.: Discussione: Milano, città laboratorio

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Isabella Guarini

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Isabella Guarini il 15 Giu 2008 - 19:23
accedi per inviare commenti
È molto interessante veder come Fuksas si gioca la questione casa con i numeri della globalizzazione. Ma io penso che il suo discorso conduca a un  modo di abitare nel mondo senza confini.  Se è  questa la prospettiva, allora i  dati di coloro che hanno bisogno di abitazioni in fitto o in proprietà è notevolmente superiore ai dati esposti da Fuksas, che   non avrebbe problemi a piazzare i  suoi progetti qua e là nel mondo insieme ad altre poche archistar.  Accusare tutte le città italiane  di aver applicato il metodo Gomorra nella gestione delle case popolari, è un modo propagandistico per proporsi come  salvatori. Invece, la questione case popolari è molto complessa e l'involuzione rispetto alle finalità originarie delle leggi  istitutive  sta nella scelta delle aree periferiche per la realizzazione dei quartieri di edilizia economica e popolare,  trasformati in ghetti dalle stesse norme d'assegnazione. Tutti poveri e  nullatenti, tra cui si è insediata la delinquenza organizzata e non. Spesso gli assegnatari sono stati  strappati ai quartieri storici caratterizzati dalla complessità sociale ed economica. Da parte delle pubbliche istituzioni si è commesso anche l'errore di dare in propietà le case assegnate, trasformando il canone in mutuo. Il riscatto dell'abitazione popolare se da un lato ha alleggerito gli oneri di gestione,  talaltro ha impoverito il patrimonio pubblico di abitazioni per far fronte ai bisogni dei movimenti demografici. Ora il problema si complica ancora di più a causa degli immigrati, ma resta indispensabile la conservazione e gestione di un patrimonio pubblico per  dare un'abitazione a basso costo alle famiglie che ne hanno bisogno,  ma non  in  proprietà. I comuni , le province, le regioni e altre istituzioni potrebbero acquistare immobili  già costruiti, sparsi nelle varie zone urbane, ma non  in  zone specifiche. Si formerebbero altri ghetti. Sgomorriamoci!

Isabella Guarini
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 10 Giu 2008 - 10:49
[ risposta precedente] [ torna al messaggio] [risposta successiva ]
[Torna alla lista dei messaggi]