.: Discussione: Operazioni sui derivati del Comune di Milano

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 22 Gen 2009 - 16:59
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Da milano.corriere.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/09_gennaio_22/derivati_truffa_comune_complici_albertini_porta_mauri-150921736451.shtml

L'accusa: informazioni distorte a chi decideva sui contratti.

«Truffa derivati, in Comune i complici»

Indagati l'ex direttore generale e un dirigente della giunta Albertini. Inviti a comparire alle banche

MILANO — Alla «vittima» Comune di Milano, e quindi ai suoi cittadini, il massiccio ricorso ai prodotti finanziari "derivati" da parte di Palazzo Marino è costato, stando ai calcoli della Procura della Repubblica, un danno di circa 80/90 milioni di euro, specularmente andati a profitto di quattro banche estere indagate insieme alle persone fisiche di sette loro alti dirigenti. Ma, secondo le indagini della Procura, non è da sole che le banche hanno costruito queste operazioni, negoziate dal Comune con le banche nel 2005 per «ristrutturare» i debiti, e qualificate ora dai pm come «truffa aggravata»: a questa truffa — secondo quanto emerge dagli inviti a comparire notificati ieri dalla Guardia di Finanza agli staff legali della svizzera Ubs, delle tedesche Deutsche e Depfa Bank, e dell' americana JP Morgan — avrebbe concorso il Comune stesso.

O, più precisamente, una parte del Comune nell'era del sindaco Gabriele Albertini: quella incarnata, secondo gli inquirenti, dall'allora direttore generale Giorgio Porta, e dal componente del comitato tecnico Mario Mauri. Entrambi — è appunto la prima novità che spunta dalla trentina di pagine degli inviti a comparire ai banchieri — sono ora indagati per concorso nella contestata truffa, nell'ipotesi che agli altri organi decisionali del Comune essi abbiano rappresentato in maniera falsata o incompleta i termini reali delle operazioni contabili, le mannaie (sotto forma di rischi per l'amministrazione pubblica e di ricche commissioni invece per le banche) sottese ai complicatissimi contratti nella loro proiezione pluriennale.

L'allora city-manager Porta, ex dirigente Montedison, assessore al Bilancio nella prima giunta Albertini, diventò poi appunto direttore generale di Palazzo Marino: è considerato fra i padri dell'operazione-derivati, che Albertini strenuamente difese anche quando nel 2007 il consigliere del Pd Davide Corritore sollevò il caso fino a presentare con il centrosinistra l'anno successivo due esposti in Procura; mentre Mauri, compagno di liceo di Albertini, dall'ex sindaco era stato fortemente voluto prima nel cda dell'Aem e poi come suo consulente economico più ascoltato. Negli staff legali delle banche che da ieri sera stanno studiando le trenta pagine degli inviti a comparire, a colpire non è tanto la lista dei nomi dei loro funzionari indagati, quanto lo schema dell'imputazione.

I nomi, tutti peraltro suscettibili di essere scagionati una volta messe a fuoco le loro specifiche competenze nelle varie fasi delle sei operazioni contestate (due delle quali trascinatesi nell'era Moratti), sono infatti gli stessi già emersi a luglio: in Ubs Matteo Stassano e Gaetano Bassolino (manager della banca a Londra e figlio del presidente della Regione Campania); in Deutsche Bank Carlo Arosio e Tommaso Zibordi; Fulvio Molvetti e Antonio Creanza in Jp Morgan; e Marco Santarcangelo in Depfa Bank. Piuttosto, nell'iper tecnico contenuto degli inviti a comparire, le banche (non solo quelle qui coinvolte) colgono un allarme rosso: qualora infatti attecchissero le radici giuridiche esplorate da questo fascicolo-battistrada milanese, l'impostazione che traspare dall'indagine del pm Alfredo Robledo potrebbe replicarsi in serie e trovare applicazione in tutti i numerosissimi Comuni d'Italia che pure nel recente passato hanno fatto uso poco ponderato dei prodotti "derivati".

Luigi Ferrarella
22 gennaio 2009
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 5 Lug 2008 - 20:48
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