travolta con un amico mentre attraversava la strada il 23 settembre dello scorso anno. Da allora nulla è cambiato

di Oriana Liso

«Se chiudono quel varco è già un buon inizio. Ma non basta. Devono mettere gli autovelox, devono fare interventi sostanziali su tutta via dei Missaglia, che di notte diventa un autodromo. Devono assicurare a tutti i cittadini, non solo a me che ho perso una figlia, che non succederà più, che non ci saranno altre morti per l’ incuria di chi poteva evitarle e non l’ha fatto».

Silvia Fiore è la mamma di Valentina Belcredi, la ragazza che il 23 settembre dell’anno scorso morì, assieme a un amico, tra via dei Missaglia e via Selvanesco. L’auto su cui viaggiavano fu investita in pieno da una Mercedes che arrivava a tutta velocità (il ragazzo alla guida sarà processato il 6 aprile).

Signora Fiore, ci torna spesso su via dei Missaglia?
«Vado a portare i fiori dove è morta Valentina, sono in contatto con la mamma di un’altra delle vittime di quella strada. A distanza da qualche mese dall’incidente, però, non mi è più bastato andare a portare fiori. Guardavo quella strada e pensavo che bisognava fare qualcosa. Ho scritto per due volte al sindaco Moratti per spiegarle quello che era successo a mia figlia e per chiederle un intervento. La prima volta non ho avuto risposta, la seconda, per fortuna, sì. Mi ha telefonato una sua collaboratrice, mi ha assicurato che chiuderanno quel varco».

Tutto risolto, quindi?
«No, questo è solo un inizio, ma come abbiamo scritto in una relazione tecnica, servono anche altri interventi. Basti pensare che su Facebook c’è un gruppo che si chiama “Via dei Missaglia...che pista!” dove ragazzi si scambiano opinioni e foto delle corse a tutta velocità su quella strada. Bisogna impedire che continuino a correre per impedire che altra gente possa morire come la mia bambina».

Non deve essere facile impegnarsi in qualcosa quando si vive un dolore come il suo
«Io credo che ad un certo punto sia necessario trasformare il dolore in qualcosa di positivo. Ho capito che mia figlia, a 25 anni, era morta perché chi doveva fare qualcosa non l’ha fatto. Nel 2003, sei anni fa, l’allora prefetto Ferrante aveva emanato un decreto che autorizzava il Comune a installare una postazione fissa di autovelox su via dei Missaglia. Ma il Comune non l’ha mai fatto e le auto, come quella che ha ucciso mia figlia, hanno continuato a sfrecciare. Quando abbiamo parlato con l’assessore Croci, pochi giorni fa, gli abbiamo fatto presente l’esistenza di quel decreto, gli abbiamo chiesto di tagliare almeno la siepe che toglie la visuale. Mi fa rabbia, per questo voglio che il nostro impegno serva, almeno per il futuro».

Il suo impegno è diventato un comitato.
Abbiamo creato l’associazione “La libellula - amici e amiche di Valentina” e il 4 aprile saremo lì (con una manifestazione a cui ha aderito anche Dario Fo, ndr) per una giornata che sia anche una festa, ricorderemo Valentina con musica, arte e poesia, cercando di cancellare in qualche modo la negatività di quel posto. Ma non ci fermeremo: non c’è solo via dei Missaglia, ci impegneremo per sensibilizzare il Comune su altre strade pericolose».

(13 marzo 2009)



Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/dettaglio/via-dei-missaglia-lavori-sulla-strada-killer/1603963


Via dei Missaglia, lavori sulla strada killer

Ci sono voluti 12 morti e 885 feriti perché il Comune decidesse di intervenire dopo anni di petizioni su una delle strade più pericolose della città
di Oriana Liso


Valentina, Fabio, Margherita e gli altri. Dodici morti, 885 feriti, molti con lesioni gravi, quasi mille incidenti — una media di più di cento all’anno — in otto anni. Quattro morti soltanto l’anno scorso, tutti giovanissimi.

Via dei Missaglia è una strada pericolosa a qualsiasi ora del giorno e della notte, con più intersezioni — almeno sei quelle ritenute molto pericolose — dove l’unica regola è che non ci sono regole. Da anni il consiglio di zona 5 e i parenti delle vittime chiedevano interventi, alcuni anche semplici e poco costosi, per ridurre il rischio di incidenti. E ora, forse, dopo un incontro tra residenti, associazioni e l’assessore alla Mobilità Edoardo Croci, qualcosa si farà.

Fra pochi giorni — il 21, stando alla promessa fatta dalla segreteria del sindaco Moratti alla mamma di una delle vittime — verrà chiuso con dei pannelli del tipo “new jersey” il varco nello spartitraffico in corrispondenza dell’incrocio di via Selvanesco, quello più pericoloso, dove sarebbe vietata la svolta ma dove in tanti approfittano di quell’inspiegabile passaggio. Due giorni fa è stata potata una siepe — non spontanea — che impediva la visuale delle auto che arrivavano nel senso opposto.

E ora l’assessore Croci assicura: «Daremo attuazione al decreto Ferrante, installando una postazione fissa di Autovelox», necessaria per impedire a tantissimi automobilisti di superare il limite dei 50 chilometri orari, finora quasi sempre ignorato. Quando, però, non si sa ancora.

A sollevare nuovamente la questione di via dei Missaglia, dopo che l’assessore Croci aveva mancato l’incontro in consiglio di zona un mese fa, è stato il consigliere comunale del Pd Aldo Ugliano. In un’ interrogazione, qualche giorno fa, aveva espressamente chiesto all’amministrazione cosa intendesse fare per la sicurezza di quegli oltre tre chilometri di strada, ricordando le 2.200 firme raccolte dai cittadini.

E tre giorni fa in un nuovo incontro — a cui erano presenti anche i genitori di una delle vittime, Valentina Belcredi, e il loro avvocato Mirko Mazzali — Ugliano e i residenti sono tornati a chiedere interventi sostanziali. Segnaletica orizzontale e verticale di “dare precedenza” (che ora è totalmente assente) all’incrocio con via Selvanesco, ma anche la revisione del semaforo all’i ncrocio con via Feraboli, poco distante, che ha i tempi del verde sfalsati di otto secondi, un tempo sufficiente a causare altri incidenti. «Abbiamo già realizzato un attraversamento sicuro su via dei Missaglia e altri quattro sono in programma», assicura Croci.

«Le strisce pedonali non bastano a scoraggiare chi corre», dicono i residenti, ricordando l’incidente in cui, meno di un anno fa, è morta una bimba di otto anni. Era con il nonno e con suo fratello gemello, attraversavano sulle strisce davanti a via Saponaro (che con via Selvanesco, via Gaber, via De Bortoli e via Martinaro è considerata un incrocio pericoloso): una moto arrivata a tuta velocità li travolse, uccidendo Margherita.

(13 marzo 2009)
In risposta al messaggio di Stefano Sberna inserito il 28 Feb 2009 - 21:16
[ risposta precedente] [ torna al messaggio] [risposta successiva ]
[Torna alla lista dei messaggi]