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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Giovedì, 10 Luglio, 2008 - 12:50

Berlusconi si faccia processare, subito

Berlusconi si faccia processare. Adesso, con dignità, rispetto delle istituzioni. Se è sicuro della sua non colpevolezza a maggiore ragione dovrebbe essere indotto a farlo. Una persona innocente e accusata di un reato è più che mai portata a sottomersi a giudizio. Per chiarire la propria posizione con la giustizia ed eliminare serenamente cause pendenti e sospetti sulla propria persona. Berlusconi prenda esempio da Andreotti che ha accettato sia il verdetto della Giunta Parlamentare per l'autorizzazione a procedere, sia la sottoposizione a ogni grado e istanza del procedimento a suo conto. Le sentenze sono abbastanza singolari, ma il rispetto del verdetto della Magistratura è stato garantito e osservato. Non si è ingegnato, Andreotti, a procedere a incidere sul dibattito parlamentare per dare carattere di urgenza a leggi che gli assicurassero impunità, bloccando l'azione di una legislatura che dovrebbe promuovere provvedimenti che vadano nell'interesse generale. Berlusconi ha paralizzato l'attività del Parlamento per approvare norme che non hanno nessun tipo di connessione con l'esigenza di dare alla giustizia una riforma che possa alleggerire i tempi dei procedimenti, assicurando, così, una più efficente attività. Il Lodo Alfano, che lodo non è, dato che è un provvedimento voluto e stabilito autoritariamente e solamente dal governo, e che trova imbarazzi in alcune componenti della stessa maggioranza, garantisce al premier di assicurarsi la totale esenzione dal procedimento penale che è a suo carico: la non perseguibilità, per qualsiasi tipo di reato futuro che potrà commettere e anche pregresso. Il pregiudizio di incostituzionalità, questione sollevata dall'opposizione, è evidente e naturale è stato sollevarlo: l'applicazione pregressa e retroattiva della norma, la funzione che rende un impari trattamento della cittadinanza davanti alla legge, che diventa ineguale. E' inconcepibile l'urgenza che si attribuisce alla norma: dov'è se non nel garantire un'unica persona al riparo dalla giustizia? Dove è la ratio se non quella di bloccare alcuni procedimenti penali a carico del premier attuale? E dove si giungerà quando il procedimento potrà ritornare a decorrere, se dopo alcuni anni si è bloccato l'iter, creando vulnus e forti lacune nell'azione di investigazione e di istruttoria? Forse da proscrizione si giunge alla fatidica formula della prescrizione, data la difficoltà elevata di proseguire nel dibattito procedimentale, a conclusione del periodo di sospensione del procedimento fino a quando la carica si esaurisce? E, poi, quando la carica di presidente del consiglio potrà essere certamente considerata esaurita, se è reiterabile il periodo e se il soggetto è ancora presentabile alle elezioni con i propri conflitti d'interesse e le proprie pendenze giudiziarie? Berlusconi si faccia processare, condivido l'invito espresso da Massimo D'Alema, ieri, in aula parlamentare. Non costringa altre cariche dello Stato a sottoporsi a questa umiliante funzione di soggetto avente diritto alla sospensione del procedimento a proprio carico, in quanto non perseguibile, in quanto immune, per ammantare la norma Alfano di una lieve caratteristica di essere generale e non solo personale. Non solo ad personam. Napolitano ha interesse a essere immune? Forse l'unico che potrebbe benenficiarne è il suo collega alla Camera, Fini, che nei fatti del G8 di Genova 2001, aveva collaborato nell'azione inurbana e cruenta della Polizia nel soffocare e reprimere i diritti di libertà e umani dei manifestanti, creando fatti e misfatti utili a incolpare la moltitudine di giovani e persone, giornalisti, presenti alla Scuola Diaz e alla Caserma di Bolzaneto, nella famosa e cilena notte del 21 luglio. Ma tant'è che grazie all'altra norma di sospensione dei processi per reati commessi prima del 30 giugno 2002, la ratio della disposizione e la data prefissata è alquanto dubbiosa e fortemente insensata, se non per assicurare la sospensione di un altro procedimento in cui Berlusconi è interessato, anche il processo per i fatti oscuri di Genova 2001 rischia di essere sospeso per un anno, con tutti i cascami e i gravami che deriveranno dalla quasi impossibilità di portarloa  termine, una volta scaduto l'anno fatidico.
E' ancora opportuno attendere ottobre per manifestare la propria indignazione verso chi assoggetta la politica istituzionale per soddisfare questioni private? E' ancora possibile temporeggiare vista l'emergenza democratica verso cui andiamo a incorrere, destabilizzando le istituzioni e le autonomie dei vari poteri dello Stato, silentendo la magistratura e offendendone la propria indipendenza, garanzia di legalità in uno stato di diritto e di eguali? Occorre attribuire a Berlusconi ancora oggi la patente di "statista" con cui dialogare, dopo che si evidenzia per la quarta volta, dico quarta, il suo carattere di un imbonitore istrionico attento a privatizzare la politica e a generare un sistema di autoritarismo regressivo, con forme irriverenti verso le istituzioni repubblicane, oltre che oltraggiose?

Alessandro Rizzo