.: Discussione: Mozione sull'ex cava Geregnano,via Bisceglie, Calchi Taeggi

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 21 Dic 2010 - 21:26
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Da milano.corriere.it:

ex cava di Geregnano: sull'area di 300 mila metri quadri doveva sorgere un quartiere

Via Calchi Taeggi, l'Arpa: «Peggiorato l'inquinamento della falda acquifera»


L’agenzia chiede alla procura di attivare una verifica della falda a uso potabile posta a valle del terreno

MILANO - La falda acquifera dell'area di 300 mila metri quadri dell'ex cava di Geregnano, in via dei Calchi Taeggi, alla periferia ovest di Milano, sequestrata dalla Procura di Milano lo scorso 10 novembre per la presenza di quasi 2 milioni di metri cubi di rifiuti tossici, è sempre più contaminata e la situazione dal punto di vista dell'inquinamento è sempre più grave. Lo scrive l'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) in una relazione trasmessa ai pm, che hanno poi depositato i documenti al Tribunale del Riesame. I difensori delle società coinvolte nella bonifica dell'area in zona Bisceglie, infatti, avevano presentato ricorso al Riesame, ma hanno poi rinunciato all'istanza di dissequestro, proprio in seguito, a quanto si è appreso, ai nuovi documenti depositati dalla Procura. Sull'area sarebbe dovuto sorgere un nuovo quartiere per cinquemila abitanti. Molti appartamenti, quelli in cooperativa, sono già stati acquistati sulla carta.

GLI INDAGATI - Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dal pm Paola Pirotta, sono indagati per avvelenamento delle acque, omessa bonifica e gestione di discarica il responsabile del Comune per i Servizi di bonifica, Annalisa Gussoni, il responsabile dei Piani esecutivi per l'edilizia, Achille Rossi, il responsabile delle bonifiche dell'Arpa, Paolo Perfumi, e i rappresentanti delle società coinvolte: Oreste Braga di Antica Pia Acqua Marcia e Ernesto Boccalatte di Residenza Parchi Bisceglie.

VERIFICHE SU ACQUA POTABILE - Nella relazione l’Arpa segnala di aver visionato a fine novembre gli ultimi referti analitici pervenuti da Arcadis e Set 1 Emme bonifiche, nei quali si evidenzia un netto peggioramento della contaminazione della falda rispetto alle campagne di monitoraggio svolte tra il marzo 2009 e l’ottobre scorso. Per questo l’agenzia chiede alla procura di attivare anche una verifica della falda a uso potabile posta a valle del terreno di 300 mila metri quadri al quale sono stati posti i sigilli. L’Arpa conclude la relazione ricordando ai magistrati di essere in attesa di ulteriori dati per completare la propria analisi. Oltre ai rifiuti industriali, sotto il terreno, secondo l'Arpa, sono presenti anche rifiuti urbani.

Redazione online
21 dicembre 2010
In risposta al messaggio di Angelo Valdameri inserito il 11 Ott 2008 - 15:05
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