.: Discussione: Box a Milano, dieci anni di scandali

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Monica Erminia Milzani

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Inserito da Monica Erminia Milzani il 4 Ott 2008 - 09:36
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Gentilissima Sig.ra Fachin,

sono oramai passati quasi tre anni dall'inizio dei lavori per il cantiere di via Leoncavallo, che sorge ahimè limitrofa tra le zone 2 e 3, procurando enormi disagi ad entrambe le zone, creando ingorghi e parcheggi selvaggi sia sulla via Padova, già congestionata di suo, e le vie Lambrate, Casoretto, p.za Durante.

Io sono una di quelle commercianti schiacciata dietro le cesate del cantiere, molti mi conoscono perchè dal gennaio 2006, quando sono iniziati i lavori, mi batto affinchè mi sia data visibilità (cosa del tutto ignorata) e che mi venga dato un risarcimento viste le ingenti perdite commerciali che stanno portando la mia attività di negozio biologico (l'unico peraltro in zona) al fallimento, con una perdita nel solo esercizio 2007 di 97 mila euro.

Nessuno risponde, nessuno fà nulla, e così come me ce ne sono tanti altri sparsi in tutta Milano, in ogni zona.

Le segnalazioni giungono da ogni dove, ma i vari assessori che si sono dati il cambio nel tempo non hanno MAI preso in seria considerazione di rimborsare i commercianti, di porre segnalazioni a nostro sostegno, visto che le insegne scompaiono dietro le cesate, di non farci pagare le tasse (vedi i cari studi di settore che non prevedono situazioni anomale), di sostenerci economicamente usufruendo di tutti quei fondi che il Comune si intasca dall'affitto degli innumerevoli cartelloni pubblicitari posti intorno ai cantieri (da noi sono ben 12). Insomma, non è che per abbellire la città e tentare di risolvere l'annoso problema dei parcheggi bisogna mettere in ginocchio tutta una categoria. Gli altri Paesi europei, da cui tante belle idee trae il nostro Sindaco per migliorare la nostra città, mai avrebbero creato un simile disagio, non è civile e rispettoso nei confronti di persone che hanno investito tutto nella loro attività e soprattutto che lavorano dalla mattina alla sera, che creano, nel nostro caso, anche una coscienza ambientale e che ben si distanziano dal consumismo sfrenato che ci sta portando alla bancarotta mondiale. Che altro dire? Il buon senso non è di questo Paese o almeno di questa amministrazione, possiamo incolpare Albertini ma nessuno dopo di lui ha davvero messo a posto i disastri da lui "partoriti" perchè significherebbe mettere mano al portafoglio e questo non si può fare, noi siamo solo persone da spremere, ma quando si tratta di dare il giusto non se ne parla proprio.

Cordiali saluti

In risposta al messaggio di Antonella Fachin inserito il 3 Ott 2008 - 14:53
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