.: Doninelli: Milano? Una città per soli ricchi
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Barbara La Mantia - Martedì, 14 Febbraio, 2006 - 15:14Di cosa si tratta:
http://www.corriere.it/vivimilano/speciali/2006/02_Febbraio/14/fondazione.shtml Le voci della città: alle 18 dibattito con Cucchi e Aldo Nove Doninelli: Milano? Una città per soli ricchi «Qui si trova lavoro, ma in cambio di uno stipendio che non basta. Costi insostenibili delle case, la politica è rimasta a guardare» Un dibattito con scrittori e poeti per riflettere su Milano: sulla realtà e sui cambiamenti di una città in continuo movimento. Oggi, alle 18, in Sala Montanelli (via Solferino, 26), è previsto il terzo appuntamento del ciclo «I martedì del Corriere della Sera». All’incontro, dal tema «Le voci della città», prenderanno parte Maurizio Cucchi, Luca Doninelli e Aldo Nove. Modera la discussione Armando Torno. Su Vivimilano.it sarà possibile assistere all'incontro in diretta (dalle ore 18). Il prossimo dibattito, intitolato «La forma della città», è in programma per martedì 21 febbraio. L’argomento sarà l’architettura e gli interventi urbanistici a Milano. «I più incredibili sono alcuni miei amici di centrodestra secondo cui a Milano non c’è povertà: ma non vedi, mi dicono, che i ristoranti sono sempre pieni? Pazzesco. Lo so anch’io, che c’è una fetta di città sempre più ricca. Il problema sono tutti gli altri, sempre di più, che non riescono a farsi neanche una pizza e figuriamoci una casa...». Non è una sorpresa, per lo scrittore Luca Doninelli. Né potrebbe essere altrimenti per uno che nel suo ultimo libro dedicato a Milano — Il crollo delle aspettative, Garzanti — ha dipinto una città la cui «classe dirigente è ormai solo una zavorra» e la cui «originalità culturale si è stemperata in chiacchiera»: la patria, per riassumerla in un’altra frase delle sue, di questo «nuovo privatismo milanese che vive all’insegna del vaffanculo». Oggi però, per dirla con Comune e aziende, è anche la città da cui tranvieri vigili e infermieri se ne vanno perché non ci stanno più con le spese... «Ovvio, ed è solo l’ultimo dei segnali drammatici della crisi. Anni fa, almeno, Milano era la città che ti dava da vivere: adesso ti dà solo da lavorare, ma non abbastanza soldi per vivere». Di chi è stata la colpa? «La principale responsabilità, a mio avviso, sta nel costo immobiliare che è diventato insostenibile e, se posso aggiungere, completamente falsato». Che significa falsato? «Che a Milano si compravendono tante case, è vero, ma la città è piena di case vuote e sfitte. La mia domanda è: ma chi è a comprarle, tutte queste case, a prezzi sempre più alti?». E cosa si risponde? «Semplice: sempre gli stessi. Immobiliaristi che comprano case, costruiscono palazzine, e rivendono mono-bilocali al prezzo di un attico. Ovvio che il risultato sia una città per soli ricchi». E la politica? «Quando non ci ha messo del suo, per assecondare la deriva, semplicemente è rimasta ferma a guardarla: il che è peggio». Accusa la giunta Albertini? «Metterla così è limitativo, non tutte le colpe sono della politica. In una città sono le carenze culturali, anche, a lasciare la strada aperta al dominio dei pescicani». Traduca. «Milano o meglio i milanesi sarebbero un terreno culturale fertilissimo, basta vedere il successo di certe iniziative alla Triennale o delle letture pubbliche: peccato che non si semini tanto quanto si potrebbe raccogliere. Sempre le stesse facce, gli stessi circoli, gli stessi salotti». Tra un po’ si rivota: una ricetta per il nuovo sindaco? «Aiutare Milano ad amarsi. Esserci inserito dentro, averne un’idea plurale e senza clientele. Non farsene comandare da interessi esterni. Milano non è solo moda. Fossi il nuovo sindaco, comincerei regalando in gestione un bar ai vecchietti che giocano a bocce in viale Argonne». Chi comanda oggi a Milano? «Che domande: Berlusconi. E il paradosso, neanche più tale, è che pur facendo solo i propri interessi il grosso dei suoi voti lo prende proprio fra i ceti più poveri. Perché la sinistra, che a Milano è fatta soprattutto di ricchi, con quei ceti non sa parlare». di Paolo Foschini |
Dove:
Fondazione Corriere della Sera - Sala Montanelli dalle ore 18: diretta sul sitoQuando:
Martedì 14 Febbraio - 18:00