.: Discussione: Annunci e buone intenzioni non moltiplicano le biciclette

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 3 Mar 2009 - 10:54
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Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/09_marzo_3/piste_ciclabili_dossier_ciclobby-1501052933619.shtml

Percorsi protetti e marciapiedi condivisi coi pedoni. Piace il bike sharing: 6.600 iscritti

Ciclabili, dossier al Comune
«Nuove piste per Milano»


Lo studio di Ciclobby: bastano interventi semplici e poco costosi. Palazzo Marino: pronto un piano

MILANO - Una pista rossa in Foro Bonaparte, il logo stilizzato delle due ruote per dire attenzione, questa è una corsia riservata: «Si potrebbe realizzare facilmente sul marciapiedi, basta una linea per dividere ciclisti e pedoni...». È il primo esempio di un dossier intero: da una parte fa un'analisi dell'oggi — la mancanza di piste — dall'altra immagina il domani al computer, prospetta una rivoluzione fatta di «interventi semplici e poco costosi». Tipo: due alberi e il percorso ciclabile in via Cadamosto. Oppure: una striscia arancione che taglia binari del tram e traffico di viale Regina Giovanna.

Lo studio è dell'associazione Ciclobby, si chiama «Un sogno per Milano» e vuol essere un segnale di collaborazione con il Comune. «È inutile fermarsi alle critiche, lavoriamo per migliorare la situazione », dice il presidente Eugenio Galli: «Bisogna passare dalla mappa sfilacciata e non connessa delle piste che c'è a una rete estesa e fruibile». Il censimento dei «moncherini » è partito, finirà a ottobre. I ciclo-scettici sostengono che le strade del centro storico siano troppo strette per far convivere macchine, moto, bici e pedoni, «e così vinca il più forte (a motore)». Verdi e ambientalisti se la prendono con il «partito dell'auto». Il sindaco Letizia Moratti ha ribadito ancora di recente il suo «impegno a rafforzare la rete. Ho trovato 67 chilometri, oggi sono più di 75 e saranno 120 entro il 2011». Gli amanti delle due ruote hanno deciso di lasciar perdere polemiche e promesse, e di far parlare solo le proposte.

Lo fanno stasera, in un convegno nella sede di Ciclobby («La coperta scucita», via Borsieri 4, ore 21) e dedicato alla memoria di Gigi Riccardi, il presidente Fiab scomparso nel 2008. «Il progetto parte dall'esigenza di conoscere cos'è Milano per chi si muove in bicicletta», attacca Galli: «Vogliamo sapere dove e quante sono le piste, verificare il loro stato di manutenzione, la loro qualità». E questo è il motivo del censimento... «Poi diremo la nostra, al Comune, su come ottenere l'effetto network ». Eliminando ostacoli, gradini e intersezioni inutili, smussando le curve a gomito, scegliendo i materiali («Niente porfido!») e indicando i punti che necessitano di asfalto, vernice o cartelli: «Noi ci ostiniamo a volere una Milano più facile da percorre in bicicletta».

Sono oltre trentamila, ogni giorno, i milanesi sui pedali. Chiedono più piste, sì, ma anche limiti di velocità più bassi per le auto, parcheggi protetti, stalli e accesso libero con il ferro su treni e tram. A questi 30mila, dal 17 novembre, si sono aggiunti gli iscritti a BikeMi, il servizio di bike sharing: 6.640 abbonati che prelevano una media di 1.250 bici al giorno da 72 stazioni. «È già un vero sistema di trasporto pubblico », osservano da Clear Channel, la società che gestisce gli scambi: «L'utilizzo è molto più intenso nei giorni feriali che nei weekend». Tradotto: la bici a tempo funziona più per i lavoratori che per i pedalatori della domenica. L'identikit? «Quasi sette abbonati su dieci sono uomini». Età media: 40 anni. Professioni: impiegati (28%), imprenditori (27), manager (27), studenti (9). Il residuo 5 per cento di pensionati è un appello: bastano «interventi semplici e poco costosi» per favorire la bici, tipo una pista rossa in Foro Bonaparte, una striscia in viale Regina Giovanna. Magari funzionano.

Armando Stella
03 marzo 2009



Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/09_marzo_2/ciclobby_piste_ciclabili-1501051448781.shtml

Primo appuntamento martedì 3 marzo

Piste ciclabili: una «coperta scucita»

Ciclobby propone incontri e pedalate per «toccare con ruota» l'insufficiente rete cittadina. E fare proposte

MILANO - «Un’iniziativa non di protesta, ma di sollecitazione propositiva». Così Valerio Montieri del direttivo di Ciclobby definisce la serie di incontri e pedalate dal titolo «La coperta scucita: ricognizione della rete ciclabile milanese», promossa dalla sua associazione per fare il punto sui progressi (e i non progressi) fatti a Milano in fatto di ciclabilità. Si inizia martedì 3 marzo alle 21 nella sede di Ciclobby (via Borsieri 4/e) con il dibattito «Un sogno per Milano», durante il quale saranno proiettate alcune immagini suggestive della Milano ciclabile tese a dimostrare «come potrebbe migliorare la città con interventi tutto sommato semplici e poco costosi». Dopodiché si andrà avanti fino a ottobre con tre itinerari (il prossimo il 18 aprile) per «toccare con ruota» le piste ciclabili di Città Studi, dei quartieri Greco e Bicocca, di San Siro, dell’area che costeggia la Martesana, del Parco Lambro (date e aggiornamenti su www.ciclobby.it). «L’obiettivo è di testare assieme ai cittadini, ai comitati e ai consigli di zona le piste ciclabili realizzate negli ultimi anni dal Comune – spiega Montieri –. Alcune sono fatte bene, ma sono così corte che risultano poco utili, come quella di via Morgagni. Altre sono assolutamente impraticabili, come quella davanti al centro sportivo Giuriati, nella zona del Politecnico: oltre a essere breve, è stata ricavata sul marciapiede, in un punto dove passano decine di bambini e ragazzi».

L’intento dell’iniziativa non è polemico, precisa Montieri. Senza nascondere, d’altro canto, la delusione di Ciclobby di fronte alle promesse non mantenute dall’amministrazione comunale: «Abbiamo collaborato con grande sforzo e a titolo gratuito alla stesura del piano della ciclabilità, piano che però non è diventato un atto della giunta, ma è rimasto un mero documento d’indirizzo. Aspettiamo risultati più concreti, per ora ci sembra che le cose vadano molto a rilento».

Non soddisfa del tutto Ciclobby nemmeno il bike sharing: «Si parlava di 5 mila biciclette, ne sono arrivate circa 1500 – osserva Montieri –. E il servizio è limitato alla zona dell’Ecopass, per renderlo efficace e vantaggioso si dovrebbe estenderlo almeno fino alla circonvallazione esterna. Contiamo in un miglioramento. Bisogna comprendere che per rendere una metropoli a misura di bici non bastano piste da 300 metri, ma serve un’intera rete ciclabile e sono altresì necessarie misure di moderazione del traffico».

Raffaella Oliva

02 marzo 2009(ultima modifica: 03 marzo 2009)

In risposta al messaggio di Eugenio Galli inserito il 18 Lug 2008 - 16:07
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