.: Discussione: L'EXPO dei poveri

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Maurizio Rotaris

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Inserito da Maurizio Rotaris il 27 Lug 2008 - 08:31
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Caro Alessandro mi scuso per il ritardo dovuto a problemi tecnici.
Invio le 10 proposte che abbiamo sviluppato in EXPOveri
Ciao Maurizio

expoveri.blogspot. com
 
Il fenomeno dell’alcolismo è drammaticamente in aumento, sia in fasce di adolescenti che nella popolazione adulta. La condizione di vita di strada è spesso associata all’alcolismo ed in assenza di dimora le possibilità di uscire da tale situazione sono molto difficili. La maggior parte delle strutture residenziali con funzioni riabilitative sono destinate a persone con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti, mentre risulta ampiamente scoperta l’area di intervento sull’alcoldipendenza. Si auspica la creazione di strutture ad hoc destinate a questa fascia d’utenza trascurata.

 
La concentrazione di persone senza dimora in condizioni di grave emarginazione sociale si rileva in particolari aree cittadine, ad esempio alcune stazioni ferroviarie. E’ auspicabile che per far fronte a tali fenomeni si creino o si sviluppino risorse idonee a contenere la deriva sociale e l’impatto negativo di essi sul territorio. Le sole operazioni di sicurezza non si sono dimostrate all’altezza di affrontare e risolvere queste situazioni che necessitano di interventi sociali e assistenziali. Formule di centri diurni di aggregazione e contenimento, oltre all’azione di operatori di strada d’emergenza, possono contribuire significativamente a ridurre tali fenomeni e a ridistribuire tale utenza sul territorio nella rete dei servizi cittadini.

 
Alcune persone che fanno vita di strada non accedono per scelta ai servizi tradizionali poiché non ne condividono regole e gestione. Si auspica la creazione di servizi semiresidenziali in grado di raggiungere questa popolazione refrattaria e cronicizzata ed offrire ambienti di dimora in parte autogestiti in funzione della riduzione della deriva sociale e dello stato abbandonico.

 
La condizione di assenza di dimora deve avere maggiore considerazione e peso nelle graduatorie di accesso agli alloggi dell’edilizia pubblica residenziale. La possibilità di avere un alloggio può significativamente facilitare l’inserimento sociale e lavorativo, nonché di stabilizzare la condizione di emarginazione che nella vita di strada tragicamente evolve spesso nel degrado e nell’abbandono.

 
Il grande lavoro del volontariato nella città di Milano deve poter aver maggiore considerazione e coordinamento con l’agire pubblico ed istituzionale. Si auspica la creazione di tavoli interistituzionali di confronto fra istituzioni, strutture private e pubbliche sul tema della grave povertà.

 
L’assistenza sanitaria in casi di urgenza è fornita allo straniero anche in condizione di irregolarità. Riteniamo che l’assistenza sociale in casi di urgenza (ad esempio l’accoglienza di stranieri irregolari in centri notturni durante l’emergenza freddo) debba essere equiparata al diritto di assistenza sanitaria.

 
Nella nostra città, come in tutta l’Italia, un esercito di stranieri irregolari sono impegnati in lavori in nero come badanti e addetti a lavori domestici. Tale condizione di doppia irregolarità va risolta con un provvedimento che metta in regola il lavoratore e con una sanatoria rivolta ai datori di lavoro.

 
L’inserimento lavorativo della persona in condizione di emarginazione sociale deve poter avere maggiori strumenti di applicabilità attraverso cooperative ed imprese che investano sul soggetto svantaggiato anche grazie al supporto dell’amministrazione locale in grado di sostenere nelle prime fasi la formazione o la riqualificazione professionale attraverso il potenziamento di tirocinii e borse lavoro.

 
Potenziamento dei servizi di assistenza legale per chi non ha dimora attraverso sportelli con avvocati volontari. La condizione di vita di strada porta con sé l’accumularsi di vicende a carattere legale che rendono sempre più difficile un possibile reinserimento sociale: tutela dei diritti, cause di lavoro, questioni amministrative.

 
Promozione di iniziative culturali che abbiano come obiettivi la sensibilizzazione della cittadinanza verso i problemi dell’esclusione sociale. Il lavoro culturale sui temi del disagio favorisce la comunicazione e riduce il distacco fra le diverse componenti della società, in funzione della prevenzione dei fenomeni di ostilità e di discriminazione.


In risposta al messaggio di Alessandro Rizzo inserito il 18 Lug 2008 - 15:02
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