.: Discussione: Operazioni sui derivati del Comune di Milano

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Oliverio Gentile

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Oliverio Gentile il 6 Maggio 2010 - 12:01
Leggi la risposta a questo messaggio accedi per inviare commenti
Da milano.corriere.it:

Il sindaco: avevano detto che era un’operazione economicamente vantaggiosa

La Moratti: ingannati dalle banche sui derivati. Il Comune parte civile

Oggi il via al processo. Quattro gli istituti di credito sotto accusa. Possibili perdite per 180 milioni

MILANO - L’assalto dei network americani è già iniziato. Hanno «prenotato» quasi tutti i posti disponibili in Tribunale per quello che viene considerato il processo del decennio contro la cosiddetta «finanza creativa »: è la prima volta non solo in Italia, ma nel mondo che quattro banche, vengono portate davanti a un giudice per rispondere all’accusa di truffa aggravata ai danni del Comune per uso improprio dei derivati. A ieri, il valore negativo di mercato (il cosiddetto mark to market) dei contratti che il Comune ha tuttora aperti con le quattro banche avrebbe raggiunto quota 180milioni di euro. Probabilmente, i giornalisti americani resteranno delusi perché oggi ci si limiterà all’udienza di smistamento. Il processo, con buone probabilità verrà affidato al presidente di sezione, Oscar Magi che recentemente si è occupato del caso Google. Ma a caricare di attesa la vigilia, è lo stesso sindaco Letizia Moratti che in un’intervista al Financial Times difende il Comune e va all’attacco delle banche chiedendo un profondo «cambiamento nei comportamenti degli istituti di credito».

Proprio le quattro banche incriminate (JPMorgan Chase, Ubs, Deutsche Bank e Depfa), a detta del sindaco, avrebbero inviato al Comune «una lettera ingannevole nella quale veniva assicurato che i derivati erano per noi economicamente vantaggiosi, quando invece non lo erano. E questo non è perché non abbiamo capito l'inglese». In altre parole, le banche, secondo la Moratti, hanno truffato il Comune. Un concetto che aveva ripetuto con la stessa enfasi, quando ai primi di gennaio, lanciò un appello al sottosegretario Gianni Letta e al ministro della Giustizia Angelino Alfano per chiedere di stralciare dalle future norme sul processo breve i giudizi sui reati di truffa aggravata ai danni dello Stato, l’accusa che grava, appunto, sugli istituti di credito che hanno gestito l'operazione.
La Moratti continua su posizioni molto vicine a quelle del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti: «Pensate che una banca debba guardare a risultati di breve termine o a una solida e stabile reazione con il cliente? È necessaria una profonda riflessione su come opera il mondo finanziario ». E dalle parole passa ai fatti. Palazzo Marino sarà parte civile nel processo contro le quattro banche. «Ci siamo costituiti parte civile - continua il sindaco - e siamo fiduciosi che il processo si concluda in tempi brevi». Ma Palazzo Marino si costituisce anche contro se stesso, visto che tra i 13 imputati c’è anche l’ex direttore generale del Comune, Giorgio Porta e il consulente Mauro Mauri (amministrazione Gabriele Albertini). Un cambio di rotta rispetto al passato.

Ma l’opposizione, che con Davide Corritore aveva presentato l’esposto contro le banche e le operazioni sui derivati, non apprezza l’uscita del sindaco. «I processi vanno sempre rispettati - attacca il capogruppo del Pd, Pierfrancesco Majorino -, il sindaco pero non può nascondersi dietro un dito e usare le banche per rimuovere le sue pesantissime responsabilità poiché dal punto di vista politico lei c’è dentro fino al collo. Perché le operazioni sui derivati le ha fatti anche lei». Il riferimento è all’ultima operazione sui derivati fatta dal Comune durante l’amministrazione Moratti. «E questo è molto preoccupante - attacca un altro oppositore storico come Basilio Rizzo - per la stessa difesa del Comune. Non chiedere chiarezza a 360 gradi, attaccando solo le banche rischia di indebolire la nostra posizione. Prendersela con le banche dicendo che il Comune non ne sapeva nulla è una tesi ardita che rischia di far naufragare tutto». E conclude: «Qui nessuno sta difendendo gli istituti di credito, ma il fatto che lo stesso sindaco Moratti e non Albertini abbia rinegoziato i contratti sui derivati significa che era in quel meccanismo. O perché non ci si è guardato dentro o perché andava bene così».

Maurizio Giannattasio
06 maggio 2010

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 5 Lug 2008 - 20:48
[ risposta precedente] [ torna al messaggio] [risposta successiva ]
[Torna alla lista dei messaggi]