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Sabato, 28 Giugno, 2008 - 12:55

29 giugno, manifestazione al Parco Nord, Monumento al deportato

29 giugno, manifestazione al Parco Nord, davanti al Monumento al Deportato

http://anpicinisello.blogspot.com/

MANIFESTAZIONE AL PARCO NORD: DI PROTESTA E RICORDO DELLA DEPORTAZIONE OPERAIA

Il Comitato Antifascista di Milano, riunitosi straordinariamente il 19 giugno, a seguito dell’atto vandalico ai danni del Monumento al Deportato, indice per:

DOMENICA 29 GIUGNO 2008 alle ore 15.30
davanti al Monumento al Deportato

accesso da via Clerici
una manifestazione di protesta e di risposta a questi vili e gravi sfregi alla memoria di coloro che, per la libertà di noi tutti, hanno pagato anche con la propria vita.

Presiede:
Antonio Pizzinato, Presidente ANPI Lombardia

Intervengono:
Gianfranco Maris, Presidente ANED, a nome delle Associazioni dei deportati e partigiani
Tiziana Scalco, Segretaria C.d.L Milano, a nome delle Organizzazioni CGIL-CISL-UIL
Gianfranco Massetti, Sindaco di Paderno Dugnano, a nome dei Comuni


COMITATO PERMANENTE ANTIFASCISTA PER LA DIFESA DELL’ORDINE REPUBBLICANO
ANPI – FIAP – FIVL – ANPPIA – ANED – ANEI
PD – PRC – SDI – PdCI – SD - VERDI - IdV
CGIL – CISL – UIL – ACLI – CENTRO PUECHER - IpR
Hanno aderito i Sindaci dei Comuni di:
Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Nova Milanese, Cusano Milanino, Paderno Dugnano

Tutti sono invitati a partecipare a questa iniziativa di mobilitazione democratica, in difesa di una storia che ci appartiene e che ci ha insegnato i valori della pace, della tolleranza, della solidarietà, contro ogni discriminazione politica, culturale, religiosa e razziale.
L’A.N.P.I. di Cinisello Balsamo aderisce all’iniziativa e sarà presente con una delegazione.

Nella notte tra il 13 e il 14 giugno, ignoti hanno profanato il Monumento al Deportato eretto su una collinetta del Parco Nord nel Comune di Sesto San Giovanni.


Il Monumento, realizzato su progetto dello Studio BBPR di Lodovico Barbiano di Belgiojoso, è dedicato alle centinaia di lavoratori delle fabbriche dell’area industriale di Sesto San Giovanni, arrestati dai nazifascisti e deportati nei Lager per aver aderito agli scioperi del ’44, in pieno regime fascista, per rivendicare i propri diritti e per la libertà.

Mani ignote hanno imbrattato con vernice rossa un massello e con grossi sassi hanno distrutto i cristalli che ricoprono cinque delle sei teche, contenenti le ceneri provenienti dai Lager nazisti.

Un gesto inqualificabile, che sarebbe riduttivo definire vandalismo. Lo spregio, che si è voluto dimostrare profanando le ceneri di chi si è sacrificato per ridare libertà agli italiani, è inaccettabile.

 

 

 

 

 

 

 

 


Il Deportato è rappresentato da una figura stilizzata che affonda i piedi nei sassi e che ha altri massi al posto della testa.

Questa figura ha un doppio significato: da un lato l’espressione massima dello sfruttamento dell’uomo nel Lager, dalla testa ai piedi investito dal lavoro disumano e sovraumano che ne determina un rapido decadimento fisico e poi la morte; dall’altro i sassi al posto della testa rappresentano il massimo della spersonalizzazione, della dignità di un uomo: il deportato non doveva pensare, ragionare, ma eseguire solo ordini.

Alla base del monumento sono posti due grandi catini contenenti sassi provenienti dalle cave di pietra di Gusen e di Mauthausen e sei teche con le ceneri e le terre dei Lager di Gusen, Mauthausen, Dachau, Auschwitz, Ravensbrueck e Hartheim, dove furono deportati i nostri lavoratori.

Intorno alla stele sono stati collocati 30 masselli di porfido, disposti a semicerchio, su cui sono stati incisi i 563 nomi dei deportati deceduti e sopravvissuti.