.: Discussione: Appalti Expo, le mani della 'ndrangheta

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Antonella Fachin

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Antonella Fachin il 8 Maggio 2009 - 12:02
accedi per inviare commenti
Già, la maggioranza di centro-destra si mostra incredibilmente (?) indifferente e sorda alla richiesta di trasparenza in materia.

Il centro-destra boicotta la commissione speciale di inchiesta e intanto appiono queste notizie: v. ChiamaMilano di oggi 8 maggio 2009.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
 --------------------------------------------------- 
ECOMAFIA AL NORD
Un fenomeno devastante che potrebbe saldarsi con gli interessi delle mafie sull’Expo

Non solo appalti, movimento terra, tentativi di infiltrazione nelle grandi opere, riusciti quelli nei cantieri dell’alta velocità e probabili quelli nella grande partita dell’Expo 2015.  
La criminalità organizzata in Lombardia è sempre più presente nel settore dei reati ambientali. “Ecomafia” non è un termine che riguarda solo l’emergenza rifiuti al sud e lo smaltimento illegale nelle discariche abusive della Campania.
Le mafie, saldamente insediate in Lombardia, macinano utili illegali anche attraverso la gestione criminale dell’ambiente.
È  quanto emerge dal rapporto “Ecomafia 2009” redatto da Legambiente che evidenzia come la Lombardia sia al decimo posto nella classica dell’illegalità ambientale con 886 infrazioni accertate nel 2008, 866 persone denunciate e oltre 300 sequestri effettuati.
Secondo Sergio Cannavò, vicepresidente di Legambiente Lombardia “L'ecomafia al nord è meno visibile, ma ugualmente pericolosa e devastante. Lo testimonia il dato secondo il quale, da quando esiste il reato di organizzazione di traffico illecito di rifiuti (2002), delle 66 grandi inchieste condotte in Italia, ben 22 sono state coordinate da Procure del nord Italia (6 solo in Lombardia).”
Oltre il 25% delle grandi inchieste per il traffico di rifiuti sono partite dalla nostra regione: ciò significa che la Lombardia rappresenta un anello fondamentale della filiera criminale che “fattura” milioni di euro illegali per mezzo dei reati ambientali.
La Lombardia è la seconda regione del nord nella classifica dei reati ambientali. Viene dopo la Liguria, ma la precede per la gravità degli episodi riscontrati. Uno per tutti: le discariche abusive di rifiuti tossici gestite tra Seregno e Desio dalla cosca Iamonte di Melito Porto Salvo.
Ma l’allarme non si ferma qui, poiché la complessità della strategia criminale delle mafie –‘ndrangheta in testa– che hanno scelto la Lombardia come propria piazza di affari salda reati ambientali e enormi interessi nel campo dell’edilizia. Degli 886 reati ambientali accertati nel 2008 in Lombardia 261 (29,5% del totale) riguardavano il ciclo del cemento, con 400 persone denunciate su un totale di 866.
Si profila uno scenario più che inquietante che va dal riciclo del denaro sporco nel settore delle grandi opere, all’infiltrazione nella catena degli appalti fino allo smaltimento illegale dei rifiuti di cantiere.
Il pensiero va subito all’Expo 2015 e alla pioggia di miliardi che potrebbe cadere sulla Lombardia. Secondo la Direzione nazionale antimafia le ‘ndrine sono già attive per entrare nel gioco che secondo i magistrati della Dia “scatena interessi maggiori di quelli ipotizzabili per il Ponte sullo Stretto di Messina”.

Beniamino Piantieri
In risposta al messaggio di Enrico Fedrighini inserito il 7 Maggio 2009 - 23:53
[ risposta precedente] [ torna al messaggio] [risposta successiva ]
[Torna alla lista dei messaggi]