.: Discussione: Migranti: le facce della nuova Milano per favorire l'integrazione

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Oliverio Gentile

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Oliverio Gentile il 14 Lug 2010 - 17:25
Leggi la risposta a questo messaggio accedi per inviare commenti
Da milano.corriere.it:

dalla parte del cittadino

Difficoltà di integrazione,
non bisogna scoraggiarsi


Buongiorno Isabella, spero che questo mio sfogo possa essere portato all'attenzione sua e dei cortesi lettori: la mattina del 6 luglio 2010 alle 8.30 mi sono recato al Commissariato di viale Certosa 7 per sporgere denuncia per scasso della mia auto con relativo furto dei miei effetti personali. La richiesta era stata inizialmente presa in considerazione dal funzionario preposto, ma il suo superiore, che era seduto a pochi passi da lui, con fare spazientito mi informava che da nuove direttive dovevo portare anche l'autovettura per la constatazione effettiva dell'avvenuto scasso (mi ero recato al commissariato con i mezzi); questo era stato richiesto in quanto non potevano più accettare ulteriori denunce senza prove concrete. Non mi era ancora capitato che un pubblico ufficiale mettesse in dubbio la mia parola e la mia buona fede. Mi stavo avviando all'uscita, situata di fronte all'ufficio denunce, passando per la sala di attesa, quando nello stesso frangente entrava un signore che doveva anche lui sporgere denuncia. Sono rimasto alquanto indignato e amareggiato quando ho visto che veniva fatto accomodare ed il funzionario era già pronto ad avviare la pratica di denuncia, anche se il richiedente «non poteva mostrare la macchina». Nonostante il mio stato d'animo amareggiato ho voluto far presente come mai la richiesta di questo signore veniva preso subito in considerazione mentre la mia ostruita da questa «nuova» direttiva. Il superiore inveendomi contro e chiamandomi «cinese», mi ha pregato di non disturbare il loro lavoro. Ho lasciato il Commissariato non senza aver protestato e mi sono recato presso l'Arma dei carabinieri. La denuncia è stata fatta nell'arco di 10 minuti. Nella discussione lo stesso superiore mi aveva incitato a sporgere denuncia presso i carabinieri, così che loro non perdessero tempo con me. Ma è possibile che la mia volontà a integrarmi nella società italiana venga ricambiata in questo modo?

Matteo (Cheng Jialiù)


Mi dispiace molto che sia incappato in un funzionario così villano e la prego di non lasciarsi scoraggiare da quanto le è capitato. Il comportamento dei carabinieri le conferma che sospetto e aggressività nei confronti degli stranieri non sono la regola (e comunque capita che le male parole ce le becchiamo anche noi italiani). Non per difendere il funzionario maleducato, ma per renderle la sua furia un po' più comprensibile, le suggerirei di immaginare quante volte la polizia è costretta ad avere a che fare con individui (italiani e stranieri) imbroglioni, prepotenti, delinquenti, bugiardi e in mala fede. E molti complimenti per il suo italiano!

Isabella Bossi Fedrigotti
14 luglio 2010
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 27 Set 2008 - 14:20
[ risposta precedente] [ torna al messaggio] [risposta successiva ]
[Torna alla lista dei messaggi]