.: Nativi e immigranti digitali - Università Milano Bicocca
Segnalato da:
Paolo Ferri - Sabato, 18 Ottobre, 2008 - 19:19
Di cosa si tratta:

Nativi e Immigranti Digitali

La Facoltà di Scienze della Formazione e il gruppo di ricerca Numedia Bios dell’Università degli Studi di Milano Bicocca organizzano, nei giorni 6 e 7 novembre 2008, un convegno dal titolo Nativi e Immigranti Digitali, il cui tema centrale è la definizione del panorama e dei trend di sviluppo nel consumo dei media digitali in ambito personale, familiare, pedagogico.

Dall’analogico al digitale: il consumer di ieri, abituato a una ricezione passiva dei contenuti mediatici; il prosumer di oggi, che con il web 2.0 entra a partecipare attivamente all’industria culturale; il netizen di domani, immerso in ambiente digitale naturalizzato, convivono come entità chiaramente distinguibili e reciprocamente influenti all’interno della famiglia e delle istituzioni. La rapida evoluzione tecnologica e culturale, iniziata con la diffusione dei media digitali, la nascita di Internet e la riorganizzazione secondo logiche di rete, è fonte di mutamento epocale a livello sociale, politico, culturale. Cambiano le strutture relazionali, cambiano i modi di partecipazione democratica, cambiano il lavoro, lo studio e la didattica, riconfigurandosi in base alle nuove possibilità di comunicazione e informazione. Il grado della partecipazione attiva degli utenti alla creazione di contenuti (chiamati User Generated Content), le motivazioni sottese, l’entusiasmo e le difficoltà di fronte alla digitalizzione crescente delle attività e alla virtualizzazione delle dimensioni di spazio, tempo e identità, sono punti cardine di un’indispensabile riflessione, volta a tracciare le linee guida di quella che si profila come una vera e propria rivoluzione.

Il 6 novembre, l’osservatorio Numedia Bios dell’Università degli Studi di Milano Bicocca presenta, in collaborazione con Radio24 e Bruno Mondadori, un’indagine effettuata tra gli studenti universitari e integrata con evidenze emerse nelle loro famiglie volta ad indagare l’effettiva consistenza e lo spostamento dei consumi mediali dall’analogico al digitale e il passaggio da un atteggiamento consumer a un’attitudine prosumer. Instant messenger e cellulare, Internet e Wikipedia, social network, YouTube e i blog, hanno sostituto nei loro consumi culturali la televisione, la radio e le biblioteche come una vera rivoluzione mediale e cognitiva sulle istituzioni formative e sulla società. I risultati discussi dai ricercatori della Bicocca insieme ad un panel di esperti nazionali e internazionali tra i quali Geert Lovink (autore di Zero Comments, Bruno Mondaodori, 2008) e Sergio Saviori (direttore editoriale di Edumond). Il quadro emerso dell’analisi quali-quantitativa effettuata da Numedia Bios, data anche la particolare identità del campione indagato, rappresenta lo specchio della probabile evoluzione del panorama di produzione e consumo culturale nel nostro Paese e vuole rappresentare in questo senso un punto di partenza per l’ampliamento e l’approfondimento di tematiche interrelate, soprattutto riguardanti l’impatto delle nuove tecnologie sulle dinamiche familiari, sui consumi, sulla formazione.

La giornata del 7 novembre, organizzata in collaborazione con la Fondazione IBM Italia, RCS ed ETAS, è dedicata alla discussione delle categorie definite di nativi e immigranti digitali, a cercare di comprendere come le tecnologie digitali stanno cambiando il modo di vedere, costruire ed apprendere il mondo dei cosiddetti Digital Kids. I nativi digitali sono tutti i bambini nati dopo la diffusione di internet. Diversamente da noi figli di Gutenberg - semplici immigranti digitali - i digital kids sono nati in una società multischermo e preferiscono alla televisione e forse anche ai libri gli schermi interattivi, il cellulare, la Wii. Ma è soprattutto quello del computer connesso ad internet lo schermo che amano di più. Nella cornice delle problematiche connesse al digital divide si inserisce il gap intergenerazionale sorto in modo evidente tra i bambini nati dopo lo sviluppo e la diffusione pervasiva delle tecnologie digitali e genitori e formatori nati e socializzati in ambito analogico o di prima digitalizzazione. Questo costituisce oggi area di forte criticità e dai risvolti notevoli, sia in ambito educativo e familiare sia nella previsione e realizzazione di prodotti culturali perché incide tanto nella struttura della relazione interpersonale come nella progettazione e gestione della comunicazione e della didattica. Digital kids. Come i bambini usano i computer e come potrebbero usarlo genitori e insegnanti (Digital Kids, Etas, 2008 a cura di Susanna Mantovani e Paolo Ferri) è il titolo del volume che raccoglie le ultime evidenze della ricerca Bambini e Computer, condotta da alcuni anni da un gruppo di ricerca che unisce gli sforzi di docenti e ricercatori dell’Università degli Studi Milano Bicocca e della fondazione IBM Italia. Ai risultati di ricerca verranno discussi con alcuni tra i massimi esperti internazionali di questa tematica tra i quali Antonio Battro (Harvard University, OLPC Project), Francesc Pedrò (OCSE), Marc Prensky (autore di Mamma non rompere, sto imparando, 2008, http://www.mammanonrompere.com/).

Dove:
Università Milano Bicocca U6 aula 9
Quando:
Da Giovedì 6 Novembre - 08:00 a Venerdì 7 Novembre - 17:00
Chi organizza:
Centro Quasi Wireless LISP
Sito web:
numediabios.eu