.: Discussione: Servizi pubblici per la persona e per la citta': come si tutela l'utente

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Alessandro Barbetta

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Inserito da Alessandro Barbetta il 6 Giu 2008 - 13:43
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SERVIZI PUBBLICI PER LA PERSONA E PER LA CITTA’: COME SI TUTELA L’UTENTE
Convegno

PALAZZO MARINO – Sala Alessi
5 giugno 2008  

L’attualità mediatica ripropone in primo piano le molte voci che si levano dal Paese per denunciare le irrisolte criticità del sistema pubblico italiano.
Molte sono le tessere di questo scomposto mosaico. Sono questioni che si possono catalogare su piani diversi. Mi limito solo a qualche esempio.
Sul piano istituzionale il tema è: come produrre la miglior sintesi tra decisionalità e rappresentanza. Dal punto di vista del mondo imprenditoriale il tema è: come alleggerire l’onere burocratico per le imprese. Sul piano amministrativo il tema è: come rigenerare l’amministrazione pubblica per far sì che la centralità del cittadino sia effettiva.
Tutte questioni che hanno segnato ormai da decenni il dibattito scientifico, politico e dei soggetti vivi del sistema sociale.
Per quanto riguarda la rigenerazione della pubblica amministrazione (questo è l’aspetto che fa da sfondo al tema del nostro convegno) il momento dal quale presero le mosse tutti i successivi tentativi fu il Rapporto Giannini del 1979.
Siamo a 30 anni dopo.
Le molte tappe di questo cammino, a volte incerto e a volte non lineare, hanno visto l’intrecciarsi di azioni sul piano legislativo e sul piano dei contratti del personale pubblico, le due leve utilizzate dai protagonisti delle decisioni; sostanzialmente però da questo connubio non sono emersi risultati apprezzabili, incisivi o, almeno, soddisfacenti.
C’è da domandarsi allora se la dialettica e gli equilibri che ne sono derivati tra soggetti politici e rappresentanze delle parti sociali – organizzazioni sindacali dei lavoratori e rappresentanze del mondo imprenditoriale – hanno messo in campo energie adeguate e convergenti verso una rigenerazione della pubblica amministrazione.
Se da questo paradigma di rapporti non sono scaturite riforme rispondenti alle attese, è ipotizzabile l’esistenza di nuove e fresche energie che possono essere chiamate a fornire un contributo in questa sfida, così da catalizzare nuovi equilibri, dai quali far derivare qualche probabilità in più in ordine agli attesi cambiamenti?
Preso atto della quasi sterilità delle norme e degli accordi sindacali rispetto agli obiettivi di interesse generale, essendo le une tendenzialmente di marcata valenza vincolistica, ed essendo gli altri caratterizzati da un vistoso scollamento tra proclamazioni generali ed effettiva incisività sull’operatività quotidiana degli uffici pubblici, l’opzione che sta nei presupposti di questo convegno è che va data priorità, in termini di attenzione e di risorse dedicate, ai meccanismi gestionali e ai loro protagonisti. E tra i protagonisti, per noi, al primo posto non ci sono gli appartenenti agli apparati – dal dirigente di più alto grado all’usciere – ma il cittadino.
Per chi fa difesa civica ciò è particolarmente evidente. La difesa civica è innanzitutto una qualificata antenna di ascolto, favorisce il dialogo su fatti concreti, analizza e valuta problemi reali, è alleata di chiunque sta dalla parte della trasparenza, dell’imparzialità, dell’efficienza e della correttezza. La sua arte è un mix di omeopatia e di microchirurgia. La difesa civica promuove un risanamento dell’apparato pubblico, necessariamente ed inevitabilmente, dal basso: cioè dalla dinamica diretta tra persona e ufficio pubblico.
È per questo che ci appare troppo poco, anche solo sul piano della metafora, pensare che il traguardo per la Repubblica possa essere l’Azienda Italia, l’Italia come Azienda. E che i cittadini possano davvero trovare giovamento dall’essere qualificati come clienti, ovvero come azionisti.
La difesa civica, nella perdurante gracilità sul piano dell’ordinamento generale, ha comunque maturato una significativa esperienza, specie in alcune parti del Paese, in ordine al disagio dei cittadini e di ogni altro interlocutore delle pubbliche amministrazioni.
La difesa civica, sentinella competente e dialogica di questo disagio, dispiegando i propri interventi, acquisisce ogni giorno sempre maggiore consapevolezza del proprio ruolo di facilitatore dei percorsi burocratici di chi alla burocrazia è estraneo. Ma è un’esperienza che accresce anche la consapevolezza di contribuire, con le sue proposte agli organi dell’amministrazione, all’accendersi di interventi che vadano ad incidere sulle cause delle insoddisfazioni del cittadino.
Il convegno chiama ad una riflessione specifica derivante essenzialmente da un dato di fatto: il ridursi progressivo dell’ambito di gestione diretta per mano pubblica di una variegata tipologia di servizi e alla corrispondente espansione della sfera di gestione esternalizzata.
La difesa civica avverte che a questa tendenza rischia di accompagnarsi, per derivata, una più indebolita possibilità effettiva da parte del cittadino di utilizzare il canale “difesa civica” a tutela dei propri diritti e interessi.
Ma, più ampiamente, proponendo questo convegno abbiamo inteso portare la nostra attenzione e riflessione sull’ipotesi che, anche attraverso la difesa civica, il cittadino (utente? cliente? fruitore?) sia personalmente, sia attraverso le proprie rappresentanze associative possa costituire quella nuova energia, che ricordavo all’inizio, utile a far scaturire nuovi e più positivi equilibri, con effetti di maggiore qualità, nella capillare rete dei servizi già pubblici per gestione, ancora pubblici per finalità, al di là delle forme gestionali assunte.
L’obiettivo è che ne possano derivare non solo utili effetti sulle singole persone, ma che ne possa anche scaturire un’immissione di nuova linfa, efficace per contribuire a migliorare la salute del malato Italia.

Alessandro Barbetta
Difensore Civico per la città di Milano

Allegato Descrizione Punteggio
Relazione_Garancini.pdf
141.2 KB
Palazzo Marino - 05/06/08 - Relazione del Prof. Gianfranco Garancini dell'Università degli Studi di Milano. 5
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Relazione_Boschetti.pdf
115.93 KB
Palazzo Marino - 05/06/08 - Relazione della Prof.ssa Barbara Boschetti dell'Università Cattolica di Milano. 5
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Relazione_Marzi.pdf
106.13 KB
Palazzo Marino - 05/06/08 - Relazione della Dott.ssa Ilaria Marzi della Regione Lombardia. 0
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Relazione_Confalonieri.pdf
179.55 KB
Palazzo Marino - 05/06/08 - Relazione della Dott.ssa Elisabetta Confalonieri della Regione Lombardia. 0
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