.: Discussione: Bici e parcheggi

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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 19 Nov 2008 - 13:25
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Caro Eugenio,
hai scritto in data 10 luglio, mentre l'Assessore Croci aveva parlato di lanciare da inizio anno l'avvio di un completamento delle piste ciclabili, inserito nel POP triennale, nonchè un aumento e incremento delle ciclostazioni, che nella mia visione politica significa qualcosa di più "complesso" rispetto a un posto dove poter trovare "albergo" per la priopria bicicletta. Mi riferisco alle ciclostazioni di San Donato, dove la nuova giunta di centrodestra come primo provvedimento ha pensato di ridurre le piste ciclabili che erano state approntate dal centrosinistra, coprendo gran parte del territorio comunale; ma anche di Bergamo, appena all'uscita dalla Stazione FFSS, oppure a Ferrara, città per eccellenza a misura d'uomo e di bicicletta, sostenibile a livello di mobilità, alla stregua del grande Leon Battista Alberti. Ma sarebbe già buona cosa fossero meri parcheggi. Di tutto questo all'alba di luglio non si vedeva il minimo avvio, ma neppure alle attuali "idi" di novembre. Il Sindaco più volte in campagna elettorale prendeva come riferimento Lione, sia dal punto di vista di sviluppo urbanistico, sia dal punto di vista di integrazione civica rispetto alle periferie, in un'ottica policentrica e non monocentrica come l'attuale Milano si presenta. Ha fatto seguito a questa volontà elettorale e propagandistica la costituzione di una commissione "tecnica" con il compito di rivedere alcuni progetti di parcheggi non pertinenziali costruiti in pieno centro residenziale. Ebbene di questa commissione si sa solo che gran parte dei progetti definiti e varati dalla Giunta Albertini siano stati comunque riammessi e riproposti. Ne ho un esempio chiaro: il parcheggio nei pressi di Sant'Ambrogio, che sconvolge e devasta una zona di alto valore artistico e storico urbanistico. Ma ne posso fare un altro: il PII di Porta Vittoria, a pochi passi dal centro, dove è prevista non la realizzazione della BEIC, "templio" della cultura da tanto tempo agognato da molte e da molti cittadini, ma la realizzazione di un parcheggio autorimessa non pertinenziale di ben 2200 posti auto, contornato da centri commerciali, alberghi, centri multisala. Come dire: il miele attira gli orsi così come le autorimesse di tale dimensione attireranno autovetture in pieno centro residenziale.
Tutto questo è per dire che di buone intenzioni abbiamo piene pagine di storia dell'umanità, ma di pratiche amministrative conseguenti e coerenti non abbiamo minima visione, soprattutto nell'ambito delle politiche sulla mobilità promosse dall'amministrazione municipale. Anzi possiamo dire che il barometro evidenzi "tempi" di tutt'altra natura e caratteristica. Segnali e disposizioni sono state fatte, ma diametralmente opposte alle "buone intenzioni" di rendere la città percorribile in modo adeguato e sostenibile a livello umano e sociale, ecologico, ambientale. Assistiamo a misure che incentiveranno l'utilizzo del mezzo privato e difficile vita per i ciclisti e i pedoni, che dovrebbero essere i naturali e primari soggetti di utenza di una mobilità generale cittadina. Muoversi a piedi o in bicicletta in città dovrebbe essere naturale, mentre muoversi in autovettura dovrebbe essere l'"eccezione". Così non sembra essere, neppure per l'immediato futuro.
Lione, appunto, la città di riferimento delle esternazioni elettorali del sindaco, su una complessiva popolazione di 600 mila abitanti, vede 300 chilometri di piste ciclabili collegate e 350 stazioni di bike sharing, nonchè 4 mila bici a noleggio. Bike sharing, assistenza all'utenza ciclista, possibilità di parcheggio e di custodia delle biciclette, nonchè di ricerca di un mezzo a due ruote da utilizzare, percorribilità sostenibile nella dimensione comunale, nonchè un'adeguata e funzionale segnaletica stradale sono ingredienti che fanno di questa città una comunità che ha come obiettivo quello di rendere la persona al centro delle politiche sulla mobilità. Come dovrebbe essere nella norma per una città. Diversi sarebbero i siti dove poter allocare rastrelliere adeguate per dare "albergo" alle tante biciclette di cittadine e di cittadini in prossimità di centri ad alta frequentazione. Mi vengono in mente i cinema, i teatri, i musei, le stazioni della metropolitana, le grandi librerie, le fiere, paradossale che per andare a Rho Fiera si debba andare in automobile, anche quando c'è la grande esposizione delle biclcette. Ma non solo: gli stessi amministratori di condominio dovrebbero, di concerto con gli organi amministrativi e di settore, prevedere l'appostamento nelle vie o nei cortili di apposite rastrelliere, come anche in prossimità dei centri civici, dei centri anagrafici, delle poste, di alcune banche, di luoghi di lavoro, di luoghi di studio, biblioteche, università, scuole primarie, secondarie, licei. Dovremmo dotare Milano di un servizio oggi totalmente assente e che incentiva l'incremento dell'utilizzo della macchina, che rimane sempre nell'immaginario comune e medio più "competitivo" e maggiormente confortevole, nonchè conveniente, rispetto all'utilizzo di altro mezzo più sostenibile. Non si riesce a comprendere che meno utilizzi l'autovettura, meno spese hai e, soprattutto, nel lungo periodo, ma anche medio, meno ricadute negative di esternalità ottieni. Mi riferisco, per esempio, alla privazione di tempo libero per l'automobilista in perenne coda all'uscita e all'entrata dalla città per arrecarsi ai luoghi di lavoro.
Forse ci vuole una rivoluzione culturale? Ma, come diceva anche Mao Tse Toung, per imparare a pescare devi fornire l'uomo di canna da pesca: se non attraverso la prassi come potere pensare a modificare i comportamenti delle persone?

Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano
In risposta al messaggio di Eugenio Galli inserito il 10 Lug 2008 - 13:52
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