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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 28 Ago 2009 - 10:55
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Da milano.corriere.it:

Dialogo interculturale

Moschea, vertice Moratti-prefetto
La Curia: ci vuole. Bossi: spero di no


«I tempi per la moschea so­no maturi», aveva detto Gian Valerio Lombardi. Martedì ne discuterà con la Moratti


MILANO
- «I tempi sono maturi», aveva detto la scorsa settimana il pre­fetto Gian Valerio Lombardi. «Al­lora trovi lui la soluzione», gli aveva ribattuto il vicesindaco Riccardo De Corato. Martedì ve­dremo se una soluzione per l’or­mai annosa querelle-moschea — vale a dire il se e dove trovar­ne una per le migliaia di musul­mani presenti a Milano — è dav­vero dietro l’angolo oppure no: quel giorno infatti il sindaco Leti­zia Moratti incontrerà il prefetto di persona, nell’ambito del Comi­tato per l’ordine e la sicurezza, e tra gli argomenti in agenda quel­lo della moschea sarà con ogni probabilità al primo posto. Due solamente sono le certez­ze per ora. La prima è che una soluzione, secondo fonti vicine al sindaco, il primo cittadino sa­rebbe in effetti determinato a trovarla: troppo tempo è durato questo stallo. La seconda è che in qualsiasi caso non potrà ac­contentare tutti al cento per cen­to.

La proposta dell’area dietro al Palasharp verso Lampugnano
, appena rilanciata dal presidente della Provincia Guido Podestà sulla scia del suo predecessore Filippo Penati, ha già suscitato le proteste del Consiglio di Zona e del suo presidente Claudio Consolini (pdl come Podestà): «Il Ramadan si fa alla Fabbrica del Vapore, in Zona 8. La pre­ghiera del venerdì si fa già da mesi al Palasharp, in Zona 8. Adesso anche la moschea nella stessa zona?». I segnali o almeno la volontà di un dialogo tuttavia sono stati manifestati da più parti ormai da giorni. «Una soluzione può e deve essere trovata», ha detto il governatore Roberto Formigo­ni. «Aspettiamo l’incontro col prefetto», ha aggiunto l’assesso­re di Palazzo Marino alle Politi­che sociali, Mariolina Moioli.

Una moschea a Milano? «Spero di no», ha tagliato corto ieri sera il leader della Lega, Umberto Bossi, durante un comizio del Carroccio a Melzo. Mentre dal­l’istituto islamico di Viale Jen­ner, il cui presidente Abdel Amid Shaari aveva recentemen­te abbozzato l’idea di sbloccare la questione presentando un par­tito islamico alle prossime am­ministrative, adesso viene un cauto ottimismo: «Siamo fidu­ciosi». In Comune l’opposizione si fa sentire col pd Pierfrancesco Majorino: «Non sono più possi­bili rinvii, chiederemo anche al Consiglio una pronuncia forte e trasversale».

Intanto torna in campo anche la Chiesa ambrosiana, con il vica­rio episcopale Erminio De Scalzi che dal sito della Diocesi ripro­pone — ampliandolo — il di­scorso pronunciato lo scorso an­no dal cardinale Tettamanzi: «Tutte le grandi città europee hanno una o più moschee. È giunto il momento, non più dila­zionabile, di una soluzione an­che per la comunità islamica di Milano». Non va tuttavia dimen­ticato, aggiunge De Scalzi, che anche tre quartieri di Milano co­me Gratosoglio, Barona e Quar­to Oggiaro sono oggi senza una chiesa.

Paolo Foschini
28 agosto 2009

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 27 Ago 2009 - 16:24
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