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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 10 Nov 2009 - 11:00
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Da milano.corriere.it:

dalla parte del cittadino

Cadorna, ritardi e caos. I pendolari:
«Non siamo cittadini di serie B»


Hub da 300 mila viaggiatori al giorno. Treni, metrò, Malpensa Express e taxi: stazione sotto stress

MILANO - La prima preghiera ai «signo­ri viaggiatori» sveglia il lunedì di Certosa alle 8.35. Treno gua­sto, trasbordo e cambio bina­rio: «E lì, è successo l’incredibi­le — racconta una studentessa —. S’è piantato pure il vecchio locomotore sostitutivo: il ritar­do del Rho-Milano, alla fine, ha toccato i quindici minuti». I fu­si orari delle ferrovie nascono alle spalle della città, si accumu­lano su 135 chilometri di strade ferrate e banchine dell’hinter­land e delle province, e si azze­rano ogni volta all’approdo Ca­dorna, l’hub del trasporto me­tropolitano e l’incrocio obbliga­to delle vite pendolari. Qui sfila­no i 100 mila passeggeri quoti­diani delle Nord e gli oltre 170 mila del metrò, linea rossa e verde. Tanti, forse troppi, so­stiene il macchinista Enzo Len­zini, segretario Rsu-Cgil: «La stazione ferroviaria è sotto stress. Sui dieci binari di Cador­na transitano 500 treni al gior­no, quasi quanti quelli della Centrale: se uno si ferma, il gua­sto si riverbera immediatamen­te su tutta la rete». Quanto ai va­goni sudici, quello è un altro problema: nonostante Le Nord spendano 2,5 milioni di euro l’anno in pulizia, «il 70 per cen­to dei clienti non è soddisfat­to». Lo dice l’azienda: «Colpa di vandali e maleducazione».

Le fontane sul piazzale sono asciutte e le tre vasche accanto alla stazione non sono neppure collegate all’impianto idrauli­co. Sono un simbolo, anche ri­dotte così: «Servono a impedi­re la sosta delle auto», spiegava nel 2000 l’architetto Gae Aulen­ti. La nuova vocazione del quar­tiere nasce, con lei, nove anni fa: la riqualificazione di Cador­na vuole costruire un polo del trasporto pubblico in stile euro­peo; una maglia fitta di treni, metrò, tram, autobus; la stazio­ne ammodernata e la facciata verde e rossa; zero posteggi; «L’ago, il filo e il nodo» per ricu­cire con l’arte — tra le polemi­che — il rapporto tra Milano, moda e turismo. È sfuggito, pe­rò, il traffico di scorrimento: gli ingorghi, mattina e sera, blocca­no l’uscita da via Monti e l’in­gresso in corso Magenta. Nono­stante l’Ecopass, non si scorre affatto. I tassisti sono inferociti: «I parcheggi sono mal posizio­nati. E restiamo imbottigliati».

Dal budget di una famiglia media, dice l’ultima indagine della Camera di Commercio, 340 euro al mese se ne vanno in trasporti: quasi tutto, il 93 per cento, per benzina, bollo e assi­curazione. Eppure, la crisi sta cambiando le abitudini: i pas­seggeri Atm sono cresciuti del 5 per cento nel 2008 e il trend è in aumento nel 2009; i viaggia­tori del Malpensa Express, il tre­nino che collega Milano all’ae­roporto, hanno superato il mi­lione nei primi nove mesi del­l’anno, nonostante un taglio del 70 per cento dei voli Alitalia sullo scalo. La concorrenza al­l’auto, prima ancora che una scelta ambientalista, vive e cre­sce sul bisogno di risparmio. Proteste nel metrò: i moni­tor spenti nel mezzanino, i 50 centesimi della tassa-bagno, l’ascensore che ogni tanto si pianta e lascia a terra i disabili, le code all’Atm point. Sopra, sui binari: i ritardi «cronici» (venti minuti, ieri, da Bruzzano a Ca­dorna), i vagoni affollati, vec­chi e macchiati (eppure l’azien­da investe 7,5 milioni di euro l’anno in manutenzione). Non tutti i pendolari sono attivisti, alfieri e portavoce di comitati, ma tutti lamentano le stesse ne­vrosi, i medesimi fastidi: «Sia­mo cittadini paganti, lavoratori e studenti. Ma di serie B».

Sotto di loro, solo i portoghesi: i con­trollori ne fermano circa 3.500 ogni tre mesi, senza biglietto. Le multe sfiorano il milione e mezzo di euro. Ieri mattina, la giunta regio­nale ha dato il via libera al con­tratto di servizio che legherà la nuova super-società dei treni lombardi al Pirellone: Trenita­lia e Le Nord si fondono in TNL, domani verrà firmata l’intesa aziendale. «Non è confonden­do i ruoli con la nuova azienda unica, in cui la Regione diventa controllore e controllato, che si garantiscono servizi ferroviari adeguati», denuncia in via pre­ventiva il Coordinamento delle associazioni dei consumatori e dei comitati dei pendolari. «È il caso, forse, di rivedere il siste­ma degli appalti al massimo ri­basso », insistono i sindacati. «E se cominciassero dalla revi­sione dei locomotori, come si fa con le vecchie station wagon di famiglia?», suggerisce un ab­bonato ai treni. Ieri mattina, a Certosa, c’era anche lui: «Sono un abbonato ai ritardi».

Armando Stella
10 novembre 2009

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In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 1 Ott 2009 - 15:05
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