.: Discussione: Annunci e buone intenzioni non moltiplicano le biciclette

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Eugenio Galli

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Inserito da Eugenio Galli il 23 Set 2008 - 21:03
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Spazio alle auto o alle persone?

Una notizia apparsa ieri, ma prontamente smentita dal Comune, riferisce di esplicite ostilità, all’interno della Giunta, nei confronti dei progetti sulla ciclabilità in centro, in quanto “toglierebbero spazio alle auto”.

Se non fosse che è in corso la Settimana europea della mobilità, il cui motto di quest’anno è "Clean air for all" (Aria pulita per tutti), e che ieri 22 settembre ricorreva la Giornata europea senz'auto, potremmo pensare a un pesce d’aprile, e lasciar correre. Ma siamo, appunto, a settembre...

Ci preme allora ricordare che le auto, già oggi, occupano ogni spazio, e non sempre in modo lecito, legittimo e civile: non solo le strade, infatti, ma anche i marciapiedi, gli scivoli per disabili e carrozzine, i passaggi pedonali; auto in sosta vietata, anche in seconda e in terza fila, magari con le luci di emergenza accese per consumare l’aperitivo; auto incolonnate con una sola persona a bordo; auto nelle corsie dei mezzi pubblici; auto sopra e sotto terra. Con tutto quel che ne consegue.

Qualunque intervento, fosse pure di mero ripristino della legalità (es. togliere le auto dai marciapiedi), finirebbe palesemente col togliere spazio alle auto, e allora?

E’ inevitabile, se si vuole rimediare a una situazione di tale gravità, sottrarre spazio alle auto e favorire le mobilità alternative: davvero non si capisce perché stupirsene. Sì, togliere spazio alle auto: esattamente quello che accade più o meno ovunque, da tempo, in Europa.

La vera scelta di campo, per la nostra città, è se si voglia creare un ambiente a misura d’auto o invece a misura di persona: questo è il punto che il partito dell’auto continua a rifiutarsi di affrontare. Ma è qui anche il vero nodo della mobilità a Milano: atteso che lo spazio urbano è per definizione un bene scarso, limitato e finito, si preferisce darlo alle auto o alle persone? Questione di buon senso.

Noi non chiediamo piste ciclabili, ma una città ciclabile nel suo complesso, cioè permeabile all’utilizzo diffuso della bicicletta: questo concetto fatica ad essere compreso, da parte di chi non sente ragioni diverse da quelle dei cavalli fiscali e dei pistoni, ma è fondamentale.

Giova ricordare che una città a misura di bici è una città a misura d’uomo.

Le piste ciclabili in centro possono anche non essere necessarie - e di fatto non lo sono - ma occorrono comunque provvedimenti per ridurre il numero di auto circolanti e per consentire un utilizzo della bici in condizioni di sicurezza. A partire quindi da interventi di moderazione del traffico e dai provvedimenti che finalmente diano strada alla bici. Tutte questioni analizzate diffusamente anche all’interno del Piano della Mobilità Ciclistica, un importante documento del Comune alla cui elaborazione abbiamo attivamente collaborato ma che ancora attende la sua approvazione in sede politica.                                             

Noi vorremmo che, gettata definitivamente alle spalle la politica degli annunci permanenti, si potesse iniziare a trattare e confrontarsi su ciò che Milano “ha fatto” per favorire la bici, ossia sulle realizzazioni. Perché a quella delle dichiarazioni, preferiamo una politica pragmatica, che si confronta responsabilmente sulle cose fatte, animata da un desiderio di miglioramento continuo, nell’interesse della città e per il bene di coloro che ci vivono.

Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY - Milano)

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 23 Set 2008 - 10:36
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