.: Discussione: Idea verde per Milano Expo (di Carlo Petrini)

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Isabella Guarini

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Inserito da Isabella Guarini il 15 Lug 2008 - 06:45
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I problemi della crescita urbana

Non si può non essere d'accordo con l'idea di Milano verde di Carlo Petrini, che tocca le corde della nostra immaginazione, della speranza di realizzare la città ideale, quella dell'armonia tra città e campagna, tra natura e artificio. Tuttavia non è saggio abbandonarsi alle grandi utopie urbane, ma essere consapevoli del fatto che i luoghi dell'abitare umano sono, di per sé, modificazione della natura. Si tratta di stabilire quanto le modificazioni artificiali siano compatibili con gli elementi naturali e con la sopravvivenza stessa degli abitanti. Infatti, Metropolis composta da metér-madre e da pòlis-città, intraprende il suo millenario cammino dall'antica Grecia e rappresenta la città d'origine con cui continuava ad avere rapporti economici e sociali quella parte di popolazione, coloni, che si staccava quando la crescita demografica superava i tremila abitanti. Sin dal suo apparire Metropolis ha in sé il concetto di crescita della dimensione urbana e della sostenibilità rispetto alle risorse naturali disponibili, problematiche risolte lungo un sentiero millenario in maniera programmatica e intenzionale dalla città ippodamea, in età ellenistica e dalla città centuriata, in età romana. Sono i primi piani urbanistici  con cui quelle civiltà affrontarono i problemi della crescita urbana, le prime forme di Master Plan, a livello urbano e territoriale che si affermano quando l'ambiente artificiale costruito dall'homo faber, assume dimensioni rilevanti rispetto all'ambiente naturale. I due processi di espansione urbana, greca e romana, si differenziano per il fatto che quella greca diede origine alla fondazione di nuove città, colonizzazione, per cui il concetto di Metropolis  prescinde dalla contiguità territoriale. La civitas romana invece, attraverso la centuratio, rappresentò l'unità tra la città costruita, urbs, e il territorio circostante, la campagna. Nel tempo i due modelli fondativi si sono spesso sommati, per cui oggi potremmo affermare che Metropolis è un ibrido tra città collegate, attraverso le nuove tecnologie delle reti informatiche, senza relazioni spaziali, e città spazialmente contigue. La qualità dell'abitare secondo me  si valuta dalla funzione a cui sono adibiti gli spazi interstiziali. Tra costruito e costruito, vale a dire alla conservazione di fasce o zone di verde naturale e agricolo. Non è poi tanto difficile, volendo.

Isabella Guarini
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 14 Lug 2008 - 21:32
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