.: Discussione: Annunci e buone intenzioni non moltiplicano le biciclette

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 27 Mar 2010 - 20:28
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Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
Facebook: Antonella Fachin
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LA SOLITA PISTA
In arrivo nuove piste ciclabili ma Milano è ancora lontana dall’essere “all’avanguardia nelle politiche di sostenibilità ambientale”

18 mesi di lavori, 23 km di piste ciclabili, 11,5 milioni di euro di investimento.
Sono i numeri del Piano della Mobilità Ciclistica 2010-2011 presentati dal Sindaco insieme al vice Sindaco e Assessore alla mobilità, all’Assessore al verde e quello all’Ambiente. A partire da luglio inizieranno i cantieri che entro la fine del 2011 dovrebbero portare Milano ad avere una rete di piste ciclabili di 131 km.
Sei i percorsi interessati dal Piano: l’itinerario Stazione Centrale-Repubblica-Oberdan-Venezia, il tragitto lungo la cerchia dei Navigli (dal Castello a via Senato passando per Carducci, Molino delle Armi e Sforza); il completamento del tracciato Argonne-Susa-Dateo-Tricolore; il ricongiungimento dei tratti Lotto-Monte Rosa-Cadorna; la nuova realizzazione del percorso Gallaratese-Lampugnano QT8, la riqualificazione della fascia San Marco-Sempione.  
Oltre a questi saranno realizzati due “raggi verdi” che andrebbero a ricongiungere il centro città con le periferie: uno lungo l’asse Porta Nuova-Naviglio Martesana, l’altro lungo quella Castello Sforzesco-Rho. A luglio partiranno i cantieri da Stazione Centrale a Corso Venezia, sulla Cerchia dei Navigli e da piazza Tricolore a viale Argonne, mentre mano a mano partiranno i lavori per le restanti.
Grande orgoglio della Giunta per un Piano che, a detta del Sindaco, “conferma Milano all’avanguardia nelle politiche di sostenibilità ambientale”, frutto di un lavoro interassessorile messo a punto negli ultimi mesi.
Mentre l’Assessore all’Ambiente Paolo Massari ha teorizzato sul fatto che, essendo Milano una città di pianta medievale (come d’altra parte la maggior parte delle città europee) le strade sono difficilmente adattabili alla realizzazione di piste ciclabili, il Vice sindaco ha invitato i milanesi a sforzarsi di usare di più la bicicletta per muoversi.
Il fatto che Milano sia una città completamente pianeggiante con un diametro di appena 10 chilometri, quindi percorribilissima su due ruote, e che i milanesi usino poco la bici perché sulle strade non si sentono sicuri, sono evidentemente dettagli trascurabili.
Se non trascurabili, quantomeno inopportune per il sindaco e gli Assessori presenti, invece, le considerazioni del Presidente di Ciclobby Eugenio Galli intervenuto alla conferenza stampa.
Il primo cittadino non ha gradito venissero tirati fuori altre questioni viabilistiche e senza mezzi termini ha invitato Galli ad apprezzare gli sforzi fatti e ad “informarsi prima di parlare”. Bacchettati anche altri sostenitori della bicicletta invitati alla conferenza che hanno chiesto la parola per dire la loro: “non siamo mica a Matrix”, ha ironizzato il portavoce del primo cittadino.
Non siamo a Matrix e purtroppo nemmeno ad Amsterdam o Copenaghen, dove davvero la bicicletta è da anni regina della strada. Non siamo neppure a Parigi o Londra, dove ci sono 30-40 auto ogni 100 abitanti (da noi il rapporto è 80 ogni 100). Sarà difficile per Milano arrivare a stare al passo con le altre grandi città europee, almeno finché il partito dell’auto e quello dei commercianti continueranno a dettare legge.
Venti chilometri di nuove piste rappresentano solo un buon punto di partenza che dev’essere integrato in una politica orientata alla valorizzazione della mobilità sostenibile. Peccato che già nel Piano Urbano della Mobilità, datato 2003 e che riprendeva in buona parte il Piano generale del trasporto urbano del 2000, gli itinerari ciclabili presentati in pompa magna ieri (24 marzo) fossero già previsti, e promessi.

Giulia Cusumano
In risposta al messaggio di Eugenio Galli inserito il 25 Mar 2010 - 18:48
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