.: Discussione: La sicurezza sui cantieri è un optional

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 31 Gen 2009 - 16:03
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In tema di lavoro e di incidenti/infortuni vi consiglio di andare a visitare la mostra  "AL LAVORO" allestita allo spazio Mil (vicino al centro sarca, dietro la Bicocca).
L'ingresso è gratuito e merita perchè è "un pugno allo stomaco" e per noi VIVI è un bene... ci fa riflettere e ricordare chi è MORTO al lavoro.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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articolo su chiamamilano del 30 gennaio 2009

ANDIAM ANDIAM, ANDIAMO A LAVORAR
Allo Spazio Mil una mostra multimediale sui diritti negati dei lavoratori

E’ sempre un’emergenza eppure non lo è mai: i morti sul lavoro in Italia ogni anno sono circa 1.300, e gli incidenti non si contano.
Solo nel 2007, solo nella provincia di Milano, 53.245 di cui 67 mortali. Dati che fanno spavento, e fanno pensare che sia questa la vera emergenza sicurezza: un’emergenza che si origina da una grave carenza di controlli sull’attuazione delle norme a tutela dei lavoratori, negli ambiti più disparati.
E su questi offre un’ampia finestra la mostra “Al lavoro”, allestita in questi giorni allo Spazio Mil di Sesto San Giovanni: un’esposizione multimediale che racconta le condizioni in cui si lavora nell’Italia di oggi, dalle grandi fabbriche come la ThyssenKrupp ai campi di pomodori del Sud, dai cantieri edili ai call center.
Testi, fotografie, installazioni, documentari, reportage, statistiche: un percorso scandito dai nomi dei morti di lavoro dell’ultimo anno che tappezzano il pavimento e accompagnano il visitatore, e rappresentano efficacemente lo stillicidio silenzioso delle morti bianche.
Si cammina attraverso una successione di macroaree: lavoro e diritti, sicurezza, fabbrica e ambiente, lavoro domestico, precariato, immigrazione. Si ricorda la strage da amianto causata dalla Eternit di Casale Monferrato, si ascolta Fabrizio Gatti mentre racconta del suo viaggio da infiltrato sulle rotte dei nuovi schiavi, si guardano le splendide immagini scattate da Fernando Moleres nel suo reportage sullo sfruttamento del lavoro minorile nel mondo. Oltre 500 immagini sulle condizioni di lavoro nelle fabbriche e nei cantieri, nei campi dove i braccianti extracomunitari vengono presi a bastonate dai ragazzi del luogo, nel porto di Genova.
Sulle pareti, gli articoli della Costituzione e dello Statuto dei lavoratori ricordano come si dovrebbe lavorare e vivere nel nostro Paese, che paga i salari più bassi tra i principali Paesi dell’Unione Europea.
“Niente diritti, solo rovesci”: le installazioni parlano di una precarietà elevata a sistema sociale che coinvolge tutti, vecchi e giovani, donne, immigrati.
Nel 2007 i Centri per l'Impiego della Provincia di Milano hanno registrato più di 750.000 avviamenti al lavoro (quasi la metà a tempo determinato) che hanno interessato complessivamente 420.000 lavoratori, di cui il 45,9% donne.
A Milano, nel 2007, quasi un quarto degli avviati è straniero, siano essi extracomunitari o nuovi comunitari, uomini e giovani in prevalenza.
Una mostra ancora più importante in una città costellata di miriadi di cantieri, e ancor più dovrebbe averne in previsione dell’Expo: l’aumento degli infortuni e delle morti è fortemente correlato alla pratica di assegnare gli appalti pubblici al massimo ribasso, e circa l’85% degli incidenti mortali avviene nell'ambito dei sub-appalti.
L’obiettivo della mostra, realizzata da Progetto Comunicazione, è di “raccontare la precarietà, la morte, la fatica, nella convinzione che un buon modo per fotografare la nostra società sia capire come essa paga chi lavora, quali condizioni gli impone, quali diritti gli riconosce, quanti lavoratori uccisi è disposta a tollerare”.
E mentre racconta, fa il ritratto di un paese profondamente incivile.
L’Italia, quella repubblica fondata sul lavoro.

A.P.


La mostra allo
Spazio Mil (via Granelli, Sesto S.Giovanni) è aperta dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 21, sabato e domenica dalle 10 alle 21.
Fino all’8 febbraio.
Ingresso libero.


In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 20 Gen 2009 - 15:10
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