.: Discussione: L' inquinamento cromatico dei writers

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Angelo Mandelli

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Inserito da Angelo Mandelli il 18 Ott 2008 - 09:33
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I writers cercano di imbrogliarci con discorsi superficiali e puerili.

Come quello per cui loro “colorano la città grigia”.

In primo luogo la città non è per niente grigia, ma è piena di colori. Solo che si tratta di colori tenui (come è giusto che sia) e non violenti, come quelli dei graffiti.

In secondo luogo sono colori distribuiti, a comporre un macro-paesaggio urbano, che deve essere rispettato.

E’ la città tutta il “graffito”. Mentre i graffiti  dei writers sono solo elementi di intrusione, che rovinano il graffito generale.

Questa gente non può insultare il nostro buon gusto e buon senso dicendo che “migliorano il paesaggio”, solo  perché mettono delle macchie di colore dove prima non c’ era. Anche una lattina di Coca Cola sul selciato inserisce una macchia di colore, ma è sempre spazzatura.

I writers li vedo come quelli che vanno a fare un bel disegnino  sul naso della Gioconda, e poi , a chi protesta  per il deturpamento, dicono di guardare il loro disegnino che è tanto bello, ohibo!

Del resto nessuna persona normale, quando si costruisce una nuova casa (che gli è costata un sacco di soldi e sudore, per cui ci tiene tantissimo) la ricopre di graffiti, ma cerca di tenerla la più linda e pulita (e a tinta unita) che può... Solo la demagogia dei writers e di certi Enti Pubblici (tanto è roba degli altri....) può acconsentire al graffitismo, vandalico o artistico che sia.

Per quanto riguarda, poi, il grigio, va detto che è un colore bellissimo e riposante. Magari le "periferie grigie" venissero tenute come tali e non imbrattate di graffiti!  Pure le pareti del Cervino sono grigie, ma vanno benissimo così. E poi, anche dove ci sono muri grigi, ci sono tanti altri colori di contorno, come il verde dell’ erba e degli alberi,  l’ azzurro del cielo.

Dei graffiti sentono il bisogno solo loro, i graffitari, fabbricanti di ciarpame e bisogni inutili. E sono anche miopi (nel vero senso del termine). Vedono solo il loro "particulare".

Inoltre sono una nuova  versione dei dittatori del passato, altro che artisti. Picasso non faceva Guernica sui muri dei palazzi, ma su tela, dove solo chi vuole lo vede.

Per favore, se qualcuno risponde,  ci risparmi la solita frase "ci sono vandali e ci sono artisti...".  Nessuno contesta che siano artisti. Si contesta solo che facciano le loro robe sui muri (e su saracinesche, muraglioni, treni, cabine enel, ecc.). Le stesse cose le possono fare su tele o carta, o su muri INTERNI alle loro case o capannoni (se li comprino!).   Se pretendono i muri ( e sempre muri molto visibili) non è per esigenze artistiche, ma solo per invadenza e ... prepotenza.  La Street Art è "arte fuori luogo".

Al piu'  si comprino spazi commerciali (cartelloni pubblicitari) , come tutte le persone normali che vogliono propagandare la loro attività.

E non ci parlino più di "arte", per favore.

 

Angelo Mandelli