.: Discussione: Milano Expo 2015 e la definizione della sua governance

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 12 Set 2008 - 14:56
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Da Milano 2.0:

Arrivano le totonomine per la governance dell'Expo, aspettando il decreto: fuori Provincia e Regione

Pubblicato da Arianna, Blogosfere staff alle 10:15 in Milano cronaca

Nonostante le promesse di Calderoli il decreto Expo non si è ancora visto, perciò da giorni si susseguono illazioni e ipotesi. Su due temi principalmente: su quanti saranno i membri del cda della Soge, ma soprattutto chi sarà il presidente della Soge?

Inutile ripetere che la Moratti non si è smossa di un millimetro sulla sua idea di avere come braccio destro nell'impresa Expo Paolo Glisenti, e per averlo affronta lunghi colloqui privati con il premier, rischiando di rompere delicati equilibri politici.

In attesa che Calderoli incontri il ministro dell'Economia Tremonti (che Glisenti proprio non lo vuole) spunta una governance a sette nomi e cinque per il Cda come spiega IlGiorno.

Inizialmente si pensava a un presidente (nominato dal governo) e a quattro consiglieri in rappresentanza di Comune, Regione, Provincia e Camera di commercio. E proprio ieri per il ruolo di presidente si è fatto il nome del presidente della Provincia di Como, Leonardo Carioni, della Lega (in foto).

Il Corriere parla di Paolo Glisenti amministratore delegato, ma fuori dal cda.

Per i quattro consiglieri invece si è pensato a Antonio Intiglietta, presidente e amministratore delegato di Ge-Fi e membro del consiglio della Camera di Commercio (e ciellino, quindi possibile rappresentante anche di Formigoni)

Ma se il Governo passasse come socio di maggioranza ci sarebbero soli tre consiglieri (uno di FI, uno di An e uno della Lega), ai quali si possono aggiungere un rappresentante del Comune e uno della Regione.

Filippo Penati intanto teme un'esclusione della Provincia dai giochi. Infatti se nominano presidente uno della Lega (Carioni) i rappresentanti di Comune e Regione sarebbero entrambi di Forza Italia e quindi An non sarebbe rappresentata. Per fare ciò se la giocano la Provincia o la Camera di commercio, o entrambe.

Sul Corriere c'è anche un'altra ipotesi di cda: Angelo Provasoli (ex rettore della Bocconi), Diana Bracco (presidente di Assolombarda), Francesco Micheli (finanziere e presidente di MiTo), ancora Leonardo Carioni e Marco Spadacini (consigliere d'amministrazione della Fondazione Cariplo).

Spunta anche il problema della suddivisione delle quote della società: 40% al Tesoro, 20 al Comune, 20 alla Regione, 10 alla Provincia, 10 alla Camera di Commercio.

Ma Formigoni e Penati perchè dovrebbero mettere una quota in una società nel cui cda non vengono rappresentati?
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 9 Set 2008 - 08:44
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