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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 29 Maggio 2009 - 12:26
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Sul notiziario  ChiamaMilano di oggi 29 maggio.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
candidata al collegio 12 Milano Lambrate - Forlanini
lista civica "un'ALTRA PROVINCIA" Massimo Gatti Presidente
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METABOLISMO URBANO ED ECO-SOSTENIBILITA’
Un convegno promosso da Rinenergy: percorsi possibili per migliorare Milano

Il primo a immaginare una città che si nutre e si rigenera da se stessa è stato forse Italo Calvino, che poeticamente nelle Città invisibili favoleggia di agglomerati urbani dai poteri straordinari: come Leonia, ad esempio, “che rifà se stessa tutti i giorni” o Clarice, che incessantemente decade e rifiorisce sfoggiando “come un monile quel che resta delle antiche Clarici frammentarie e morte”.
Ma il concetto di fondo è racchiuso nella domanda che ha offerto lo spunto al convegno “Metabolismo urbano: il percorso possibile verso l’ecosostenibilità”, promosso dall’associazione non-profit Rinenergy: come nutrire una città che si divora da sé?
Il punto di partenza è considerare la città come un organismo vivente, il cui metabolismo assorbe energia e materia, producendo rifiuti ed emissioni inquinanti. Lo squilibrio generato dai flussi in entrata e in uscita rende l’impatto dell’ecosistema urbano fortemente negativo sull’ambiente circostante, al punto da richiedere politiche locali sostenibili, attente a migliorare il rapporto tra la città, i cittadini e l’ambiente.
Il “metabolismo urbano” regola la trasformazione e il ricambio dei materiali di produzione, autoproduzione e riproduzione della città, intesa come accoppiamento tra la struttura fisica dell’Urbs e l’organizzazione sociale della Civitas, con l’ecosistema a tutti i livelli di scala, locali e globali, interallacciati in rete dalle infrastrutture; presuppone lo scambio di informazioni e l’elaborazione di conoscenza attraverso le reti di comunicazione.
E’ evidente quanto sia pertinente un simile approccio ad una città come Milano, al centro di profondi cambiamenti dal punto di vista urbanistico, culturale e della composizione sociale.
Quello che occorre, è una città consapevole della necessità di rigenerare i propri spazi e di riqualificare il territorio: a proposito di questo, il pensiero va anche al nuovo piano di governo del territorio del Comune di Milano che introduce un importante cambiamento.
“Non più una città che cresce a macchia d’olio fino ai comuni di prima cintura, ma una città che si ricostruisce su se stessa, rigenerando a verde e a servizi tutti gli ambiti degradati e/o contaminati nella nostra città”, ha dichiarato per l’occasione l’Assessore  all’Urbanistica Carlo Masseroli. “Dal 1954 ad oggi la crescita della città è avvenuta ed è stata guidata da piani che mettevano in gioco l’uso estensivo della risorsa territoriale, generando una città che dal 35% di suolo utilizzato è arrivata fino al 77%, contaminando la quasi totalità delle risorse ambientali di cui la città godeva”.
Certo che riesce difficile conciliare questo spirito con i recenti provvedimenti presi dall’assessore e dalla giunta, secondo cui gli spazi verranno rigenerati più che altro con nuove residenze o ampliamento di quelle già esistenti.
Al di là di questo, durante l’incontro promosso da Rinenergy sono state approfondite tematiche legate all’energia e all’edilizia sostenibile e a come rendere energeticamente virtuoso il comparto edilizio delle città; alla grande distribuzione e in che modo si sta operando e quali sono gli obiettivi di sostenibilità; alla mobilità sostenibile e alle opportunità per diminuire traffico e inquinamento; all’eco-innovazione e ai progetti innovativi e modelli più sostenibili.
Un approccio particolare che è stato indagato è quello delle Transition Towns, un progetto nato in Gran Bretagna che ha come obiettivo il  coinvolgimento dei cittadini per ridurre collettivamente il consumo di energie fossili. In queste comunità, ormai sparse in tutto il mondo - alcune anche in Italia: l’Aquila, Lucca, Monteveglio e Granarolo - si stanno attivando dei gruppi di cittadini, definiti “gruppo guida”, che propongono iniziative di sensibilizzazione per far fronte all’emergenza energetica, per ridurre il proprio contributo di CO2 e per un cambiamento che seguirà il picco del petrolio e il mutamento climatico.
Un esempio di percorso possibile verso un’ecosostenibilità che ancora decisamente non appartiene alla città di Milano.

Antiniska Pozzi
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 27 Maggio 2009 - 13:15
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