.: Discussione: A Milano è boom di studi universitari sull'Esposizione Universale

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Oliverio Gentile

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Oliverio Gentile il 13 Ott 2008 - 14:08
Discussione precedente · Discussione successiva

Da www.affaritaliani.it:

http://www.affaritaliani.it/milano/expotesiMI131008.html

MilanoItalia

Expo/ A Milano è boom di studi universitari sull'Esposizione Universale. Al Politecnico le tesi si sprecano...

Lunedí 13.10.2008 13:46

Piove Expo sulle università milanesi. L'esposizione universale del 2015, a sei mesi dall'assegnazione a Milano, è già materia di studio per decine di laureandi e laureati degli atenei cittadini. Tra i più attivi gli studenti del Politecnico dove già si contano numerose tesi di laurea discusse sull'argomento, soprattutto alla facoltà di Architettura. Fascino e curiosità per un evento tutto da scoprire e da capire anche per gli studenti dello Iulm, dove in molti si stanno cimentando sull'Esposizione internazionale, e alla Bicocca. E' il caso di Roberto Bolzoni, laureato alla Facoltà di Sociologia dell'Università Bicocca a luglio 2008, con una tesi dal titolo "Expo 2015".

"Ho scelto questo argomento perché è attuale e perché volevo un tema che potesse essere affrontato secondo tre aspetti: organizzazione, economia e sociologia. L'Expo si prestava bene", spiega il giovane neo laureato, che aggiunge: "La tesi presenta, nell'introduzione, una carrellata di Esposizioni: un excursus sui pilastri storici dell'evento. Ho letto il dossier di candidatura di Milano per il 2015 e mi sono informato, attraverso Internet, su come viene trattato il tema in ambito economico. In particolare ho letto Marco Ponti e Jerome Massiani su Lavoce.info, due economisti che cercano di capire se Expo vuol dire davvero sviluppo e anche come sono trattati gli investimenti per le strutture. L'idea che mi sono fatto è che il circuito economico che ha innescato l'Esposizione è importante, ma è danneggiato dai giochi di potere iniziati dopo la designazione, e che continuano ancora adesso, fra il sindaco di Milano Letizia Moratti, il Comitato Expo e il Bie. L'idea dell'Expo sta andando verso la mal organizzazione: quello che si era detto di buono a inizio lavori si sta avverando? Io sono scettico".

"Ho studiato i movimenti che si oppongono all'Esposizione - continua Bolzoni -, dal Comitato No Expo, con il relativo dossier spedito alla Commissione Bie, alle perplessità per i lavori di Legambiente, per la costruzione di grattacieli ad esempio. Il Comitato No Expo da una parte ha ragione, perché è davvero difficile dire che l'esito dell'evento sarà totalmente positivo, visti i numeri dei visitatori previsti e dei Paesi espositori. Bisogna valutare i costi-benefici, piuttosto che esultare solo per essersi aggiudicati l'evento. Abbiamo l'esempio di Siviglia '92: il grande impiego di capitale ha generato cattedrali nel deserto, non centrali per la fruizione della città. Per questo bisogna andare con i piedi di piombo".

"Dal punto di vista della società - spiega ancora l'ormai ex studente -, bisogna sempre valutare il rapporto costo-opportunità: il trasferimento di risorse verso l'evento quanto può garantire beneficio alla cittadinanza? E' vero che l'Expo permette al processo di rinnovamento urbano, già attivo, di andare avanti più velocemente. Ma da qui al 2015 la città è un enorme cantiere, e questo crea disagi nel corso del tempo. Magari nel 2015 potrà essere più bella, ma i sette anni di cantiere metteranno a dura prova la soglia di sopportazione della gente, nell'attesa di vedere la fine del rinnovamento urbano".

Anche all'Università Iulm sono state già discusse due tesi triennali sul tema, e altri titoli sono stati recentemente depositati, in attesa di essere affrontati e portati all'attenzione della commissione di laurea. Ma le tesi con protagonista l'Expo fioccano soprattutto al Politecnico, sia nei corsi triennali che nelle lauree specialistiche. Tra le tante, una porta il titolo: "Il futuro di Milano e il progetto per l'Expo: 1906 - 2015 eventi e trasformazione urbana". E' la tesi proposta e discussa da uno studente del corso di Architettura e società lo scorso luglio che "si basa sul confronto fra l'esperienza del 1906 con quella del 2015 - spiega il docente di Gestione urbana e politiche urbane e relatore della tesi, Gabriele Pasqui -. Non si tratta di un'analisi strettamente tecnica: cerca di vedere come l'esposizione del 1906 ha influenzato la città di Milano e come potrà migliorarla nel 2015. E arriva a una conclusione principale: nel 1906 l'evento ha ispirato lo sviluppo della città in una fase in cui Milano stava diventando un centro economico di livello europeo, lasciando testimonianze della sua crescita, come Piazza d'Armi, diventata negli anni '20 Fiera Campionaria, e l'Acquario civico. La domanda che si pone per il 2015 è: in che misura riuscirà a influenzare la città? Il giudizio dello studente, che mi sento di condividere, è che l'Expo è un'opportunità con in sé dei rischi nel momento in cui viene usata come pretesto per la crescita urbana. Preoccupano gli effetti più complessivi sulla città, in chiave di qualità della vita dei cittadini, non tanto limitati all'eredità di infrastrutture che lascerà all'urbanistica. Un segnale negativo è che Milano ha vinto ma ancora sono poche le riflessioni sull'argomento e non c'è neanche grande partecipazione collettiva all'evento".

Sempre dalla facoltà di architettura escono le tesi, discusse a luglio 2008, su "Infrastrutture e territorio: disegno di un sistema di attrezzature collettive nel nodo Molino Dorino - Fiera Rho Pero pro Expo 2015" e "Masterplan per l'evento del 2015 e ipotesi di riutilizzo".