.: Discussione: Annunci e buone intenzioni non moltiplicano le biciclette

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 21 Lug 2009 - 11:13
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Da www.sicurezzastradale.partecipaMi.it:

http://www.sicurezzastradale.partecipami.it/infodiscs/view/156

La protesta dei 30 mila ciclisti del centro «Subito più sicurezza e rastrelliere»

Da milano.corriere.it:

la denuncia

La protesta dei 30 mila ciclisti del centro «Subito più sicurezza e rastrelliere»

In attesa di percorsi riservati per le bici, Ciclobby chiede interventi sul traffico

MILANO - In via Valenza, la corsia per le due ruote c’è. Delimitata da una striscia gialla dipinta sul­l’asfalto e richiamata all’atten­zione degli automobilisti di­stratti dalla segnaletica vertica­le. Alle 11 del mattino è ingom­bra d’auto: un parcheggio abu­sivo. Ignorata, come quella sul Ponte delle Milizie, che, inve­ce, gli automobilisti invadono come fosse una corsia di sor­passo senza ritegno. È una vita spericolata quella dei ciclisti, nella gimcana quo­tidiana tra auto invadenti, rota­ie del tram-trappola e strade rattoppate. Sono trascorsi 21 anni da quando il Comune ap­provò un piano per 330 chilo­metri di strada dedicata ai cicli­sti. I chilometri oggi sono 77. Cinque realizzati negli ultimi 3 anni. E il «piano della mobilità ciclistica» redatto insieme alle associazioni degli utenti è sta­to seppellito in qualche casset­to, denuncia Eugenio Galli, pre­sidente di Ciclobby.

L’assesso­re ai Lavori Pubblici, Bruno Si­mini, cerca di restituire ottimi­smo al ciclista che, pedalando lungo l’unica vera ciclabile (da San Siro alla Martesana), che si presenta come ’itinerario’ in città (perché ha un inizio e una fine), giunto in piazzale Lotto s’inchioda contro il nulla. La pista s’interrompe e lui è lasciato solo. Abban­donato. Finché un gentile autista Atm non lo indiriz­za in viale Monte Rosa. Il futuro, ricorda l’assessore al Traffico, Edoardo Croci, sono gli «8 raggi verdi, per­corsi ciclopedonali che colle­gano il centro città con i par­chi della cintura urbana, per un totale di altri 70 km». E il collega Simini aggiunge: «Per i raggi verdi sono stati stanziati quest’anno 5 milioni di euro». E promette: «Per le due ruote, è da più di un anno che realiz­ziamo strisce pedonali anti­sdrucciolo. Stiamo ultimando la progettazione per rimuove­re i binari dismessi e togliere il pavé».

Le vie Palestro, dell’Or­so, Monte di Pietà attendono. Nella città che punta sul bike sharing (10mila abbona­ti), per le bici ’qualunque’ non ci sono parcheggi. La bici lega­ta al palo è sanzionabile: 36 euro di multa più rimozione del veicolo. Il ciclista sa e fa scongiuri. Il rischio è dietro l’angolo, anche quando vola sul marciapiedi o controma­no per tagliar via un ingorgo. «Una città che ha 2.500 chilo­metri di strade deve avere tra le priorità la sicurezza — insi­ste Galli —. Non avere le riser­ve indiane per chi va in bici ma ridurre la velocità delle au­to, garantire la sosta per le bi­ci, l’intermodalità...». Intermodalità? Un’utopia. Se neppure nella nuovissima Stazione Centrale si è pensa­to a chi ama le due ruote: in­sufficienti e visibili solo per pochi le rastrelliere esterne. Inaccessibile, salvo caricarsi il mezzo a spalla, la Galleria delle Carrozze dove anche do­po il restyling continuano a partire i treni.

Paola D'Amico

21 luglio 2009
In risposta al messaggio di Eugenio Galli inserito il 18 Lug 2008 - 16:07
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