.: Discussione: Manette davanti al figlio, regole e buonsenso

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 10 Ott 2008 - 11:28
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Da ViviMilano - caso del giorno:

http://www.corriere.it/vivimilano/caso_del_giorno/articoli/2008/10_Ottobre/10/caso.shtml

Il caso del giorno

Manette davanti al figlio, regole e buonsenso

A chi non è mai capitato di commettere un'infrazione per la fretta, l'urgenza, la necessità di arrivare prima dell'ultima campanella?

Caro Schiavi riassumiamo i fatti: Milano, piazza Gerusalemme, ore 8,20. Genitori numerosi con figli alla mano si recano presso la scuola elementare. Le auto sono in sosta precaria in questi 5-10 minuti di consegna veloce prima di correre al lavoro. Un padre, di colore, lascia l'auto in doppia fila. I vigili, numerosi, del Comando Sempione gli fanno segno di spostarla. Gli chiedono la patente, vogliono ritirarla. Il padre si riprende la patente dalle mani dei vigili.
I vigili lo circondano, lo gettano a terra, lo bloccano davanti ai figli e alla comunità delle elementari di via Mantegna e lo portano al Comando. A nulla sono serviti gli interventi dei tanti genitori che, riconoscendolo, hanno fatto presente che si trattava di persona nota, di un padre, lì come tutti per portare il figlio a scuola. Può uno stato di diritto umiliare una persona così per una sosta in doppia fila? Può uno stato di diritto permettere che un uomo venga aggredito da vigili urbani per un motivo del genere? Come possiamo insegnare ai nostri figli cos'è uno stato di diritto, quando assistono a tutto questo andando a scuola?

Francesca Gatti

Cara Francesca,
e se invece di Diop Mussa fosse stato uno di noi, uno dei tanti papà acrobati che ogni mattina depositano il figlio davanti al portone della scuola e si piegano giù per ricevere un bacio, che cosa avremmo detto, o scritto, il giorno dopo quelle orribili manette sventolate davanti a un bambino? Come ci saremmo sentiti con la faccia per terra e gli schiavettoni ai polsi tra gli altri genitori e i compagni di classe di nostro figlio?
Umiliati, svergognati, calpestati anche noi, sicuro: a chi non è mai capitato di commettere un'infrazione per la fretta, l'urgenza, la necessità di arrivare un secondo prima dell'ultima campanella? Non parliamo di razzismo, no. E non mettiamo in discussione il lavoro dei vigili: la doppia fila, la cintura di sicurezza slacciata, il telefonino all'orecchio mentre si guida, vanno puniti. Ma un conto è applicare la legge, un altro è l'eccesso di zelo.
Se Diop Mussa ha sbagliato a non fermarsi, i vigili hanno sbagliato a usare le manette: non siamo in un telefilm americano. Quel papà senegalese potevano multarlo, togliergli i punti della patente, seguirlo mentre accompagnava il figlio a scuola e aspettarlo all'uscita. Più che allo stato di diritto, cara Francesca, penso al buonsenso che alcuni ghisa (non tutti per fortuna) stanno perdendo. E penso all'indignazione che prese molti di noi quando l'immagine di un uomo in manette arrivò in redazione, ai tempi di Mani Pulite: si chiamava Enzo Carra; oggi è un parlamentare. Mettiamo le manette ai banditi, ai delinquenti, ai mafiosi: usiamo un po' di cautela con un padre che accompagna il figlio a scuola.

Giangiacomo Schiavi
10 ottobre 2008