.: Discussione: Annunci e buone intenzioni non moltiplicano le biciclette

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 2 Ott 2009 - 15:22
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Da milano.corriere.it:

dalla parte del cittadino

Bici vietate nel tunnel hi-tech
Città nemica di chi non inquina


Qualcuno ha mai percorso il nuovissimo e così moderno tunnel di viale della Liberazione, quello che va alla stazione Garibaldi? È stato appena costruito e aperto da pochi mesi, ma purtroppo in fase di progettazione non è stata prevista alcuna pista ciclabile: segno, a mio avviso, di poca lungimiranza — per usare un eufemismo —: i termini adatti sarebbero, in realtà, miopia governativa ed errore progettuale. Da qualche settimana puntualmente è comparso un cartello che vieta l'accesso ai «velocipedi». Ovvio, visto che non c'è l'ombra di una corsia apposita.
Il divieto di accesso salverà senz'altro la vita di qualche «velocipede» che avrebbe voluto avventurarsi nel tunnel, ma c'è da chiedersi: quale mente geniale ha trascurato in fase di progettazione di prevedere una pista ciclabile per questo nuovissimo tunnel che, tra l'altro, serve una zona cruciale della città, la stazione Garibaldi? Secondo me, per queste nuove opere pubbliche la pista ciclabile dovrebbe essere obbligatoria. E non mi vengano a proporre gimcane alternative per i ciclisti, pronte fra tre anni: non si vede perché gli automobilisti possano usare una strada diritta mentre i ciclisti dovrebbero fare un giro dell'oca.

Elisabetta Galassi


E questo, aggiungo io, proprio mentre a Milano il progetto del ministero dell'Ambiente per incentivare l'acquisto delle bici va a gonfie vele (4 mila «pezzi» andati in due giorni) e mentre il bike sharing ha sempre più successo: segno che parte dei cittadini ha perfettamente compreso la necessità di rinunciare, quando possibile, all'automobile. Di fronte a simili inspiegabili errori progettuali, come possiamo avere fiducia nelle promesse dell'assessore che annuncia il raddoppio delle piste ciclabili?
Tanto più che, come ha scritto a questa rubrica Luigi Lazzaroni, è stata lasciata cadere una sua iniziativa, concordata ai tempi del sindaco Albertini, per la sponsorizzazione di una trentina di rastrelliere da distribuire in città per risolvere almeno parzialmente il problema del parcheggio delle bici, che ora vediamo legate a grate, cancelli, archetti e pali di ogni sorta, anche dei semafori, dove spesso intralciano il passaggio dei pedoni. Il messaggio che pare di cogliere è, insomma, abbastanza preciso: i ciclisti più di tanto non interessano. Il vero problema sono gli automobilisti ai quali le piste ciclabili toglierebbero parcheggi: è la loro ira che l'Amministrazione teme, per cui si mostra ondivaga sull'inevitabile scelta che l'attende tra una città vecchia, inquinata e trafficata e una città nuova dove l'auto potrebbe essere solo un optional.

ibossi@corriere.it


Isabella Bossi Fedrigotti

02 ottobre 2009
In risposta al messaggio di Eugenio Galli inserito il 18 Lug 2008 - 16:08
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