.: Discussione: Un assessorato fantasma per i centri giovanili

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Massimo Casiraghi

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Inserito da Massimo Casiraghi il 9 Giu 2008 - 14:04
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Egregio Assessore,
sono il dott. Massimo Casiraghi, presidente della Commissione Politiche Sociali-Famiglia del Consiglio di Zona 4 dal 1999.
Fin dalla mia prima elezione mi occupo dei CAG presenti nella zona 4 (prima 3, da poco 4), le cui attività conosco benissimo e stimo assolutamente di eccellenza, con l'ulteriore merito di lavorare in quartieri periferici molto problematici (Ponte Lambro, Mazzini, Salomone); così come apprezzo grandemente (e sostengo per quanto mi è possibile) le diverse realtà (Associazioni, Cooperative) che li gestiscono.
Proprio su questo vorrei far leva: concordo con Lei sul cambio di metodo di erogazione e sulle linee programmatiche del "modello Milano" (che anche noi in CdZ abbiamo contribuito a definire nella passata legislatura), ma mi preme puntualizzare alcuni aspetti:

1) vero che il finanziamento a disposizione è molto, ma come ricordava Schiavi sul Corriere, la coperta è diventata corta con l'aumento del numero di centri convenzionati: lo stanziamento è rimasto tale e quale, è aumentata sicuramente la qualità richiesta ai Centri (e da loro fornita...) ma diventa un po' difficile credere che tutti possano mantenere lo stesso livello di eccellenza richiesto con tagli dell'ordine anche del 30% sul budget a disposizione.....quantomeno (e raccolgo i cahiers de doleance delle realtà, non solo della mia zona....) pur se di ottima qualità, i tempi di erogazione dei servizi offerti rischiano di dover essere ridefiniti....oppure di rischiare di abbassare la qualità..... (ma di solito chi più spende meno spende..)

2) da qui parte una mia proposta: condividendo appieno il criterio meritocratico adottato, mi spingo ancora più in là: perchè non affidare davvero a noi CdZ il compito di valutare la piena efficienza ed il grado di rispondenza ai reali bisogni del territorio? Chi meglio li conosce se non noi Consiglieri che nelle zone ci viviamo direttamente, ci prendiamo i voti per essere eletti, siamo presenti e conosciamo bene e da vicino i loro bisogni? Perchè non "ribaltare" le percentuali di erogazione dei contributi affidandoli ai CdZ che sono in grado di valutare appieno quale realtà sia più problematica di un'altra, o quanti ragazzi e famiglie sono raggiunte da un servizio in un quartiere piuttosto che nell'altro? Spostando il tiro su una situazione più bisognosa si potrebbe magari renderla in grado di fornire un servizio migliore e si darebbero i fondi in maniera, credo, più controllata. Fatto salvo il caso che i fondi dovrebbero comunque aumentare, su questo non ci piove!

3) io la mia delibera per il terzo livello l'ho già fatta, ed ho seguito i criteri indicatimi dalle realtà, perchè mi sembra la cosa più utile che un CdZ possa fare: ascoltare i bisogni del proprio territorio ed agire di conseguenza....

Potrebbe essere già un buon primo passo per ridefinire i poteri dei CdZ e dar loro l'opportunità di essere davvero più presenti e "prossimi" alla propria gente, in un'ottica di vero decentramento..... potrebbe essere d'accordo con me? Con un piccolo trasferimento di competenze accontenterebbe forse anche il molto critico Schiavi.......

p.s.: colgo l'occasione per ringraziare la Sua struttura, in particolare il dott. Bordogna ed il dott. Pessognelli, per la grande attenzione ad alcuni problemi sottoposti in passato ed anche di recente.

Cordiali saluti,
dott. Massimo Casiraghi
comm. Politiche Sociali-Famiglia-Salute
Consiglio di Zona 4 - Milano
In risposta al messaggio di Ombretta Colli inserito il 9 Giu 2008 - 11:44
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