Sicurezza, appello contro i tagli

Repubblica — 21 luglio 2008   pagina 2   sezione: MILANO

Un appello unitario di maggioranza e opposizione perché il governo non tagli i fondi per la sicurezza a Milano. L' esecutivo in questi giorni tenta di negare l' intenzione di ridurre i fondi, ma le forze dell' ordine e i politici locali tanto tranquilli non sono: e oggi i rappresentanti sindacali delle forze di polizia saranno in consiglio comunale, dove verranno presentate due mozioni da Forza Italia e Pd - così simili da poter diventare una, bipartisan - per chiedere al governo di chiarire dove andranno a colpire i tagli della Finanziaria e per dire no a qualsiasi impoverimento delle risorse per la sicurezza. Mancano uomini, il parco auto è vecchio o poco funzionale, le divise spesso inadeguate, le sedi da ristrutturare. E per tutto questo i soldi che ci sono non bastano, «figuriamoci con i tagli del prossimo triennio», è il lamento dei sindacati, che pochi giorni fa sono scesi in piazza, dando le cifre del problema. I 500 uomini in più previsti dal Patto per Milano Sicura? «Non soltanto non sono arrivati, ma negli ultimi mesi - come effetto di spostamenti interni - l' organico della polizia è calato di altri 30 agenti», denuncia Gabriele Ghezzi, segretario cittadino del Siulp, il sindacato più rappresentativo della Polizia di Stato. Che dà una cifra netta: nel 1991 i poliziotti a Milano erano 3.900, ora sono 3.800. E ancora: a Milano i presunti tagli inciderebbero sulla disponibilità di uomini, perché chi andrà in pensione non sarà rimpiazzato. Tradotto: nei prossimi anni i commissariati passerebbero da 21 (17 sono a Milano, gli altri nei Comuni limitrofi) a 10, le volanti in servizio da 18 a 12. Già ora, dei 17 commissariati cittadini, solo 5 hanno un numero sufficiente di uomini per mettere in strada una "volantina" (cioè la pattuglia di zona, in aggiunta a quelle della Questura) che copra le 24 ore. Tutti gli altri devono limitare il servizio in strada fino alle 20, lasciando la notte agli uomini dell' Ufficio prevenzione generale. E così per il settore scorte: sono 130 gli agenti in servizio «ma guardando i loro orari di lavoro dovrebbero essere almeno 220», spiega Ghezzi. Carenze che valgono anche per i carabinieri, che pure sembrano avere meno problemi della polizia (ma, per la prima volta, è sceso in piazza anche il Cocer): diverse caserme funzionano di giorno ma di sera il cittadino che vi si reca per una denuncia viene messo in contatto con il 112, perché la caserma non è operativa. «Speriamo che il governo ci ripensi, sarebbe un clamoroso autogol e un brutto segnale per i cittadini», commenta chi lavora in Questura. Il timore è quello che i tagli colpiscano gli straordinari che in molti reparti sono inevitabili. Così, se le settanta ore medie di straordinario non possono essere toccate, i cordoni della borsa si stringeranno su altro. I parchi auto di entrambi i corpi sembrano già malmessi: le auto blindate per le scorte, per esempio, sono 4, ma solo una funziona, perché le altre tre (2 Croma e una Kappa fuori produzione) sono in riparazione. Neanche sugli abiti, sperano i poliziotti. Già ora l' amministrazione è avara, con due camicie in dotazione: d' estate, col caldo che fa, chi suda deve pagarsi di tasca propria il terzo cambio.