.: Discussione: Milano Expo 2015 e la definizione della sua governance

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 9 Ott 2008 - 10:32
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Da Milano 2.0:

Slitta di dieci giorni il decreto Expo: la Moratti è preoccupata per l'incontro a fine mese con gli ispettori del Bie
Pubblicato da Arianna, Blogosfere staff alle 09:59 in Milano cronaca, Milano politica

Ancora dieci giorni di attesa. Ci avevamo visto giusto ieri: il decreto Expo non è stato ancora firmato. E non lo sarà ancora almeno per una decina di giorni. Silvio Berlusconi lo firmerà quando lo riterrà opportuno. Almeno, così han detto i due contendenti Moratti e Roberto Formigoni, che ieri sera erano a Roma per un vertice sull'Expo. A dire il vero nella convocazione non si parlava del decreto, nè della governance nè della Soge e quindi, comprese le assenze del premier e di Penati, tutto faceva presupporre che si sarebbe stato un ennesimo rinvio (foto IlGiornale).

Un rinvio pericolosissimo per tutte le cose che sono ancora da far partire a sei mesi e mezzo (ormai quasi sette) dalla proclamazione della vittoria di Milano su Smirne.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta ammette le responsabilità del Governo e annuncia che ci metteranno mano presto. Che è molto diverso dalle promesse di Berlusconi lanciate dal palco della Festa delle Libertà domenica scorsa a proposito di ieri o oggi come termine ultimo per la firma.

Si dovrà aspettare che Berlusconi e Tremonti tornino dagli Stati Uniti. C'è in ballo la crisi delle Borse di questi giorni e se c'è crisi viene quasi il dubbio che in futuro potranno esserci dei problemi con i finanziamenti.

Dalle indiscrezioni sul cda della Soge trapelava che sarà formato da cinque membri: Paolo Glisenti, i due posti del Tesoro (Diana Bracco e l'altro alla Lega o An), la Regione (forse Luigi Roth). Non si sa ancora se l'ultimo posto spetterà alla Provincia.

Ma non è ancora stato firmato nulla quindi tutto è avvolto dall'incertezza.

C'è una spada di Damocle che pende pericolosamente sull'Expo come spiega il Corriere:

"sul Comune pende la convocazione del Bie, il Bureau International des Exposition, che ha invitato a Parigi tra il 31 ottobre e il 2 dicembre, tutti i vincitori delle Expo prossime e venture: Shangai, Yeosu e Milano. Per chiedere lo stato dell'avanzamento dei lavori"

La Moratti spera almeno di arrivare all'appuntamento con il decreto firmato, per non fare brutta figura. Ma sembra che almeno per ora si sia deciso di pensare al bene dell'Expo piuttosto che ai litigi interni.

Penati è positivo su questa svolta, anche se si dice comunque preoccupato

"Credo che ci troviamo di fronte a una svolta positiva. Dopo mesi e mesi in cui non ci sono state più riunioni tra le istituzioni, c'è l'avvio di un percorso che riporta a fare squadra. E' evidente che ieri non era prevista la firma del decreto nonostante le parole di Berlusconi. Siamo preoccupati. Lo stesso Letta ha detto che non se ne parlerà fino alla fine della prossima settimana"

C'è la crisi delle banche adesso che ha la priorità.


Da ViviMilano:

Vertice a Roma, nuovo rinvio sulla governance

Il decreto Expo slitta a settimana prossima

Annuncio di Letta. Sindaco e governatore hanno fatto buon viso a cattiva sorte: Berlusconi firmerà quando lo riterrà opportuno

MILANO - Fine settimana prossima. Il decreto sull'Expo slitta di altri dieci giorni. Non se ne parla fino al ritorno di Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti dalla trasferta americana. Vertice a Roma. Il sottosegretario Gianni Letta annuncia l'ennesimo ritardo e ammette le responsabilità del governo: «Adesso ci metteremo mano». Ma nonostante le promesse di Silvio Berlusconi «Firmeremo mercoledì o giovedì» - il cammino dell'Expo subisce un altro ritardo. Letizia Moratti e Roberto Formigoni fanno buon viso a cattiva sorte. «Siamo soddisfatti — hanno detto all'unisono — è stata una riunione importante. Berlusconi firmerà quando lo riterrà opportuno».

Ma sul Comune pende come una spada di Damocle la convocazione del Bie, il Bureau International des Exposition, che ha invitato a Parigi, il 31 ottobre e il 2 dicembre, tutti i vincitori delle Expo prossime e venture: Shanghai, Yeosu e Milano. Per chiedere lo stato dell'avanzamento dei lavori. «Sarebbe bello — ha detto il sindaco al vertice romano — arrivare a questo appuntamento con il decreto in mano». Si vedrà. Ma per un altro verso, la riunione romana, ha rappresentato un cambio di marcia rispetto agli ultimi mesi. Stop ai litigi interni. Basta con le polemiche tra le istituzioni locali.

È stata lo stesso sindaco a chiedere di ripristinare il lavoro della segreteria tecnica del Comitato di pianificazione dell'Expo. Il tavolo intorno a cui sedevano tutti gli attori dell'evento: Governo, Comune, Regione, Provincia, Camera di commercio, Fiera. Mai più convocato da fine luglio, quando per scadenza della proroga saltarono il segretario generale (Paolo Glisenti) e il tesoriere. «Credo — attacca il presidente della Provincia, Filippo Penati, assente per impegni al vertice capitolino (al suo posto c'è andato l'assessore Mauri ndr)— che ci troviamo di fronte a una svolta positiva. Dopo mesi e mesi in cui non ci sono state più riunioni tra le istituzioni, c'è l'avvio di un percorso che riporta a fare squadra».

Resta la preoccupazione per il ritardo: «È evidente che ieri - continua Penati - non era prevista la firma del decreto nonostante le parole di Berlusconi. Siamo preoccupati. Lo stesso Letta ha detto che non se ne parlerà fino alla fine della prossima settimana». Anche perché le preoccupazioni del governo sono chiaramente indirizzate su un altro versante: la crisi finanziaria mondiale. Tanto che un'ora dopo il vertice con Letta è iniziato il consiglio dei ministri straordinario sulla crisi che scuote l'Europa. E qualcuno ricorda un precedente francese. Quando il primo ministro Jean-Pierre Raffarin, nel 2002, rinunciò all'Expo del 2004 a Dugny per problemi finanziari. Gli scongiuri sono d'obbligo.

Maurizio Giannattasio
09 ottobre 2008

 



In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 8 Ott 2008 - 15:05
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