.: Discussione: Appalti Expo, le mani della 'ndrangheta

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 27 Lug 2010 - 08:23
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Dimenticavo di segnalare da Arcipelago Milano anche questo articolo di Luca Berltrami Gadola, del 19 luglio u.s.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Lista civica "Uniti con Dario Fo per Milano"
Facebook: Antonella Fachin
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EXPO E MAFIA LE ULTIME PERLE DEL SINDACO MORATTI

19-7-2010 by LBG 

 

La settimana che si è chiusa segna gli ennesimi tonfi, non certo gli ultimi, del sindaco Moratti. L’allarme dei botanici sulla possibilità di realizzare le serre con il troppo poco tempo ancora a disposizione e la mancata analisi dei terreni destinati alle culture all’aria aperta per verificare se le piante provenienti da altri Paesi avranno qualche possibilità di attecchire, vista la diversa natura di suolo e clima, mostrano con quanta leggerezza e superficialità si sia affrontato il problema dell’Expo. Ci si domanda ora: attecchiranno nelle terre padane le varietà di caffè del Togo o le piante di avocado dal quale cavano olio? Vedremo la banana oro del Brasile o l’infinità di cereali dell’Africa sub sahariana? Per mantenere fede a promesse fatte con troppa leggerezza saremo costretti a importare miglia di metri cubi di terra altrui per ricreare l’humus adatto alle piante esotiche? Questi costi sono stati messi in conto?

Per il momento ricordiamo solo le fotografie della vittoria con i volti sorridenti di Prodi, Formigoni, Moratti e D’Alema in compagnia di altri personaggi meno importanti ma tutti col volto atteggiato al sorriso del vincitore. Che ne è oggi di quel sorriso, di quel finto “embrassons nous” che ha fatto il giro di tutti i quotidiani e d’infiniti telegiornali. Oggi si sente solo il ringhiare di una muta di cani che si azzuffano attorno all’osso dei denari destinati all’Expo. Dove sono gli ottimi sponsor e i privati che dovevano mecenatescamente contribuire a questa operazione di diffusione dell’Italian way of life, dell’Italian style, oggi divenuti solo shakespearianamente Italian Tragedy?

La “banda Expo” non è più l’indomito manipolo che corre con l’occhio fisso alla sua meta ideale ma una modesta banda di paese dove ogni strumento suona il suo “la” e il concerto fa accapponare la pelle. Dobbiamo proprio dimenticare l’aria di trionfo del sindaco Moratti per la nomina a “commissario” dell’Expo? Nomina senza la quale non si sarebbero potute affrontare in tempi ragionevoli i mille vincoli della burocrazia e delle leggi di tutela del suolo e del paesaggio, delle opposizioni al Tar, dei conflitti di competenza. Oggi si è ancora fermi prima ancora di vedere all’orizzonte uno solo di quei temuti scogli e il commissario è poco più di un guarda portone.

Vorrei ricordare a lorsignori che quando, all’inizio degli anni ‘90, la Corte di Cassazione ritenne, per la prima volta, di ammettere che, oltre alla persona fisica, anche una persona giuridica, e quindi un ente pubblico, possa soffrire del disdoro recato alla propria immagine e che esso possa essere risarcito in denaro, la cosiddetta pecunia doloris, stabilì un principio che potremmo far valere noi cittadini milanesi e italiani in genere, per il discredito che deriverebbe alla nostra collettività per il naufragio di Expo 2015: chi ha le mani in quella pasta se le guardi bene e ringrazi Iddio che non vige la legge coranica. Quanto al sito Expo oggi si continua a ricordare che negli altri Paesi si trattava di suoli già pubblici mentre qui ci si dibatte tra comodati, acquisti e, finalmente, espropri. Infondo non andiamo a espropriare poveri contadini ma chi non dovrebbe batter ciglio, visto che le sue messi urbanistiche le ha già fatte altrove e abbondanti.

Veniamo al secondo tonfo: la ‘ndrangheta, la mafia e la commissione comunale. Un “niet” in stile maggioranza bolscevica, che tradurremmo più bonariamente in “vietato guardare sotto i tappeti”. Comunque, per non lasciarci soli nelle afose serate estive, in sindaco Moratti si offre a noi nel suo canale TV digitale privato n° 33. Avrei molte citazioni da Carlo Emilio Gadda a Carlo Porta e Parini sulle dame benefiche milanesi ma non voglio togliervi la curiosità di una ricerca personale. Per gli amanti dalla canzone impegnata d’un tempo invece vi rimando al nostro inserto musicale: Les bourgeois, canta Jacques Brel.

 

L.B.G.

In risposta al messaggio di Antonella Fachin inserito il 26 Lug 2010 - 22:41
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