.: Discussione: Migranti: le facce della nuova Milano per favorire l'integrazione

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 11 Maggio 2010 - 17:06
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Da milano.corriere.it:

intervista con Maurizio Belpietro a «Mattino 5»

Clandestini, la Moratti non si pente
ma precisa: «Assorbire altri reati»


Il sindaco: «Espulsione immediata anche per chi è accusato di scippi, furti e rapine. No rischio banlieue»

MILANO - «Non rinnego assolutamente quello che ho detto ieri ma il ragionamento è più complesso: chiediamo di assorbire gli altri reati in quello di clandestinità». Così il sindaco di Milano Letizia Moratti, ha risposto a Maurizio Belpietro, in merito alle sue affermazioni di lunedì su immigrati e delinquenza, che hanno suscitato numerose polemiche. «Non mi sono pentita» - ha detto la Moratti nel corso di un'intervista a «Mattino 5» - ma il ragionamento che avevo fatto era più complesso: quello che vediamo a Milano e nelle città del Nord è che gli autori di 8 reati su 10 sono clandestini; al governo abbiamo chiesto di prevedere l'espulsione anche nei casi di clandestini con altri procedimenti in corso, perché attualmente non possono essere espulsi fino alla conclusione del processo per altri reati».

SCIPPI, FURTI E RAPINE
- «Abbiamo chiesto - ha precisato il sindaco di Milano - di assorbire anche i reati predatori come scippi, furti, rapine, nelle norme sulla clandestinità, in modo che sia possibile l'espulsione immediata anche quando la persona clandestina deve rispondere alla giustizia italiana di altri reati». La Moratti ha riferito che sul numero di immigrati presenti nel territorio milanese le stime sono «molto vaghe»: si va da 30 a 40 mila, ma il numero, in particolare di cittadini rom, è molto diminuito per la «politica di rigore» portata avanti dal Comune. Una politica di rigore - ha tenuto a precisare - che è accompagnata da misure di sostegno e solidarietà all'immigrazione regolare.

NIENTE BANLIEUE
- Quanto al rischio di banlieue ventilato dal ministro dell'Interno Maroni, Moratti ha fatto notare che tale scenario non si è presentato a Milano, dal momento che in via Padova non si è verificata una rivolta contro lo Stato come a Parigi, ma una rissa tra gruppi rivali. Il Comune - ha concluso - sta lavorando con le associazioni per intensificare le azioni di solidarietà e sostenere progetti educativi culturali, perché rigore e e sostegno all'integrazione sono «un binomio inscindibile».

Redazione online
11 maggio 2010

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 10 Maggio 2010 - 19:27
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