.: Discussione: Annunci e buone intenzioni non moltiplicano le biciclette

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Eugenio Galli

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Inserito da Eugenio Galli il 25 Set 2008 - 14:01
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Caro Matteo,

mi trovo pienamente in sintonia con quanto scrivi nel messaggio, nella presentazione di “Benvenuto”, e anche a proposito della scintilla che ti ha mosso (raccogliendo gli spunti provocatori delle campagne di comunicazione che il Comune ha messo in atto per pubblicizzare piste ciclabili in realtà ancora solo sulla carta e di un Ecopass che pareva annunciare al mondo la nascita di “auto che non inquinano”).

Dunque, grazie: quelle che hai pubblicato sono riflessioni utili, che meritano a mio avviso di essere valorizzate il più possibile.

C’è bisogno di passare dalle parole ai fatti, sulla mobilità ciclistica.

C’è bisogno che la bici, dopo oltre venti anni di assenza dalle politiche di governo di Milano, abbia lo spazio che finalmente merita, senza doverselo conquistare faticosamente e senza doverlo mendicare giorno dopo giorno.

C’è bisogno che l’Amministrazione Moratti, ormai alla guida della città da due anni e mezzo, renda effettiva, continuativa, concreta e misurabile la “nuova attenzione” ai temi della mobilità sostenibile, e ciclistica in particolare, tante volte annunciati a suon di comunicati, manifesti e conferenze stampa.

C’è bisogno di un’Amministrazione che risponda nel merito, senza continuare a promettere, promettere, promettere, come se i nodi oggettivi e strutturali - che anche tu hai potuto constatare e documentare - si potessero risolvere con la sola comunicazione.

C’è bisogno di una pianificazione visibile degli interventi e delle priorità: che fine ha fatto il Piano della Mobilità Ciclistica?

C’è bisogno di un nuovo impegno civico, che i cittadini non si rassegnino e chiedano, pretendano di più, come tu hai fatto, manifestando anche volontà collaborativa.

C’è bisogno di mettere finalmente nell’angolo il partito dell’auto con tutti i suoi rigurgiti, come quelli di chi dice che le bici “in centro non vanno bene perché tolgono spazio alle auto”.

C’è bisogno di un’informazione non acquiescente, che sappia pungolare maggiormente chi governa la cosa pubblica.

C’è bisogno di sentirsi un po’ più europei.

C’è ancora bisogno di indignarsi.

 

Un saluto

Eugenio Galli

In risposta al messaggio di Matteo Reina inserito il 25 Set 2008 - 00:51
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