.: Eventi

« Aprile 2024
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          

.: Candidati

.: Link

Pagina Personale

.: Ultimi 5 commenti

.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Domenica, 6 Luglio, 2008 - 19:57

Più di 5.000 matrimoni gay in 3 anni in Spagna

Più di 5.000 matrimoni gay in 3 anni in Spagna

01/07/2008 - El Pais

Oggi ricorrono tre anni dalla storica votazione del Congresso dei Deputati che modificò il codice civile per permettere il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Da quel giorno sono stati celebrati in Spagna un totale di 5.243 matrimoni, come riferito dalla Direzione Generale dei Registri e del Notariato del Ministero della giustizia. Del totale di matrimonio, 3.675 sono stati celebrati tra uomini e 1.568 tra donne.
Madrid è stata la comunità con il più alto numero di matrimoni registrati con 1.520 (1.123 uomini e 397 donne), seguita dalla Catalogna con 1.383 (977 e 406); Andalusia con 669 (447 e 222), la Comunità Valenciana con 380 (277 e 103).
Le Baleari hanno registrato 160 matrimoni (113 e 47), mentre le Asturie 145 (93 e 52); Castilla e León 125 matrimoni (82 tra uomini e 43 tra donne); Aragona 113 (73 + 40); le Canarie 214 (139 + 75), Murcia 111 (80 + 31), Castilla-La Mancha 87 (58 + 29); Extremadura 65 (44 + 21); Galizia 31 (20 + 11); Cantabria 37 (22 + 15); la Comunità di Navarra 34 (21 + 13) e La Rioja, 20 (16 + 4).
In coda ci sono Ceuta e Melilla, con cinque matrimoni per città. Due tra uomini e tre tra donne in entrambi i casi. Queste cifre comprendono solo le statistiche che si traggono dai 356 registri civili informatizzati e non includono i registri dei Paesi Baschi, né i matrimoni registrati dai più di 7.000 uffici dei giudici di pace, nei quali si possono celebrare anche matrimoni. Il Ministero della Giustizia ha stimato che la cifra di 5.243 matrimoni potrebbe rappresentare un terzo della numero reale.
"Non siamo stati i primi [ad approvare il matrimonio omosessuale], ma sono sicuro che non saremo gli ultimi", disse dallo scranno del Congresso il Presidente del Governo, José Luis Rodríguez Zapatero nel corso della seduta del 30 giugno 2005.
Accompagnato da 10 ministri, il Presidente chiese di intervenire al dibattito finale per sottolineare l'importanza della votazione, secondo quando riferì Emilio Benito. "E 'vero che sono solo una minoranza, ma il loro trionfo è quello di tutti", aveva continuato Zapatero.
"Questa legge non porterà alcun male. La sua unica conseguenza sarà quella di risparmiare inutili sofferenze ad esseri umani." Dopo le parole di Zapatero, Mariano Rajoy, presidente del PP, volle intervenire in risposta al Presidente, ma il Presidente della Camera dei Deputati, Manuel Marin, non glielo consentì.
La proposta ottenne 187 voti: quelli del PSOE, ERC, Sinistra verde, PNV, BNG, CC, CHA e i deputati di Convergenza Democratica di Catalogna (CDC) Carles Campuzano e Mercè Pigem. Anche Celia Villalobos, del PP, aveva votato a favore. Si erano astenuti gli altri quattro deputati del CDC, e votarono contro il PP e i deputati di Unione Democratica di Catalogna (147 voti in totale). Erano assenti 12 deputati (cinque del PSOE, quattro del PP, due del PNV e quello dell’EA).
(Traduzione di Antonio Rotelli)